Un lungo viaggio

Bisogna mettere in evidenza che quello che succedeva con le ferrovie, succedeva anche negli altri rami che regolavano la vita pubblica del paese. Allora, dopo finito le elementari, molti di noi ragazzi cansanesi, fummo iscritti all`Istituto di Avviamento Professionale di tipo Industriale di Sulmona. Era una scuola che in tre anni di corso preparava l`alunno, in modo generico ma estremamente utile, ad una carriera nel mondo industriale di allora. Certo vivendo in un piccolo centro, tra l`altro in Abruzzo, dove a quel tempo non c`erano industrie di alcun tipo, sembrava che quei tre anni fossero tempo perduto. Invece, per tanti di noi all`estero, e per molti amici anche in italia, quei tre anni furono molto utili per le nostre scelte di vita lavorativa. Naturalmente per poter frequentare questa scuola dovevamo viaggiare con il treno. E per non pagare il biglietto giornaliero, che sarebbe stato per i nostri genitori una spesa proibitiva, ci fu data l`opportunita` di fare un abbonamento mensile che costava un po` meno. Alcuni giorni prima dell`inizio dell`anno scolastico, io, con altri amici, ci recammo alla stazione ferroviaria di Cansano per chiedere informazioni di cosa dovevamo fare per avere questo benedetto abbonamento. Ci fu spiegato dall`allora Capo Stazione Nicola Di Paolo che bisognava che i nostri genitori riempissero dei moduli con incluso il prezzo dell`abbonamento, ritornare tutto al suo ufficio ed aspettare un periodo di almeno due settimane prima di ricevere l`abbonamento. Nel frattempo, ci fu spiegato, se l`inizio dell`anno scolastico avveniva prima dell`arrivo dell`abbonamento noi eravamo obblicati a pagare il biglietto regolare. Questa clausula ci obblicava ad ogni inizio di anno scolastico ad andare a piedi per diversi giorni a Sulmona. Ed ironia della sorte, anche con l`abbonamento pagato, mai ci fu restituito l`ammontare dei giorni non usato. Intutto, riempito i moduli, messo insieme la somma di denaro, in gruppo ci regammo alla stazione per consegnare tutto al Capo Stazione. Mentre andavamo verso la stazione, cominciammo a comparare i moduli tra di noi. Notai che molti di noi, per lo piu` figli di contadini ed operai, avevamo dei soldi con i moduli, mentre i figli di impiegati delle ferrovie, del medico condotto, ed impiegati federali avevano soltanto i moduli. Ne chiesi la ragione, e per mia sorpresa mi fu detto che loro non pagavano l`abbonamento, cioe` viaggiavano gratis, e per di piu` molti di loro avevano l`accesso anche alla seconda classe del treno. Provai, piu` di tutto sorpresa, non capii, e non capisco ancora oggi, il perche` di come dei poveri contadini ed oprerai dovevano accollarsi un fardello di spesa non certo indifferente, ed impiegati con uno stipendio mensile, anche se in alcuni casi modesti, ma sicuri, non dovevano pagare niente. Queste inegualita`che si estendevano in quasi tutti i campi della vita pubblica Italiana pesarono in modo determinante alla decisione di molta povera gente di lasciare le loro case per avventurarsi in un lungo viaggio che li ha portati nei piu` disparati e sconosciuti paesi del mondo.