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21/12/2015 ore:5:40 PM Mario Ciampaglione A tutti un sincero augurio di un felice Natale ed un sereno Anno Nuovo.
Sindaco Cansano Mario Ciampaglione
Cansano
21/12/2015 ore:1:08 AM Donato D'Orazio Natale e' ormai alle porte. Forse diverso dal Natale della nostra fanciullezza, ma pur sempre un evento basilare del nostro credere. Ieri eravamo in un piccolo paesello dove le festivita' natalizie venivano vissute con profonda religiosita' e rispetto. Oggi il destino di tanti di noi ci ha portato a viverle in tanti paesi sparsi per il mondo, dove il significato Natale e' piu' indirizzato verso una festivita' ecumenica senza quelle tradizioni che nella loro semplicita' sapevano distinguere un paese da un'altro. Oggi tutto e' basato sul lusso, sui regali, sulle sfarzosita' di mille luci che illuminano la citta'.Ieri era la chiesa, il suo insegnamento, la sua dottrina a guidarci verso quel clima di pace, di serenita', di generosita' e rispetto verso il prossimo. In quel ieri non avevamo molto, ma quel poco che avevamo veniva condiviso con gente piu' sfortunate di noi. Ricordo la poverta' che regnava nel nostro paese, di tanta gente che si trovava continuamente ad affrontare momenti difficili ogni minuto della loro giornata. Erano gente forgiate da tanta avversita', da tanti sacrifici, da tante privazioni, ma anche da tanto coraggio, da tanto ottimismo, mai arresi alla sfortuna, sempre con quella  dignita' che gli permetteva di sperare che tempi migliori sarebbero arrivati anche per loro. Ricordo tanti paesani che nei giorni che precedevano il Natale si avviavano di buon ora con i loro animali carichi di legna o frasche verso Sulmona. Si recavano in citta' per vendere la loro legna e col ricavato recarsi al mercato per fare la spesa natalizia. Era impensabile, anche in quei tempi difficili, che un ragazzo cansanese andasse a digiuno la vigilia di Natale. Tutti dovevano ed avevano l'opportunita' di festeggiare  come gli altri piu' fortunati di loro. Qualcuno, forse preso da sciocche pregiudizi, ha messo in dubbio tutto questo. Mi dispiace per lui. Cansano in quel tempo non aveva intellettuali, non aveva superdonne, non aveva persone che credono di avere l'esclusiva sulla ragione. Era un paese composto da gente semplice, sagge, intelligente, che sapevano impegnarsi per il bene del loro paese, della loro comunita', della sua storia e le sue tradizioni. Molte di queste persone hanno dovuto lasciare il loro paese, ma anche se lontani migliaia di chilometri hanno sempre continuato ad amare, difendere ed aiutare il loro paese natio, mai lasciandosi condizionare da chi era alla guida in quei particolari momenti.  Gente che malgrado la carenza culturale  sapevano molto bene l'importanza di una comunita' unita. I figli di questi cansanesi hanno saputo raggiungere posizioni di alto prestigio in tutte i campi dell'attivita' umane del loro paese di appartenenza. Senza mai dimenticare le loro origini, le tradizioni e l'educazione impartitagli  dai loro genitori. Un esempio questo che dovrebbe essere da guida a chi scioccamente si definisce quello che non sara' mai. A tutti, specialmente a chi non riesce a capire l'importanza di una comunita' unita, vada l'augurio sincero di un Buon Natale, e di un Anno Nuovo che possa riportare un po' di buon senso a chi, forse senza volerlo, l'ha perduto.
Brooklyn, NY.
18/12/2015 ore.4:14 PM Romeo Di Giallonardo Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti I miei parenti,amici e paesani.
Con affetto,Romeo
New York
04/12/2015 alle 3:54 AM Donato D'Orazio In alcune mie riflessioni,scritte e pubblicate da questo Sito, penso nel 2011, conclusi il mio post con una domanda " Ho fatto bene o male a lasciare il mio paese natale?". Per piu' di cinquanta anni ho cercato di trovare una risposta a questo mio interrogativo. E finalmente da una fonte impensabile e sconosciuta ho avuto la risposta che mi aspettavo. Ho fatto bene. Non facendolo mi sarei privato di un'esperienza unica, di un paese in cui ognuno e' padrone del proprio destino, di una societa' che ti da' tanti diritti, ma anche tanti doveri, di una democrazia che guarda non ai titoli di studio, ma a quello che da questi titoli di studio riuscirai a ricavare. La nostra Italia non ha niente da invidiare a tutto questo, la stragrande maggioranza della popolazione questo lo sa' e lo pratica con successo.  Ma c'e' una minuta parte di suoi abitanti ancora ancorati all'odiosa e borbonica idea che se riesci a concludere con successo un percosso didattico questo ti da' il diritto di sentirti superiore, di offendere e denigrare il prossimo e farla franca. L'Italia deve educare queste persone, fargli capire che il mondo e' cambiato, che un titolo di studio e' importante, ma non piu' importante di un'etica morale di una umilta', di un rispetto verso il prossimo, Se non si riuscira' a questo non potra' mai competere con democrazie piu' moderne. Nel 1960 ebbi il grande onore di avere un incontro con un'icona del giornalismo italiano che era Ruggero Orlando. Allora corrispondente della Rai qui' a New York, non che redattore capo del giornale "Il progresso Italo-Americano" Giornale che io, dietro incoraggiamento del redattore delle pagine sportive Signor Giovanni Billi,scrivevo settimanalmente articoli per la nostra squadra di calcio il "Maiella soccer club". In quella occasione, voluta per altro dal grande giornalista stesso, ebbi modo di conoscere non soltanto la piu' influente persona del giornalismo italiano di quel tempo, ma anche una persona buona, generosa, pronta a farmi sentire a mio agio, che volle sapere tutto di me, ed a mia sorpresa farmi anche un complimento. Mi permisi di fargli notare che non lo meritavo, che conoscevo benissimo i miei scarsi limiti e che scrivevo solo per dare un po' di risalto al nostro club. Lui mi rispose " Io sono un giornalista che scrive e parla bene l'Italiano, pero' questo non mi fa' migliore di te, perche' se tu avessi avuto la stessa possibilita' che io ho avuto avresti potuto benissimo essere tu migliore di me. Continui a scrivere perche' la cosa principale per un giovane come te non e' se scrivi corretto o meno, ma il contenuto di quello che scrivi, e per quello che ho potuto notare tu su questo sei veramente bravo" Lo ringraziai di cuore. Purtroppo per l'Italia e per quei pochi italiani che ancora oggi navigano nelle nuvole un consiglio dal dottor Ruggero Orlando sarebbe stato taumaturgico.. 
Brooklyn, NY.
Nov 26 alle 1:21 AM Donato D'Orazio L'eta' che inesorabilmente va avanti e gli acciacchi che ne conseguono mi hanno mantenuto per un po' di tempo lontano da questo Sito. Quel tempo necessario per dare ad alcuni vecchi adolescenti l'opportunita' di offendermi tramite la pagina Facebook di Cansano Cambia, dietro sicuramente,l'approvazione dell'alta gerarchia del movimento, cosiddetto politico, cansanese. Mi hanno silurato con parole come "Tuttologo" e, peggio ancora, "sprovveduto e sgrammaticato". Perche' tutto questo?, Semplicemente perche' mi sono permesso di intervenire  su' alcuni argomenti portati avanti da persone che credono di avere l'esclusiva sulla verita' e sulla correttezza delle cose. Sono stato attaccato perche' sin da bambino ho voluto conoscere, imparare, e promulgare la storia, le usanze, le tradizioni, i costumi del nostro paese. E poi da chi? da un pescarese che si autodefinisce un nuovo cansanese per la sola ragione di trascorrere una settimana l'anno di vacanze nel nostro paese. Non l'ho mai conosciuto di persona, ma mi ci sono confrontato piu' volte in questo Sito. Non ho niente in comune con lui, e dei suoi scialbi commenti non mi importa assolutamente niente. Quello che mi importa e' il comportamento di certe persone a me care, che mi conoscono molto bene, che ho ospitato con piacere ogni giorno nella mia casa, che ho ascoltato con attenzione tutto cio' che avevano da dirmi e che oggi per motivi insignificanti, a volte stupidi, stanno rinnegando tutto, mettendo a dura prova  la loro dignita' e la loro coscienza. Basta con queste sciarade, ritornate ad essere quelle persone che realmente siete. Questo vostro atteggiamento altezzoso non vi portera' da nessuna parte. Se continuate su questa strada non concluderete mai niente di buono nella vostra vita. A Giovanni Guadagnoli posso dire che mi fa' solo pena. Non ho avuto l'opportunita' di conoscerlo di persona. Ma conosco molto bene i suoi genitori che Io ho sempre apprezzato per la loro onesta' ed il loro buon senso. Con suo padre abbiamo condiviso la nostra adolescenza nel difficile periodo del dopo guerra. Caro Giovanni per rispetto dei tuoi esemplari genitori mi astengo dall'essere severo con te. Ma, lasciami dirti, che il tuo atteggiamento di falso intellettuale non ti fa' certamente onore. Potevi benissimo intervenire, risparmiandoti pero' quelle parole che sanno solo offendere senza portare niente di utile all'argomento che si trattava. Per essere un vero uomo non basta essere talentuoso con una macchina fotografica. Bisogna essere sempre umile, ricordare gli insegnamenti avuti dai genitori, e rispettare le persone che hanno qualche anno piu' di te, perche' con la loro esperienza, i loro sacrifici, le loro perse opportunita' della vita gli danno qualcosa in piu' di una virgola messa nel posto giusto. Spero sinceramente che questa "commedia cansanese" finisca al piu' presto, E' durata fin troppo a lungo. Basta con sciocchezze che non portano da nessuna parte, basta con la presuntuosa idea di avere la ragione sempre dalla vostra parte. Le festivita' natalizie che ormai sono alle porte potrebbero essere un buon sprono per ritornare ad essere un paese unito, Un auspicio questo che sta' a cuore a tutti i cansanesi sparsi per il mondo. Intanto domani qui' negli Stati Uniti si festeggia il Thanksgiving Day, (giorno del ringraziamento). Ed in un mondo di incomprensioni, di tragici eventi e di  perdite umane,  un giorno di preghiera e di raccoglimento non puo' fare che solo bene. A tutti Buon Thanksgiving Day. 
Brooklyn,NY.

04/11/2015

ore 04.18 A.M.

Donato D'Orazio "Il nostro Monumento e' tutelato, nel suo complesso,dalla sovrintendenza, dal momento in cui la TUTELA E'STATA ASSUNTA, cioe' nello STATO IN CUI SI TROVAVA AL MOMENTO DELL'INSERIMENTO DEI BENI TUTELATI. Perche', e' stato gia' detto, la tutela di un'opera non riguarda solo l'opera in se', MA ANCHE LA SUA STORIA CHE HA VISSUTA"
Io, Aggiungo,Amen.
Paragrafo questo, estratto da due articoli apparsi nella pagina facebook di "Cansano Cambia". (Faccio cosi anche    un po' di pubblicita' ad un sito letto e gradito da ben otto persone), Nove se si conta anche me.
Il resto dei due articoli sono un susseguirsi di baggianate che servono solo a mettere in evidenza lo stato mentale di chi l'ha scritto. Dico questo perche' conosco molto bene da che fonte viene. Fonte che in un recente passato faceva parte di un campo politico diverso, e per questo bersaglio preferito dai suoi nuovi parenti che la lusingavano sempre con ingiurie crudeli, con odio, per loro dire, senza fine, con profanita' volgari che nessuna giovane donna dovrebbe mai ricevere. Tutto questo, lei ed io, lo sappiamo benissimo. Oggi, forse dovuto alla sua solitudine, si fida di questa gente. Io, spero sinceramente, che gli vada bene, anche se penso che dall'odio non nascera' mai l'amore.
Per i nostri paesani, che come me risiedono all'estero, ed amano e ricordano il loro paese, cerco di spiegare cosa sta' succedendo nel nostro paesello. Sette anni fa' il sindaco fu costretto a cambiare una lapide del nostro monumento ai caduti perche' si era lesionata. Tutti erano d'accordo di questo. L'anno scorso  ha giustamente ritenuto opportuno ridare al nostro monumento, (costruito,come sapete, in gran parte, da donazioni di nostri antenati residenti all'estero, e da donazioni di terreni da famiglie che avevano, ed hanno, proprieta' nella piazza dove sorge), quel motivo storico per cui era stato edificato. Cioe' ridare ai nostri valorosi giovani soldati cansanesi che con il loro ultimo sacrificio avevano dato la loro vita per dare alla nazione ed al loro paese democrazia e liberta', un posto indelebile nel cuore della loro comunita'. Un memoriale che mantenesse sempre vivo i loro nomi e la loro storia. 
Nella fase di studio di questo nobile progetto si venne a conclusione che incidere sul piedistallo del monumento i nomi di questi valorosi giovani non era possibile perche' col passare del tempo, intemperie atmosferiche e fusione acitose della statua avrebbe sicuramente cancellato tutto. Fu cosi' che si diede ai rappresentanti del comune la facolta' di aggiungere al complesso monumentale quattro lastre di marmo con inciso i nomi e la storia di questi nostri eroi.Tutto questo per dare l'opportunita' ai posteri di cambiare queste lapide quanto ce ne fosse stato bisogno. Ed il bisogno c'e' stato, alla lapide lesionate si sono aggiunte le altre tre che si sono venute a trovare in uno stato di completa illegibilita'. L'unico motivo dell'esistenza del monumento completamente cancellato dal tempo. Si doveva intervenire subito ed intervenire bene. Chi meglio lo poteva fare, non certo i burocrati della sovrintendenza seduti dietro una scrivania senza conoscere un bel niente della storia del nostro monumento, ma sicuramente il sindaco eletto democraticamente dal suo popolo per proteggere il retaggio del paese, la sua storia e la memoria eroica dei suoi valorosi figli. L'ironia della sorte e' stata che di questo parere c'era l'unanimita' di consensi di tutti gli abitanti del paese. Fino a quanto un'elezione comunale ha dato un dispiacere enorme ad alcune persone. Le stesse che del monumento, del paese, delle sue fontane, della sua storia non  gli e' mai importato un bel niente. Quello che gl'interessa e' dare fastidio a chi democraticamente li ha battuti. La stragrande maggioranza del paese questo lo sa'. Ed e' quello che conta.
Brooklyn, NY.

02/11/2015

ore 1.57

Donato D'Orazio Far parte di una piccola comunita' come quella di Cansano porta con se' il grande privilegio di vivere in un ambiente sereno dove la vita scorre senza quei patemi d'animo che una grande metropoli immancabilmente ti da', dove hai l'onore di conoscere tutti, e tutti conoscere te, dove la storia di una persona e' la storia di tutti, dove non e' mai possibile nascondersi nell'anonimato perche' viene sempre scoperto, dove non si puo' essere ambigui nelle intenzioni e falso nelle interpretazioni e farla franca. Tutto questo il 95% dei cansanesi lo sanno benissimo, mentre il restante 5% forse presi da ingiustificati gelosie e sciocchi rancori cercano di ignorarlo, cadendo immancabilmente nella banalita' e nel ridicolo. Non avendo niente da fare, non avendo responsabilita' da prendersi, perche' ci sono sempre stati  altri a prendersele per loro, si sono messi a girare per Cansano facendo fotografie di una fontana con tre sassi , una tavola ed una bottiglia di coca cola, e di una casa in via di restaurazione con dei calcinacci davanti la scalinata. Definendo tutto questo un "degrado urbano". Io lo definirei piu' appropriatamente un degrado di dignita' da parte loro. Perche' se fossero delle persone per bene si sarebbero rimboccato le maniche e pulito in due minuti la fontana. Ed avrebbero chiesto ai loro genitori se per caso quando hanno restaurato le loro case i calcinacci che ne sono venuti fuori l'hanno messo nella strada o se li sono messi in tasca. Ma la piu' grossa caduta di dignita' l'hanno commessa nel criticare il sindaco per aver rimesso a nuovo il monumento ai caduti di Cansano. Chi come me ha avuto la fortuna di ritornare a Cansano per 20 volte negli ultimi 30 anni sa' benissimo che le lapide del monumento necessitavano di essere cambiate. I nomi di quei valorosi giovani cansanesi che persero la vita per difendere la loro patria ed il loro paese si erano cancellati col tempo. Per di piu' una lapide si era spezzata e dovuta, per forza maggiore, essere rimpiazzata con una nuova. Come, tra l'altro, successe nel passato in cui si dovettero sostituire le piccole targhe di rame rubate da delinquenti, con targhe di marmo. Nell'anno in cui la nuova lapide fu installata non ci fu un solo cansanese, compresi i vigilanti, che non furono orgogliosi della nuova lapide. Che e' cambiato da allora? L'ignoranza totale della storia di questo monumento, ed il sacrificio anche dei cansanesi sparsi per il mondo per dare a questi nostri eroi un ricordo ed un riconoscimento perenne, li ha fatto scrivere delle scemenze di cui dovrebbero solo vergognarsi. A cosa sarebbero servite delle vecchie lapide sporche ed illeggibili? Che cosa centra un manoscritto di Dante con un opera fatta, non per farci una foto come nel colosseo, bensi' per onorare la memoria di quei valorosi soldati di Cansano che in tutte le guerre perirono per dare a tutti noi, ed in particolare a voi vigilanti, la gioia di vivere in una nazione unita e libera. Spero che questa vostra caduta morale e civica vi dia la forza necessaria per uscire da quel labirinto che vi siete cacciati e ritornare ad essere quelle persone che io ho conosciuto, rispettato, amato ed ascoltato. Tutto il tempo che spendete per cose ridicole ed inutile spendetelo  per recarvi qualche volta nella cappella principale del cimitero, inginocchiatevi davanti a quelle nobili fotografie dei nostri giovani eroi, sbiadite dal tempo ma limpide nei nostri cuori, donategli una preghiera e magari ringraziateli per avervi resi liberi..      Brooklyn,NY.
20/10/2015 ore 4.22 Donato D'Orazio E' un obbligo morale di ogni persona farsi di tanto in tanto un esame di coscienza, cercare nell'intimo dei suoi sentimenti una risposta a comportamenti, a volte errati, a volta poco giusti, a volte usati per denigrare senza contegno la dignita' di una persona o di una comunita'. La democrazia e' una forma di governo in cui il potere supremo e' investito nella volonta' del popolo ed esercitata direttamente dai loro agenti  sotto sistema di libere elezioni" Se si vuole essere leader, se si vuole governare un popolo si debbono rispettare queste regole. La volonta' del popolo e' sacra, Non si puo' e non si deve per nessun motivo dimenticare tutto questo. La democrazia da' a tutti anche la facolta' di criticare, ma che sia una critica costruttiva non una critica improntata a motivi di rancore o invidia. Se si accetta una contesa elettorale si deve mettere sulla bilancia la possibilita' di poter anche perdere. Ed e' da persona di alto senso morale e civico accettare la volonta' del popolo e rispettarne in modo positivo il ruolo che gli e' stato dato. Dire che il "decoro Urbano" e' quella cosa, che se c'e', nessuno se ne accorge. Ma se , non c'e', salta all'occhio e disturba e' una sacrosanta verita'. Ma, io aggiungerei, che la tutela del "Decoro Urbano" e' un obbligo morale e civico di tutti i cittadini. E' un obbligo per tutti di accudire il proprio orticello prima di guardare all'orticello degli altri. O, ancora, fare morale per gli altri senza prima giudicare se stessi non e' da persona onesta e degna di essere ascoltata. Nei primi anni del dopo guerra il nostro paese si trovava in condizioni disastrose, non c'era una sola lira per comprarsi un pezzo di pane. La gente soffriva ogni tipo di disagio. Il paese era ridotto in uno stato pietoso. Le vie malandate, sporcizia da tutte le parti, strade campestre non agibili, ruscelli pieni di residui di guerra, la via per San Nicola una palude di pietre. Il comune senza un centesimo non poteva permettersi di rimettere in ordine tutto questo disastro. Fu costretto ad invitare ogni cittadino di eta' superiore al diciottesimo anno di fare quattro giornate obbligatorie per cercare di rimettere in ordine il paese. Ebbene tutti accettarono, tutti  all'unisono si rimboccarono le maniche si misero al lavoro ed in poco tempo rimisero il paese in condizioni di normalita'. Erano gente umile, che scrivevano poco, ma si sporcavano le mani, che non criticavano, ma si impegnavano, che non erano geni come qualcuno oggi si considera, ma avevano il dono del buon senso, la volonta' di costruire e non distruggere, di amare e non odiare. Booklyn,NY.
13/10/2015 ore 2.18 Donato D'Orazio Una meravigliosa giornata di sole ha accolto i piu' di quarantamila partecipanti alla piu' grande e maestosa parata del Columbus Day sulla Quinta Avenue in New York. Erano decenni che non andavo a vedere di persona questo grande evento sociale che vuole onorare il grande navigatore genovese che nel 1492 approdo' con i suoi tre vascelli nel porto di San Juan  Porto Rico dando al mondo un nuovo continente che nel corso dei secoli ha segnato il destino del mondo. La lussuosa Quinta Avenue tappezzata di tricolore dava ai piu' di un milioni di persone che assiepava i due lati della maestosa strada un lembo  d'Italia a New York. I tantissimi carri allegorici raccontavano un paese, una regione, un retaggio tutto italico che inorgogliva i tanti italiani che hanno avuto il piacere di esserci. Le centinaia di bande scolastiche e militare con i loro stupendi costumi, con i loro pezzi musicali davano allo spettatore un senso di appartenenza ad una piccola nazione che tanta cultura ha dato al mondo. I vari contingenti delle forze armate americane, la polizia, i vigili del fuoco, il dipartimento della sanita' della citta' di New York, il Sindaco De Blasio, il governatore Cuomo, tutti presenti per onorare il retaggio italiano in questa cosmopolita citta'. Tanti personaggi del mondo del cinema e  spettacolo, tanti cantanti di origine italiana e non solo si sono esibiti nel palco allestito per l'occasione all'angolo della sessantottesima strada e Central Park. Il momento piu' importante e certamente il piu' gradito dai tanti dignitari seduti sulle gradinate d'onore e' stato nel momento in cui i tre ragazzi del Volo si sono esibiti con una delle loro migliore canzoni. L'applauso per questi giovani artisti che rappresentano la parte migliore della gioventu' italiana e' valicato dalla platea onoraria alla moltitudine di gente che si godevano il sole del Central Park. E' stato per me, Adelina e nostra figlia Lucia, un pomeriggio indimenticabile. Un pomeriggio memorabile, un tuffo nel passato, un sentimento assopito nel tempo ma mai dimenticato che ci ricorda  chi siamo e da dove veniamo. Per me che mancavo dalla Quinta Avenue da molto tempo e' stato una gioiosa riscoperta di una strada tra le piu' belle ed elegante  del mondo. I suoi lussuosi palazzi, le sue boutique che ospitano le piu' grande firme del firmamento mondiale della moda, la moltitudine di gente da tutto il mondo che estasiati da tanta ricchezza ed eleganza guardano quasi increduli a tanta opulenza a tanta diversita' di opzioni che fanno di New York la citta' per antonomasia, la citta' che rimarra' per sempre nei loro  ricordi e nei loro cuori. Il tramonto del sole mette fine ad una indimenticabile giornata italiana a New York. Nel ristorante Eataly della ventitreesima strada di fronte allo storico Flariton Building un gruppo di turisti italiani discutevano della loro giornata Newyorkese. Uno di loro ha detto - soltanto a New York si possono sperimentare giornate come questa-. Ed ha ragione.
Booklyn,NY.
Ott 3 alle 10:55 PM Donato D'Orazio Giornata fredda e piovosa qui' a New York. Un vero preludio ad un inverno che si preannuncia abbastanza rigido e nevoso. E' Ottobre, il mese in cui ai miei tempi si aprivano le scuole, si ritornava ad alzarsi alle sei del mattino per essere pronto a prendere il treno delle sette per andare a Sulmona, per poi ritornare a casa alle quattro del pomeriggio. Erano altri tempi, altro modo di affrontare le cose. Non c'erano scioperi di studenti, affronti ad insegnanti che non condividevano le nostre idee. Si andava a scuola soltanto per imparare, per studiare seriamente, per completare nel migliore dei modi la esigua opportunita' accademica che ci veniva data. Erano tempi in cui i nostri genitori dovevano fare salti mortali per comprarci un libro di seconda mano o un abbonamento ferroviario che ci permetteva di essere presente ogni giorno nelle varie scuole che noi ragazzi di Cansano frequentavamo. C'erano coetanei che si scrissero alle scuole Medie, altri alle scuole di Arte e Mestiere, Io, con tanti altri, alla Scuola di Avviamento Professionale a tipo Industriale. La nostra scuola, ideata per giovani provenienti da famiglie contadine o artigiane, consisteva in tre anni di studio in cui ci preparavano ad affrontare con una certa conoscenza tutti i campi di attivita' industriale o commerciale. Mentre le scuole Medie erano praticamente un trampolino di lancio per un proseguimento accademico che ti portava a conseguire una laurea, l'Avviamento, era per tanti di noi che per necessita' di vita dovevamo cominciare a lavorare molto presto', un'opportunita' per essere abbastanza preparati ad ogni evenienza che il destino ci avrebbe presentato. Nelle scuole Medie si insegnavano otto materie per lo piu' letterarie, nella scuola Di Avviamento ci dovevamo accollare uno studio di ben sedici materie. Si entrava a scuola alle otto del mattino e se ne usciva alle due del pomeriggio. Per lo piu' i nostri studi si concentravano in materie tecniche che comprendevano tra le altre: computisteria, ragioneria, stenografia, dattilografia, merceologia e disegno industriale. Era un duro percorso che per molti fu impossibile completare. Ma  per molti di noi che avemmo la fortuna di farlo ci e' stato di enorme aiuto nelle varie attivita' lavorative che abbiamo intraprese. L'insegnamento ricevuto in quella scuola ha permesso a molti di noi all'estero di conseguire in poco tempo il diploma di High School ( scuola superiore), caso mio, e lauree prestigiose per molti altri. La scuola di Avviamento, poco considerata per chi non l'ha frequentata, di immenso aiuto per noi che ci abbiamo spesi tre anni della nostra vita, oggi non c'e' piu', e' stata erroneamente considerata inutile dalle autorita' scolastiche italiane. Non hanno capito il concetto che se una scuola e' seria, condotta con professionalita' dagli insegnanti che ci lavorano, puo' dare ad uno studente che non puo' permettersi un lungo cammino accademico, l'opportunita' e la conoscenza di potersi confrontare con un mondo che continuamente cambia e si trasforma. La prospettiva che qualcosa di simile possa essere ripristinato in Italia e' pressoche' nulla. Non ci sono gente nel campo scolastico italiano che hanno l'esperienza , la lungimiranza, la conoscenza di poter capire l'importanza di una scuola del genere. Ed e' un peccato. Brooklyn, NY.
26/09/2015 ore 2.39 Donato D'Orazio
New York City, la capitale del mondo, la citta' che mai dorme, il luogo delle mille opportunita', oggi si e' fermata, si e' inchinata al pastore di Dio, all'umile discendente di Pietro che e' venuto ad onorarla. Continua..................
Brooklyn,NY.

19/09/2015

ore:04.20

Donato D'Orazio In qualsiasi comunita', piccola o grande che sia, e' imperativo che si conosca la sua storia passata per capire il suo presente e progettare per il futuro. Senza una conoscenza profonda del passato non si puo' pretendere di scrivere delle cose, anche se fatte in buona fede, che non corrispondono ad una completa verita'. Ho letto per puro caso un messaggio, molto simpatico ma meno accurato, postato su Facebook dal signor Christian Bolletta che mi ha lasciato un po' perplesso, Lui, per inneggiare al quarantesimo anniversario della sua prima villeggiatura a Cansano, naturalmente con la sua famiglia, fa delle osservazioni che mi hanno preso un po' in contropiede. Come puo' chiamare vecchio rudere una casa costruita dalla mia famiglia alla fine dell'ottocento ed abitata fino a pochi anni prima della vendita da una famiglia cansanese abbastanza numerosa?  Mi viene da pensare che quando una cosa si ottiene troppo facilmente molte volte non viene apprezzata nel suo giusto valore. Non metto in dubbio che i suoi genitori ( di cui a suo tempo ci fu' detto che erano, ed io non ho dubbi che sono delle brave persone) l'hanno rinnovata, ma l'hanno fatto, come tanti altri, sicuramente per loro personale convenienza, e non perche' era un rudere, o per fare un favore a Cansano. Affermare questo non gli fa' sicuramente onore, anzi e' uno schiaffo morale ai miei antenati che per costruire quella casa gettarono tanto sudore nelle miniere di carbone in Pennsylvania. La stessa cosa si puo' dire all'affermazione che decine di case sono state restituite al vecchio splendore. Ed il plauso di questo dovrebbe andare alla comunita' cansanese di oggi, a quelli di adozione, ai nuovi forestieri che profondono uno sforzo senza pari. Ed a tutti i vecchi cansanesi che dall'estero costruirono Cansano dove li mettiamo? E tutti i cansanesi che nel dopo guerra lasciando le loro case per avventurarsi in terre straniere diedero l'opportunita' a tanti loro paesani che casa non avevano  di possederne una, dove li colleghiamo? E noi eredi di immobili che pur sapendo che non saremmo potuto ritornare nel nostro paese abbiamo speso decine di migliaia di dollari per far si' che le nostre case fossero un buon vedere per il nostro paese, non contiamo niente?. Negli ultimi sessant'anni ogni qualvolta il nostro paese ha avuto bisogno del nostro aiuto, noi con generosita' siamo stati sempre presente, questo non conta niente? Noi lo abbiamo fatto sempre con amore e devozioni alle nostre tradizioni ed alle necessita' del nostro paese, anche ottenendo in alcuni casi la completa diffidenza di alcuni nostri paesani. Quello che hai ragione e' nel dire che a Cansano negli ultimi tempi regna uno stato di completa irrazionalita'. Chi procura tutto questo disagio alla nostra piccola comunita' sono persone che io conosco molto bene. Sono persone che non hanno mai capito cosa vuol dire  riconoscenza, cosa vuol dire dignita', cosa vuol dire responsabilita'. Sono persone ancorate nella loro superbia, nella loro falsa pretesa che ad avere ragione sono sempre e comunque loro. Mi consola il fatto che la maggioranza dei cansanesi sono persone per bene, che amano veramente il loro paese, che non si identificano in alcun modo con gente che cerca il confronto a discapito del buon senso e della cooperazione per un Cansano unito e fiducioso per il suo avvenire. 
Brooklyn,NY
10/09/2015 Donato D'Orazio
Una giornata piovosa qui' a New york.  Una di quelle giornate tetre che ti fanno dimenticare che fino ad ieri c'era stato un tempo di piena estate. Di un'estate che purtroppo ci sta' lasciando portandosi con se' tanti sogni svaniti, tanti propositi irrealizzati, tante avventure desiderate ma mai avvenute. L'estate e' la stagione del sole e delle vacanze, si fa' tanto desiderare, poi arriva e velocemente se ne va'. E'
la stagione che per i giovani e' soltanto un periodo dell'anno che
certamente ritornera'. Per noi di una certa eta' e' una stagione che ci sprona a ricordare il passato senza una sola certezza per il prossimo futuro. L'estate e' la stagione ideale per analizzare non soltanto la nostra vita presente ma anche farci inoltrare nei meandri di quel nostro passato remoto per cercare di rivivere quello che e' stato il miglior periodo della nostra vita. A volte ci si costringe a mettere a confronto il passato col presente. Avendo la fortuna di aver sperimentato sia il
passato che il presente ci resta difficile ma non impossibile di cercare di analizzare se il presente puo' sostenere un paragone col il passato.  Di quel nostro passato, certamente meno culturale, ma ricco di principi morali, di onesta' di intenti, di quel reciproco rispetto che ci dava la possibilita' di valutare con serenita' le nostre coscienze, di capire senza una falsa retorica dove stava il bene e dove stava il male. Il presente e' bello, certamente piu' interessante, che scientificamente ha fatto passi da gigante, che ci da' la possibilita' di valicare  i continentiin poche ore, che ci permette di sentirci e vederci anche a distanza di migliaia di chilometri. Ma tutto questo non puo' assolutamente supplire a quella sobrieta' con cui eravamo accostumati a vivere, a quei sani principi che ci furono insegnati dai nostri genitori, alla poverta' vissuta con dignita', al rispetto verso il prossimo, mai divisi da sciocchi ed ingiustificati rancori, da reconditi motivi che minano in modo deprimente il vivere di una comunita'. Tutto questo ed altro ancora ci spinge a credere che sarebbe meglio ritornare a quel passato. Ad un passato che ci colloca nel nostro paesello natio, in quella piccola comunita', forse umile, sicuramente povera, ma sempre
indomita', onesta, ottimista e lavoratrice, mai volgare verso il
prossimo, mai disfattista. In quella comunita' che a prescindere dalle diversita' ideologiche e di pensiero sapeva essere sempre unita, sempre orgogliosa delle sue tradizioni e del suo retaggio. Di quella nostra comunita' che anche oggi, a parte qualche nota stonata che ne scalfisce il suo carattere, e' ancora ancorata a quei sani principi, al desiderio quasi unanime di continuare su quel cammino tracciato con saggezza dai nostri antenati.
Brooklyn,NY.
23 Agosto, 2015 alle ore 18:41:40 Pasquale Di Paolo Mi aggiunco alle parole di Donato verso Don Ciccio, un uomo umile e fedele.  Lo ricordo sempre con molta stima ed ammirazione. california
20 Agosto, 2015 alle ore 21:01:59 Donato D'Orazio La notizia riportata su questo sito che l'amministrazione di Cansano ha voluto onorare un suo figlio intestando in suo onore una via del paese mi ha profondamente commosso. E se questa iniziativa e' stata presa, anche in minima parte, da un mio Post di quasi tre anni fa' questo mi fa' immensamente piacere. Non poteva essere che un paese potesse dimenticare una figura cosi' importante della sua storia. Don Ciccio e' stato e rimarra' per sempre il figlio migliore che Cansano abbia mai avuto. E' stato un'icona di bonta', un gigante della chiesa, un servo di Dio che sposo' con tutte le sue forze la sua dottrina, la sua parola, il suo insegnamento.E' stato l'ideale precursore della parola di Papa Francesco. Con una importante differenza che e' quella che Papa Bergoglio la sua dottrina la sta' scrivendo adesso, Don Ciccio la praticava ogni minuto della sua vita dall'inizio del Novecento fino alla sua morte. Lui e' stato un esempio da seguire per tutti noi che condividiamo lo stesso paese natio. Ai giovani, specialmente a quelli che si giudicano anticlericali, al di sopra della fede e dall'insegnamento dei loro genitori, dico di riflettere, di studiare la storia di quest'uomo, di seguirne i suoi esempi, Ho menzionato nel mio precedente Post del 2013 che Don Ciccio si impegnava ogni anno a mandare in seminario un paio di giovani miei coetanei. Un anno gli chiesi di mandarci anche a me. Lui mi rispose: " No' Donato, conoscendo bene il tuo carattere io sono sicuro che tu diventeresti un parroco come me. Ed a te che conosci molto bene il modo in cui vivo non voglio imbarcarti in una vita che sa solo di rinuncia e sacrifici. E poi, aggiunse " se vuoi far del bene al tuo prossimo non e' necessario che tu vesta il saio sacerdotale". Aveva, come sempre, ragione. La sera prima della mia partenza per l'America andai a salutarlo. Lui mi guardo' e mi disse " E' proprio necessario che lasci il tuo paese?" gli risposo che non lo sapevo, ma che era una cosa che volevo fare. Lui mi rispose " bene, fai quello che il tuo cuore desidera, ma non dimenticare mai le tue origini, la tua fede, e l'insegnamento che hai ricevuto dai tuoi maestri e dai tuoi genitori" Gli risposi che l'avrei fatto, e gli promisi che non appena mi sarei sistemato nel nuovo mondo gli avrei scritto. Dopo due anni ritornai al paese per coronare il mio sogno matrimoniale. l'andai a trovare e lui appena mi vide mi disse " Donato, ti ricordi le ultime parole che mi dicesti prima di salutarci?" Mi torno' alla mente la promessa che gli avevo fatto di scrivergli e che non avevo fatto, ed immediatamente gli chiesi scusa. Lui mi rispose " non c'e' niente da scusarti, pero' sappi che le promesse che fai, anche le piu' banali, le devi mantenere, intutto mi fa' piacere averti rivisto per un'altra volta". Questo era Don Ciccio, un uomo colto, umile, diretto, un uomo che ha fatto della sua vita un esempio di bonta' ed amore verso il prossimo. Onorare la sua memoria con una via del paese era un obblico che Cansano doveva espletare, ed anche se tardi lo ha fatto. E di questo, noi che ricordiamo molto bene Don Ciccio, siamo a tutti i responsabili di questo nobile e necessario gesto tanti riconoscenti. Brooklyn,NY.
15 Agosto, 2015 alle ore 18:16:41
Donato D'Orazio Si sta' svolgendo a Cansano l'Agosto cansanese. Una festa che vuole inneggiare alla qualita' culinaria delle donne cansanesi, all'impegno generoso ed indispensabile degli uomini, e l'apporto determinante dei giovani che si prodigano per far si' che ogni ospite delle serate abbia avuto quella meritata attenzione che si attendeva. Da un servizio televisivo della Onda TV, proprio da Cansano, che ho avuto il piacere di vedere, ho avuto la conferma che tutti questi obbiettivi sono stati raggiunti. Ci ha fatto piacere rivedere in video il Sindaco, sempre presente e disposto a far si' che tutto procede nel migliore dei modi, il presidente della Pro loco di Cansano, Marco Di Paolo, che noi salutiamo con piacere, l'assessore al turismo del paese, la leggiadra signorina Irene D'Orazio, e, quello che ci ha fatto piu' piacere, sono state le risposte di un giovane che ha detto che lui ogni estate ritorna con piacere a Cansano perche' e' il paese natale della sua nonna, di una signora di Napoli che ha detto che per la sua famiglia e' impossibile mancare ad una festa come questa cansanese, ed un signore che ha semplicemente risposto "Bravo Cansano, viva l'Agosto cansanese". Tutte dichiarazioni che ci fanno piacere. che ci inducono a pensare come si e' fortunato vivere in una piccola comunita' che sa' tanto offrire. Di una comunita', che malgrado  le divisioni sciocche ed ingiustificate  di pochi, sa' farsi apprezzare e valere da persone che hanno la fortuna di visitarla, conoscerla ed alla fine anche amarla. Questa tradizione dell' Agosto cansanese non faceva parte delle nostre tradizioni del dopo guerra. E' qualcosa di nuovo ed interessante. Allora il mese di Agosto era dedicato completamente al lavoro dei campi. Soprattutto alla mietitura, alla raccolta del grano ed alla trebbiatura. Ma non mancavano le feste famigliare. Il ferragosto era per molti un motivo di riunirsi per una scampagnata o un pranzo in famiglia. Poi c'erano immancabilmente le feste di San Rocco dove la popolazione "tutta" si stringeva  intorno al Santo, partecipava all'unisono alle cerimonie religiose, e faceva di quei giorni un motivo di riunioni di intenti, di affetto reciproco, di rispetto degli uno con gli altri. Su quest'ultima cosa , come comunita' eravamo piu' progrediti di oggi. Se a qualcuno albergava una ruggine verso il prossimo , quella ruggine veniva rimossa per dar spazio ad un sincero colloquio chiarificatore che portava le parti a trovare quell'armonia di intenti per il bene loro e delle loro coscienze. Allora il buon senso ne faceva da padrone. Oggi la falsa convinzione che la cultura possa risolvere tutto sta' portando il nostro paese verso il collasso di una storia che sapeva di lavoro, sacrificio, rispetto e bene comune.
BROOKLYN,NY.
Domenica, 2 Agosto, 2015 alle ore 18:02:21
Domenica, 2 Agosto, 2015 alle ore 18:02:21
Erano anni, forse decenni che non ritornavo nella bassa Manhattan, nel distretto finanziario del mondo, in un posto unico dove si mescolano personalita' di importanza mondiale con gente, per lo piu' giovani, alle prime armi della loro carriera professionale. Nei primi anni della mia permanenza qui' a New York questa zona era per me la parte preferita della citta'. Ci venivo spesso nei weekend per farmi una girata sui tanti mercatini che brulicavano in ogni strada della zona. Era diverso allora. Durante la settimana vedevi miriade di gente ben vestite. Uomini con giacca e cravatta e donne con abiti di ultima moda. Il fine settimana si riempiva di gente comune, per lo piu' turisti, che la visitavano per la sua importanza storica, Qui, nel palazzo federale, George Washington, primo presidente Americano, detto appunto il padre della patria, fece il suo primo giuramento come capo di questa nazione. Questo epico momento viene ricordato, con una  statua di questo grande uomo nella scalinata del Federal Building dove avvenne il giuramento. A pochi passi c'era e c'e' ancora il palazzo dello Stock Market, allora aperto al pubblico, dove si assisteva in ogni istante della giornata ad una girandola di miliardi di dollari che cambiavano continuamente padrone. Nell'apice della giornata sembrava di essere in un manicomio per le grida ed il comportamento degli addetti al lavoro, ma non era altro che un modo per portare a buon fine un loro impegno di lavoro. Come ho menzionato prima, nel  lato west di Wall Street c'erano queste piccole boutique in cui potevi trovare qualsiasi cosa, meta preferita di tanta gente, che purtroppo, dovettero chiudere battenti con la costruzione di quelle maestose Torre del World Trade Center. Dal giorno dell'apertura di questi giganteschi grattacieli di centodieci piani ciascuno si creo' un boom di palazzi, per la prima volta anche residenziali, che cambio' il volto di questo quartiere. Tutto questo ebbe fine in quel malaugurato giorno dell'undici Settembre del 2001 quando due aerei pilotati da terroristi si infransero sulle torri creando una immensita' di macerie, quasi tremila innocenti vittime, dolore mondiale e una citta' distrutta, umiliata, quasi paralizzata da un evento tanto inaspettato quando straziante ed incomprensibile. Ci furono per quasi un anno funerali ogni giorno. La citta' era in un lutto permanente. La gente era confusa, delusa, triste. Decine di migliaia di persone, per lo piu' giovani professionisti di tutto il mondo, persero il loro posto di lavoro. Sembrava una citta' ferita che non  sarebbe mai piu' risorta. Tutto questo contribui' al mio rifiuto di rivisitare quel posto che per anni avevo tanto amato. L'altro ieri questo e' cambiato. Mia figlia ci ha convinto a rivisitarlo. Ci ha detto, a me ed Adelina, che non ci saremmo pentiti di averlo fatto. Aveva ragione. L'area di Wall Street e' rinata, ancora piu' bella ed invitante di prima. Il palazzo del World trade Center si alza maestoso verso il cielo, altri decine di grattacieli sono stati completati o in procinto di esserlo. La gente non e' piu' elegante come prima, ma e' numerosa ed allegra, fiduciosa di una rinascita ormai compiuta. Una marea di turisti riempiono ogni angolo dello storico quartiere. Bar, ristoranti, chioschi di regali turistici stracolmi di gente di tutto il mondo fanno guadagni che gli permettono di progredire ed ingrandire. Tutto questo atteggiamento positivo ed allegro dei tanti visitatori cambia nel momento in cui si trovano di fronte alle vasche memoriali che sono nel centro dove un giorno c'erano le torri gemelli. Migliaia di persone si fermano commossi di fronte a questi monumenti che ricordano tante persone morte cosi' tragicamente in quel famigerato giorno dell'undici Settembre del 2001. Il museo a pochi passi ricorda a tutti che a morire in quel tragico giorno furono persone di tutto il mondo. Un piccolo albero ritrovato miracolosamente intatto tra il fuoco e le macerie di quei giorni e rimosso da quell'inferno e portato dai vigili del fuoco in una serra cittadina, e' oggi li' ripiantato nel suo posto. vegeto e verdeggiante quasi a testimoniare che la vita, anche contro le piu' aberranti situazioni, non finisce. Si puo' ferire, si puo' dolosamente compromettere, ma alla fine sapra' sempre risorgere e continuare. Ci sono nel mondo citta' storiche ricche di cultura ed antichita', ma come New York non c'e' ne' nessuna. E' una citta' che si puo' definire nel vero senso della parola cosmica. Ci vivono piu' di 150 diverse etnicita'. Ogni angolo di strada puo' riservare una sorpresa. A detto di un nuovo abitante di questa citta': Andrea Pirlo, " E' una citta' fantastica, unica, in ogni istante del giorno puoi fare mille cose diverse". Ed ha ragione.   Brooklyn, NY.
Domenica, 19 Luglio, 2015 alle ore 03:35:30 Donato D'Orazio Non c'e' un programma televisivo di informazioni italiano che non si stia occupando ed anche, perche' no', approfittando dell'enorme problema venutesi a creare dai continui sbarchi in Italia di tante persone che vengono dai paesi arabi e dall'africa. Per alcuni sono delle persone che scappano dalle guerre, per altri sono semplicemente dei clandestini che scelgono l'Italia perche' e' molto facile per loro approdare senza alcun problema nei nostri porti. Ci sono giornalisti che prendono le parti dei profughi e giornalisti che prendono le parti della maggioranza dei cittadini italiani che questo incontrollato influsso di gente sconosciuta non la vogliono. E poi ci sono i famosi saggi storici che ci ricordano che l'Italia e' stata per tanto tempo un paese emigratorio e che come tante nazioni che hanno accettato i nostri connazionali, oggi anche noi dobbiamo fare la stessa cosa. Naturalmente quest'ultimi non sanno un bel niente delle nostre emigrazioni. Non conoscono per niente gli enormi sacrifici, gli abusi e soprusi che molti italiani hanno dovuto subire nelle varie terre che scelsero per il loro futuro. Io non staro' qui' a dire se l'Italia fa bene o male ad accettare senza nessun controllo questa marea di gente che arriva ogni giorno nel suo suolo. E' un compito che soltanto i nostri connazionali, e non i politici, a dare, prima o poi, il loro insindacabile parere al riguardo. Quello che mi preme dire a quei sapientoni che mettono in mezzo noi emigranti italiani per dare una spiegazione alle loro argomentazioni e'  di studiare bene l'emigrazione italiana prima di fare delle dichiarazioni inesatte e non veritiere. Mi preme ricordare che nessuna nazione che ha accolto anche un solo italiano lo ha fatto per misericordia verso di noi. Lo ha fatto perche' gli servivamo, obbligandoci a rispettare le loro leggi e la loro costituzione. Ci serviva un visto d'ingresso. E per avere questo visto eravamo costretti a subire una serie di investigazioni che andavano dalla etica morale alle tendenze politiche, dallo stato di salute alla certezza che non gravavamo anche per un solo giorno dalle casse della loro nazione. Ci serviva uno sponsor che si accollava la responsabilita' di sostenerci fino a quando non eravamo auto sufficienti. Personalmente non ho avuto l'umiliazione di Ellis Island, la chiusero qualche mese prima che noi arrivassimo qui' in America. Ma questo non ci precluse ore di interrogatori da parte di agenti federali che ci vennero ad incontrare sulla nave tre ore prima dello sbarco a New York. Ci furono fatte domande di qualsiasi tipo, per le donne domande intime che le mettevano in stato di agitazione. Ci obbligarono a rifare per l'ennesima volta le impronte digitali e se avevano un solo dubbio che non eravamo in ottima salute ci costringevano a rifare nella nave stessa tutte le visite mediche. Arrivati al porto di sbarco ci accoglievano gli agenti doganali che ci rovistavano tutti i nostri miseri bagagli. Se avevi un prosciutto o un salame fatto in casa per regalare al tuo sponsor te lo toglievano senza pieta'. E non ti lasciavano andare se non c'era una persona di tua conoscenza  che si prendeva l'impegno di accoglierti nella sua casa. Ed in tutto questo frangente non un solo rappresentante del consolato italiano ad aiutarci nelle nostre tante difficolta'. Mentre altre etnie erano protette dai loro rappresentanti, per noi italiani l'abbandono totale della nostra nazione. Ed e' stato sempre cosi'. Siamo stati abbandonati dal nostro paese sin dal primo minuto del viaggio navale che ci portava lontano. L'Italia si ricorda di noi soltanto quando una calamita' naturale colpisce il paese. Soltanto allora gli appelli ufficiali per la nostra generosa solidarieta' si fanno sentire.  Ho voluto scrivere tutto questo non per rivangare tutto quel pesante fardello che ogni emigrante italiano si e' dovuto accollare, ma per dire a tutti i pro ed i contri di questa enorme emergenza in cui l'Italia si e' venuta a trovare, di rispettare si' questa gente, di accoglierla se e' possibile, ma anche di obbligarli a far conoscere la loro provenienza, identificare il loro passato, fare le impronte digitali, rispettare le proprieta' private, e soprattutto giurare fedelta' alla sua costituzione, seguire le sue regole ed imparare la sua lingua. Noi emigranti italiani tutto questo lo abbiamo dovuto fare. E' dovere  morale e civico che anche questi immigranti siano obblicati a farlo. Accogliere chi ha bisogno e' un dovere ecumenico. Essere presi per i fondelli da gente senza scrupoli che chiedono asilo solo per creare problemi non deve essere ammissibile per nessuno. Brooklyn.NY.
Mercoledi, 8 Luglio, 2015 alle ore 17:14:14 Donato D'Orazio Non so' se sia vero, ma se lo fosse, l'Italia sportiva, non trasmettendo la finale del campionato del mondo femminile di calcio  tra gli USA ed il Giappone, ha perso uno spettacolo di grande spessore agonistico che certamente non ha avuto niente da recriminare con quella finale maschile dell'anno scorso tra la Germania ed Argentina. Le ragazze Americane hanno vinto meritatamente il confronto, le ragazze Giapponesi hanno onorato con una prestazione di grande coraggio e senso di patriottismo verso la loro nazione il gravoso compito di rimettere in carreggiata una partita che dopo 16 minuti perdevano per 4 a 0. E' stata piu' che una semplice partita di calcio, e' stato un inno alla bravura, alla lealta' sportiva, al genuino impegno di ventidue atlete che hanno dimostrato al mondo che se si ha talento, se si e' propenso al sacrificio, se si ha disciplina e rispetto per il proprio ruolo non c'e' nessuna differenza tra atleti uomini o donne. Anzi per essere piu' sinceri, se si vuole essere al massimo dell'obiettivita' bisogna riconoscere che le donne hanno superato di gran lunga gli uomini per il loro comportamento sportivo, per il loro rispetto per le avversarie e per il ruolo dell'arbitro della gara. Hanno dato vita ad un'incontro a viso aperto, senza sotterfugi di ogni genere, hanno lottato su ogni pallone, non hanno mai cercato, come purtroppo fanno spesso gli uomini, le gambe degli avversari o grossolane messe in scena per confondere l'arbitro a dargli un rigore. Sono state di un esempio stellare di come ci si puo' confrontare  in un'importante confronto mondiale rispettando i dettami di regole ben scritte ,e, soprattutto, di come onorare il loro compito di rappresentati dello sport piu' popolare al mondo con quella dignita' sportiva, personale ed etnica che fa' onore a loro ed esempio ad un mondo che cerca nell'ambiguita' e demagogia di risolvere i tanti problemi che l'affliggono. Ritornando alla partita: e' stato un confronto che ha messo di fronte due squadre, sicuramente tra le piu' forti al mondo. Dall'Americane che fanno della loro fisicita' ed il loro talento la loro arma migliore, alle Giapponese che hanno nella loro disciplina tattica, la loro stamina ed il loro gioco di squadra la forza necessaria di non arrendersi mai per tutti i novanta minuti di gioco. E' stato uno spettacolo bellissimo. Uno Stadio gremito in ogni posto da quasi 54 mila spettatori ha fatto da cornice ad un avvenimento sportivo di grande importanza. Un pubblico televisivo mondiale di un miliardo di persone. Di ben trenta milioni di persone soltanto negli Stati Uniti. La partita, anche se messa al riparo dagli Stati Uniti nei primi sedici minuti con quattro stupende reti, non e' calata per niente di toni. Le ragazze giapponese hanno avuto il pregio di non arrendersi mai, si sono impegnante al massimo, hanno giocato un ottimo secondo tempo e sono riuscite in due occasioni ad accorciare le distanze. Le loro lacrime alla fine della gara dimostrano tutto il loro attaccamento al compito molto sentito di rappresentante della loro nazione. Per la nazionale Americana e' stata la fine di un lungo cammino durato ben quattro anni, dal giorno in cui persero la coppa del mondo ai rigori proprio contro le stesse giapponese. Accettarono con dignita' la loro sconfitta, si sono messe al lavoro, si sono sacrificate per quattro anni ed hanno raggiunto il loro scopo di riavere dopo ben sedici anni la loro coppa del mondo. E' giusto che tutte e venticinque le atlete abbiano il loro meritato riconoscimento, ma non bisogna dimenticare le prodezze della centrocampista Carli Lloyd che con tre prodezze tutte personali ha dato il via alla vittoria finale. Il suo terzo gol da piu' di quaranta metri sta' a testimoniare il grande talento di questa talentuosa atleta. Il suo Gol rimarra' per sempre negli annali del calcio mondiale come una prodezza unica e spettacolare.  La nazione ha assistito a questo memorabile spettacolo quasi incredula, quasi a chiedersi se tutto era vero, se il calcio, almeno quello femminile, e' il migliore del mondo. A rappresentare il governo Americano nello stadio in Vancouver B.C. e' stato il vice presidente Biden. IL presidente Obama le ha chiamate dalla casa bianca per congratularsi con loro, per dargli il grazie di tutta la nazione ed invitarle tutte alla casa bianca nel prossimo futuro. Intanto qui' a New York saranno onorate con una istorica Ticket Parade nella bassa Manhattan. Un grandioso epilogo per una grandiosa impresa.
Brooklyn,NY.
Venerdi, 3 Luglio, 2015 alle ore 17:04:44 Donato D'Orazio Siamo alla vigilia di una delle piu' importanti celebrazioni della storia americana. "The Fourth Of July", o piu' corretto, "Indepentence Day". Una festa che vuol celebrare la liberta' di una nazione, la sua democrazia, il potere di " We The People", " Noi Del Popolo" che hanno dalla costituzione il diritto unico ed insindacabile di scegliersi da  chi essere governati e guidati per un periodo di quattro anni. La maggioranza, anche di un solo voto, determina il vincitore di un contesto elettorale. L'essenza, la maturita', il senso del dovere di un popolo democratico sta' proprio in questo. Saper accettare con dignita' la volonta' della maggioranza dei suoi concittadini senza recriminazione alcuna, collaborando, se ce ne fosse bisogno, al benessere del proprio paese. Questo cardine della costituzione americana ha fatto di questa nazione un icona della democrazia mondiale. Domani il paese si ferma. Escluse le forze dell'ordine che saranno impegnate al massimo affinche' tutto procede nel migliore dei modi, il resto della popolazione celebrera', a secondo le loro particolari tradizioni,  la festa dell'indipendenza della loro nazione. Ci saranno grande riunioni famigliari, picnic in montagne, comitive il spiagge, parate militare e civile, bandiere a stelle e strisce che sventolano su ogni casa, e soprattutto, grandi fuochi d'artificio che illumineranno il cielo dell'intera nazione. Naturalmente in tutto questo New York ne fa'  da padrone. La citta', anche se sotto una massiccia protezione militare, per voci di possibili attentati terroristici, si e' rivestita a festa. L'Empire State Building si illuminera' dei colori tradizionale della bandiera americana, le grandi arterie della citta' saranno piu' che mai accoglienti, i grandi prati dei piu' importanti parchi saranno gremiti da gente festose proveniente da tutto il mondo che con balli e grande mangiate celebreranno il grande evento. Le spiagge della citta', anche se il tempo per domani non promette un'intera giornata di sole, saranno sicuramente prese d'assalto da una moltitudine di persone pronte, dopo un lungo inverno, ad iniziare nel migliore dei modi l'estate ormai in corso. Tutto si concludera' con la maestosa celebrazione organizzata dal grande magazzino Macy's che comprendera' spettacoli con i piu' grandi artisti del paese e per finire la piu' grande esibizione di fuochi d'artificio del paese che illuminera' per piu' di mezz'ora, con i suoi piu' di cinquantamila botti, la maestosa statua della liberta', il cielo di New York ed il cuore di milioni di spettatori che dal mondo intero saranno presenti a sperimentare un'evento spettacolare, significativo, ed unico al mondo. A tutti Buon Forth Of July. Brooklyn.NY
Mercoledi, 24 Giugno, 2015 alle ore 16:40:21
Donato D'Orazio Sono le 9.34 AM qui' a New York. Le 3.34 PM in Cansano. Giorno, 24 Giugno. La Web/Camera di Piazza XX Settembre ci mostra un Cansano addormentato, una meravigliosa Piazza desolata. In contrasto di quello che era la Piazza in quell'ora negli anni del dopo guerra. Si potrebbe rivangare quel detto che dice " Si stava meglio quanto si stava peggio". Perche' questo? Ma semplicemente perche' oggi e' il giorno piu' rappresentativo di Cansano: la giornata dedicata a San Giovanni: Patrono di Cansano e simbolo indiscusso della nostra fede, delle nostre tradizioni e del nostro retaggio. Ricordo da bambino le bancarelle di ogni tipo che adornavano il perimetro della Piazza. La spettacolare Cassa Armonica che doveva ospitare i grandi complessi musicali che si esibivano con maestria rallegrando la moltitudine di paesani e non con musica classica e contemporanea. Le leggiadre signore e signorine che facevano sfoggio dei loro nuovi abbigliamenti comprati con sacrifici per l'occasione. La chiesa ricolma di fedeli che ascoltava un famoso oratore ingaggiato per le festivita'. Il coro cansanese accompagnato all'organo da Luigi De Bartolomeis e diretto dal tenore Carmine Ammazzalorso che si impegnava al massimo per dare ai fedeli il massimo del loro repertorio.  Le gare dei nostri giovani per accaparrarsi l'onore di portare la Statua del Santo per le vie del paese. I balconi lungo tutto il tragitto della processione decorati a festa con con coperte preziose, le vie ricoperte da ogni genere di variopinti fiori che emanavano un profumo che addolciva la purezza dell'aria cansanese. Mentre da ogni casa un profumo di sugo con carne ricordava a tutti che era un giorno speciale, come speciale sarebbe stato il loro pranzo festivo. Era per noi adolescenti un giorno da aspettare e ricordare per tutto l'anno. Oggi mi sembra che tutto sia cambiato. I giovani, forti dei loro successi accademici, convinti della loro superiorita' culturale cercano di snobbare quello che e' rimasto del nostro retaggio. Non dovrebbe essere cosi'. Non si dovrebbe mai snobbare quello che di piu' importante e' rimasto della nostra modesta ma importante storia. Ne va' di mezzo il nostro essere e la nostra identita'. Dovrebbe essere per tutti noi cansanesi un obblico morale seguire, credere, imparare e rispettare tutto cio' che ci e' stato insegnato dai nostri antenati. Siate sempre coscienti delle vostre capacita', seguite i vostri sogni, ma mai dimenticare le nostre origini famigliari, e le nostre tradizioni  che ci rendono solo e soltanto cansanesi. Buone Feste di San Giovanni a tutti.
Brooklyn.NY
Martedi, 16 Giugno, 2015 alle ore 19:59:48
Donato D'Orazio Carissima Maria, mi fa' immensamente piacere che hai letto i miei Post. Li scrivo, come sempre, e tu questo dovresti saperlo, con onesta' e dedizione, rispettando sempre la verita' e l'imparzialita' delle cose. La tua risposta, introdotta peraltro da una persona non cansanese che io non conosco:Continua............................
Brooklyn,NY.
16 Giugno, 2015 alle ore 9:43

Dott. Angelo Totaro

Gentile Signor Luciano,
potrebbe gentilemente pubblicare sul suo sito "www.cansanonelmondo.it" l'articolo in allegato?
Sicuro di una Sua pronta risposta La ringrazio in anticipo e Le porgo
Cordiali Saluti

Dott. Angelo Totaro

Questo è L'articolo.

Sulmona
Lunedi, 15 Giugno, 2015 alle ore 20:50:43 aldo Colantonio Un augurio di cuore,  al rieletto Sig.  Sindaco di Cansano, Mario Ciampaglione, ai neo giovani Assessori ed al Consiglio Comunale tutto.
Buon Lavoro.
Viva L'Italia, Viva Cansano!!!!!
orsogna/cansano
Venerdi, 12 Giugno, 2015 alle ore 15:11:44 Donato D'Orazio Domani, col giuramento del sindaco per il suo terzo mandato, si conclude una campagna elettorale che ha dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, la saggezza dei nostri compaesani nel dare al loro popolare sindaco, Continua.................... Brooklyn, NY.
Sabato, 6 Giugno, 2015 alle ore 23:31:25 Il Caimano

 

Una "chicca" sulle votazioni dell'ultima tornata elettorale del 31/05/2015. Continua...........................

Cansano
Sabato, 6 Giugno, 2015 alle ore 20:11:02 Donato D'Orazio Nei primi anni Ottanta fui mandato dal mio datore di lavoro - United State Postal Service - a frequentare un corso in - Human Behaviour - che si puo' tradurre, grosso modo, in "contegno umano". Continua....................
Brooklyn, NY.
Lunedi, 1 Giugno, 2015 alle ore 17:00:16 Donato D'Orazio Sono passate piu' di sei settimane che non mi avvicino a questo meraviglioso Sito. Non era mai successo da quanto Luciano ebbe la splendida idea di crearlo. I motivi sono due. Primo perche' l'eta' che inesorabilmente avanza porta con se' acciacchi di salute che ti precludono di fare delle cose che tanto vorresti fare. Secondo perche' nel nostro paesello era in corso una campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale che vedeva contendenti due persone della mia stessa famiglia aggiunta. Incomprensibile ma vero. Anche se avevo le idee ben chiare da che parte stavo, per rispetto di tutti, non ho voluto in alcun modo interferire nella loro contesa elettorale. Per lo piu' avendo vissuto gran parte della mia vita in una terra democratica sapevo benissimo che cio' che io potevo dire non avrebbe avuto nessun peso al riguardo, perche' era solo compito dei Cansanesi in Cansano, con il loro voto, a decidere a  chi dare l'onore e l'onere di guidarli per i prossimi cinque anni. Ed il responso c'e' stato. A vincere e' stato il loro sindaco da ormai dieci anni. Un premio meritato per Mario che ha saputo, in tutto questo tempo, lavorare con diligenza, con imparzialita', con impegno, in un periodo difficile per il nostro paese e la nostra nazione, dando al suo popolo una serenita' che non sperimentavano da fin dopo la seconda guerra mondiale. Tutti gli uomini che si sono succeduti alla carica di sindaco del nostro paese hanno espletato il loro compito con dignita' e parsimonia. Ma e' anche vero che tutti hanno operato o dovuto operare per la parte politica che li aveva eletti. Il paese per lunghi decenni era diviso da un solco di diffidenza e rancore. di ingiustificato risentimento  di una parte verso l'altra. E' stato Mario che ha capito che questo stato di cose doveva finire, non c'erano piu' le motivazione per non andare d'accordo. La comunita' cansanese era diventata troppo piccola per essere divisa. Tutto questo non faceva altro che rendere ancora piu' difficile la vita di tutti. Nel 2010 ebbe il coraggio e la determinazione di cambiare questo stato di cose, che era sicuramente nocivo per tutti e che  non aveva piu' motivo di esistere. Cerco' ed ottenne da parte dei consiglieri di minoranza di lavorare insieme per il bene del paese. E' doveroso dare atto a  questi giovani  della minoranza se tutto cio' si e' potuto raggiungere. Naturalmente ad ogni atto a fin di bene c'e' una parte minuscola del popolo che per motivi strettamente personali questo bene non lo riconosce. Ed e' questo il motivo principale che ha costretto la comunita' cansanese a subire una lunga campagna elettorale. E' nobile ed importante che delle persone di buona volonta' si mettono in gioco per guidare un paese. Ma questa nobile motivazione deve essere esclusivamente per il bene del paese e non per motivi strettamente personali. Intutto le elezioni sono state fatte, il vincitore  c'e' stato. Ora spetta a lui ritornare a lavorare per ritrovare quella comunita' di intenti che aveva cosi' brillantemente raggiunta nel recente passato. La perdente Maria deve accettare la sconfitta, partecipare, anche se parte della minoranza, a dare il suo contributo al progresso del paese, provare ai suoi elettori, col suo comportamento, di aver raggiunto quella maturita' necessaria che gli permette di operare da sola, di essere lei stessa, e non succube della volonta' di altri. Questo e' quello che in tempi non lontani gli avevo gia' detto. Spero, per il bene che gli voglio, che questa volta mi ascolti. Brooklyn,NY.
Lunedi, 1 Giugno, 2015 alle ore 01:01:49 Romeo di giallonardo Congratulazioni al "nuovo"(tanto per dire) sindaco ed a tutti i consiglieri.
NewYork
Mercoledi, 22 Aprile, 2015 alle ore 17:37:40
Donato D'Orazio Gli incresciosi incidenti dei tifosi Olandesi a Roma, gli striscioni offensivi allo stadio olimpico, sempre a Roma, contro una madre che ha perso un figlio per una partita di calcio, il vandalismo allo stadio di Varese e l'aggressione ingiustificata di Ultras verso i giocatori del Cagliari fanno dello sport piu' bello del mondo un pretesto per veri delinquenti di scatenare tutto il loro odio, tutto il loro rancore verso cose e persone che niente hanno a che fare con i loro diabolici istinti. Come una nazione civile come L'Italia puo' permettere a questi biasimevoli esseri umani fare tutto questo e non prendere mai delle decisioni serie per poterli contrastare?. Perche' nazioni come l'Inghilterra, Germania e Spagna ci sono riusciti e l'Italia no?. Sono tutti quesiti giusti che richiedono una risposta. I cosiddetti Ultras che un giorno non lontano erano i tifosi che piu' amavano le loro squadre, oggi ne sono i peggiori giudici, le beccano ad ogni errore, le condannano se perdono una partita, sono violenti verso atleti che nelle loro menti malate non contribuiscono in modo adeguato al successo delle loro squadre. Sono una pessima minoranza che stanno distruggendo il calcio Italiano. Mentre in tutto il mondo gli stadi sono pieni di gente festose che con le loro famiglie si godono lo spettacolo di una partita di calcio, basta pensare che anche qui' in America dove il calcio, anche se in netta espansione, non e' lo sport preferito dalla maggioranza della popolazione, la media di presenze in una partita importante e' di piu' di sessantamila persone, in Italia, se si fa eccezione dello stadio Juventus, tutti gli altri sono desolatamente per trequarti vuoti. Ci serve una netta posizione da tutti i presidenti delle societa' di calcio piu' importanti. Non piu' sudditi di quei pochi scalmanati, ma decisivi ad individuarli e metterli fuori dallo stadio a vita. A prendere l'iniziativa al riguardo e' stato il presidente "Americano" James Pallotta, spero che gli "Italiani" facciano la stessa cosa. Come lo dovrebbe fare anche la stampa sportiva italiana. Soltanto cosi' si riporterebbero le famiglie allo stadio. Nello statuto giuridico italiano ci sono di gia' leggi che vanno in questa direzione, basta soltanto applicarle nel modo giusto ed imparziale e le cose sicuramente cambieranno per il meglio. Per il bene di un calcio che ha prodotto ben quattro coppe del mondo noi glie lo auguriamo.  
Brooklyn,NY.
Sabato, 18 Aprile, 2015 alle ore 16:49:01
Donato D'Orazio Qualche giornata di sole da il benvenuto ad una primavera che quest'anno qui' a New York si e' fatta molto desiderare. Un  inverno atipico che si e' protratto per quasi sei mesi, ci ha lasciato senza che nessuno abbia avuto un rimpianto. E' stato certamente un inverno atipico che con le sue tante nevicate ed il suo gelido freddo polare ha messo a dura prova la resistenza umana di tanta gente. Oggi il sole fa da meravigliosa cornice al quadro spettacolare dello skyline di New York.Continua........
Brooklyn,NY.
17/04/2015 DOMENICO DI GIACOMO
Dopo aver passato una Pasqua Felice, lostesso mi auguro anche per tutti i Cansanesi, e,  qualche giorno dopo abbiamo appreso la notizia che ci rattrista, la scomparsa di un grande Cansanese, il poeta Salvatore Di Camillo,  distinto per la sua genialita`,  ha attraversato l'arco della sua vita con una grande storia,  la sofferenza di un  fanciullo malinconico, privo del calore della mamma e alimentato dal nonno,  ancora in tenera eta` emigro` negli Stati Uniti per raggiungere suo padre in ardui lavori nel Colorado. Nella 2nd  Guerra mondiale, si fece onore  con sacrificio ed eroismo,  diede il suo contributo facendo parte all'armata Americana, che venne   non   per conquistare, ma per eliminare i dittatori  e ridare  la pace, la liberta` e la dignita` ai popoli.
 
       Nel suo cuore vi era L'Italia,  e con un accento il nostro bel Cansano.
 
La sua nuova terra,  il colorito Colorado, descrivedo con parole poetiche alla D'Annuzio o alla Pascoli:  ( Dai monti e alle praterie,  dai fiumi alle cascade e ai cigni nei silenziosi   laghi.)    Esibendosi con molti racconti e tantissime canzoni.   Ora se n'e` andato sereno e contento , soddisfatto del suo operato,  si e` spento mentre pensava alle cose belle,  al profumo dei fiori,  alla grande musica,  alla sua amata   poesia  e   l'inno lieto del Paradiso.   E tutti noi?  Non ci resta che dire:  Caro Salvatore,   bravo... God Bless You.  Non ti dimenticheremo...
 
New York
05/04/2015 ore 18 La redazione

Cansanonelmondo ha ricevuto una brutta notizia dal Colorado.

Il nostro grande amico Sam Di Camillo ci ha lasciato per raggiungere la sua amata Amelia. Cansano perde uno dei suoi uomini migliori che hanno fatto onore a Cansano e all'Italia. Ciao zio Sam.

Vorrei ricordarlo con i suoi racconti:http://www.cansanonelmondo.it/salvatore.html

Sabato, 11 Aprile, 2015 alle ore 09:28:46

Nunzio Di Paolo Non ho mai avuto l'onore di conoscere di persona Salvatore però, come ha ricordato il nostro amico Donato D' Orazio, non vi è alcun dubbio che sia stato un uomo di grande spessore etico, intellettuale e morale. Ciao zio Sam. Ci mancherai.
Siena
Lunedi, 6 Aprile, 2015 alle ore 16:38:41
Donato D'Orazio Caro Salvatore, il signore ha accolto la tua preghiera e finalmente hai potuto raggiungere la tua compagna di vita. Nel tuo percorso terreno sei stato un esempio di rettitudine, di onesta' e di amor patrio. Hai onorato sempre il tuo paese natio, lo hai difeso ed amato. Hai onorato il tuo paese di adozione, hai risposto al suo richiamo militare andando ben oltre le tue responsabilita', distinguendoti per il tuo altruismo e la tua bravura. Sei stato un eroe, un guerriero onesto, un uomo coraggioso che ha pagato con mesi di sofferenza in una clinica militare inglese. Hai lavorato tanto nella tua vita. Oggi e' arrivato il tuo meritato riposo. Che Dio che tu hai tanto amato e rispettato ti dia quella serenita'  che tanto meriti. Ci manchera' la tua sensibilita', il tuo amore per il tuo paese lontano, i tuoi canti poetici che erano un inno al tuo retaggio e alla tua storia. Asta la vista Salvatore!
Brooklyn,NY.
Domenica, 5 Aprile, 2015 alle ore 17:52:59
Stella DiCamillo-Bardsley It is with great saddness  to inform everyone that our beloved  uncle, Salvatore DiCamillo, passed away last night. He was 94 years old.   Our  Uncle Sam embodied a zest for life that always prevailed despite  his failing health,  his personal  losses and disappointments.  He loved his Colorado, his Cansano and his  family.  At the age of 85, he fell in love with a new companion....."the computer."  In a very short time, he mastered its use with unwaivering determination.  This new outlet allowed him to share his poetry, his stories, and more importantly, his roots with those of us who didn't know what it meant to be a "Cansanesi."  He loved Cansanonelmondo; it allowed him to re-connect with so many cansanesi and to share his memories.  He envolved into quite the renaissance man.  It is my hope that all who navigate "Cansanonelmondo" will remember this great man,and enjoy his legacy for many years to come. A poem in tribute for our beloved Uncle Sam..........."In one of the stars, I shall be living.  In one of them, I shall be laughing, and so it will be, as if all the stars were laughing when you look at the sky at night."
Rest in Peace.
Westborough,MA
La Redazione

Buona Pasqua a tutti i Cansanesidelmondo.

Caro Romeo in quell'ora la piazza è vuota perchè e l'ora della "Siesta" la vita inizia alle ore 17. Auguri

 
Sabato, 4 Aprile, 2015 alle ore 15:18:14
Romeo Di Giallonardo

Felice Pasqua e Pasquetta a tutti i Cansanesi et oriundi.

4 Aprile 2015 ore 14:15(orario vecchio) e la piazza e' deserta come mai? Ora di siesta?Comunque e' bella (la piazza) lo stesso

Flushing,NY
Giovedi, 2 Aprile, 2015 alle ore 17:47:27
Donato D'Orazio Siamo in pieno clima Pasquale, un clima che ci induce ad essere piu' coerente con la nostra fede, piu' incline alle nostre tradizioni cristiane, piu' orgogliosi del nostro retaggio e le nostre usanze. E' il periodo dell'anno che ci sprone ad interrogare le nostre coscienze, ad aprire i nostri sentimenti, ad essere piu' solidali verso chi e' meno fortunato di noi. E' il periodo dell'anno che ci riporta immancabilmente alle nostre origini, al tempo che fu', alle persone che segnarono in modo positivo il percorso della nostra vita. E' il periodo dell'anno che risveglia in tutti gli uomini di buona volonta' quel sublime sentimento che e' la generosita' verso il prossimo, amore verso chi amore non ha. E' il periodo dell'anno che sa' aprire i nostri sentimenti, cercare nel nostro intimo quel barlume di sincerita' che ci aiuta  ad essere piu' equanimi verso il prossimo. E' il periodo dell'anno che permette al nostro pensiero di valicare l'infinito per raggiungere in modo spirituale le tante persone care che ci hanno lasciate, pregare per loro, rispettare il loro insegnamento e seguire i loro esempi. E' il periodo dell'anno che ci ricorda che in questo nostro unico mondo per molti confratelli non c'e' quella pace e serinita' che tutti meriterebbero. Ed in questo clima di sincera comunione di  intenti vada a tutti i nostri paesani, in Cansano e nel mondo, l'augurio sincero di una Buona e Santa Pasqua. 
Brooklyn, NY.
30 Marzo, 2015 alle ore 18:45:18
Pasquale Di Paolo Obama e' taditore della Costituzione.  Prima o poi tradira' anche voi.
California
Giovedi, 26 Marzo, 2015 alle ore 02:44:08
Donato D'Orazio Vorrei concludere questo trittico di miei recenti interventi che mi hanno portato a sfiorare alcuni argomenti come la politica, le attualita' della vita di oggi in America, di opinioni che contrastano in modo benevole con quelle di tanti miei sinceri amici, con riflessioni tutte personali che mi hanno portato ad essere quello che sono.Continua................
Brooklyn, NY.
Domenica, 22 Marzo, 2015 alle ore 14:55:44
Donato D'Orazio Dire che mi ha fatto tanto piacere la tua risposta al mio ultimo post, e' dire ben poco. Tu sai come ti stimo, Sai, che come te' e tanti altri paesani, abbiamo dovuto fare una enormita' di sacrifici per raggiungere, chi piu, chi meno, il cosiddetto "American Dream". Continua..............................
Brooklyn, NY.
Sabato, 21 Marzo, 2015 alle ore 15:48:53
Romeo Ciao Donato,aspettavo la tua risposta,anzi sapevo di stuzzicarti quando ho pubblicato l'articolo(tradotto dal NewYork Times).Lo so che non la vediamo allo stesso modo(politicamente)e mi sorprendo poiche' conoscendoti e sapendo tutto quello che hai passato ed il tuo modo di vivere,la tua carriera ,la tua religione etc. non capisco cosa hai in commune con le vedute di Abama ed il suo partito.Secondo me , qualsiasi persona che:possiede qualcosa(eg. casa,conto in banca etc.) ,attacato alla famiglia,che si e' fatto un mazzo per progredire  che  capisce e sa che il liberalismo e' stato e sempre sara' un falllimento totale dovrebbe essere un puro republican conservativo. Finiamo cosi per adesso,devo passare a visitarti ho qualcosa per te ultimamente  sono molto occupato.Mamma non sta  troppo bene dal mese di novembre e tra ospedale ,Rehab.  non sono mai a casa.A presto
Flushing,NY
Venerdi, 20 Marzo, 2015 alle ore 15:26:08
Donato D'Orazio Io non voglio mettere in alcun dubbio la rettitudine e l'onesta' di pensiero del caro Romeo. Lui lo sa' che lo considero un mio amico ed uno dei migliori cansanesi qui' a New York. So' bene da che parte sono le sue ideologie politiche. Le rispetto, come sono sicuro, lui rispetta le mie.Continua...............
Brooklyn,NY.
Mercoledi, 18 Marzo, 2015 alle ore 14:55:48
Romeo Di Giallonardo Generalmente non faccio politica,ma ogni tanto bisogna dire le cose  come stanno:  I redattori di AEI gennaio 2014 rapporto politico forniscono una valutazione globale di come le viste di Obama sono cambiate negli ultimi cinque anni. Continua......

Flushing,NY
Martedi, 17 Marzo, 2015 alle ore 18:01:57
Aldo Carissimo Gigante, ti ringrazio per tutte le cose belle che pubblichi. In questo periodo non posso venire spesso a Cansano, il mio bel Cansano.
Colgo l'occasione per salutare  tutti i compaesani nel mondo.
Aldo Colantonio
cansano/orsogna
Sabato, 14 Marzo, 2015 alle ore 17:58:10
Donato D'Orazio Vivere in nazioni che si vantano di avere un sistema democratico, e vedere queste stesse nazioni calpestare i loro ideali per pura demagogia ideologica fa semplicemente pena. Quello che sta' succedendo in questi giorni in America va' direttamente in questa direzione. CONTINUA........
Brooklyn,NY.
Giovedi, 5 Marzo, 2015 alle ore 17:24:55
Donato D'Orazio Neve..neve...ed ancora neve. Un inverno che non vuol lasciarci. Un inverno che sta' facendo dei danni ingenti su tutto il litorale est della nazione che sicuramente si faranno sentire nel prossimo futuro molto pesantemente nei bilanci di tutti gli Stati coinvolti. Continua..........
Brooklyn,NY.
Mercoledi, 4 Marzo, 2015 alle ore 01:59:27

Donato D'Orazio Molte volte basta una notizia, sia essa buona o cattiva, per far ritornare nella   nostra memoria un pezzo del nostro cammino che il tempo e le vicissitudine della vita ci aveva fatto dimenticare. La dipartita del famoso cantante napoletano Giacomo Rondinella mi ha riportato alla mente un weekend del lontano 1955. Fu la fine settimana che questo grande cantante debutto, non so' se fosse per la prima volta, nel bellissimo teatro dell'accademia di musica di Brooklyn. Continua.........

Brooklyn,NY.
Domenica, 1 Marzo, 2015 alle ore 22:20:57


Sparatore Ciao a tutti di Cansano  erano anni che non scrivevo,  mi piace sapere che questa chat o come si vuole chiamare, è ancora attiva, Grande Luciano ti saluto e spero di essere a Cansano quest'estate con il piccolo Antonio che a fine maggio o i primi di giugno sarà dei nostri.
Sulmona
Martedi, 17 Febbraio, 2015 alle ore 21:57:02   Un'altra nevicata ha imbiancato per l'ennesima volta New York, mentre il freddo brutale che ci attanaglia per diverse settimane non accenna a diminuire. Siamo in un inverno gelido ed atipico che ci sta' procurando tanti problemi. Con giornate cosi' fredde che ci obbligano a rimanere in casa non ci resta altro che ripercorrere  per quello che la nostra memoria ci consente un momento nel tempo:Continua..........     Brooklyn,NY.
25 Febbraio, 2015 alle ore 04:54:34 Pasqua Dziadul Dear Uncle Sam, Wishing you a very happy birthday. Hope that you are doing well and will be home soon. You are a true son of Cansano. Auguri! From Pasqua, Eddie, Christine and Frank Sands Point, New York USA
Venerdi, 13 Febbraio, 2015 alle ore 03:54:01 Donato D'Orazio Mentre New York e' alle prese con uno degli inverni piu' glaciali della sua storia, Cansano si sta' godendo un inverno abbastanza mite. Non puo' essere diversamente perche' si ripete molto spesso che un giorno Piazza XX Settembre e' ricoperta di neve ed il giorno seguente la neve miracolosamente non ce piu'. Non penso che abbiano installato un sistema di riscaldamento sotto la pavimentazione della piazza. Quindi il motivo di tutto questo non e' altro che il calore del sole a farla scomparire. Non puo' essere diversamente perche'.....................Continua Brooklyn,NY
Sabato, 17 Gennaio, 2015 alle ore 17:42:28
Donato D'Orazio Comprendo bene lo stato di angoscia in cui si viene a trovare il nostro caro paesano Salvatore Di Camillo. Essere solo in un momento di grande difficolta' non e' certo una cosa facile da poter superare. Per questo lo comprendo e gli auguro che tutto cio' che lo rammarica in questi ultimi tempi possa superarlo nel migliore dei modi e ritornare quell'icona Cansanese che tutti conosciamo. La sua grande esperienza di vita certamente lo guidera' in questa direzione. Quello che non sono riuscito a comprendere e che mi ha lasciato un po' esterrefatto sono alcune frasi che lui ha scritto nel suo ultimo intervento in questo Sito. Vorrei rivolgermi a Salvatore con tutto il rispetto che ho sempre avuto e sempre avro' nei suoi riguardi. Caro Salvatore spero che le affermazioni che hai scritto nel tuo Post siano state dettate da un momento di apprensione e non da un'odio verso una parte della comunita' di paesani che risiedono in Colorado. Perche',come tu sai bene, non sarebbe ne' giusto, ne' veritiero. Non c'e' mai stata una emigrazione Cansanese nel mondo che si possa definire "Peggio o Meglio", e soprattutto " Angelica o Animale". Sono  tutti delle persone oneste che hanno fatto l'enorme sacrificio di lasciare tutto la loro storia, il loro retaggio, i loro pochi averi per avventurarsi in ogni parte del mondo con la speranza di dare alle loro famiglie un avvenire migliore. Tutto questo improntato sul rispetto e sul senso di comunita' che li ha sempre distinti. Molte volte il travaglio della vita ci impone delle cose che dovremmo fare ma che il tempo o le possibilita' non ci permette di fare. Tutto questo non vuol dire che siamo buoni o meno buoni, ma che siamo degli esseri umani con tutti i nostri impegni, le nostre responsabilita', i nostri pregi ed i nostri difetti. Caro Salvatore nella tua vita sei sempre stato generoso, forte ed ottimista', continua ad esserlo: e' nel tuo carattere. Un caro saluto.
Brooklyn,NY.
Venerdi, 16 Gennaio, 2015 alle ore 17:32:16
Salvatore A. Di Camillo Continuo con la  presente storia.:Qui' nello Stato del Colorado, U.S.A.  prima della seconda Guerra Mondiale, in questi  piccoli paesi che circondano Denver, CO. eravamo piu' di cinquanta famiglie di origine Cansanese. I meglio emigranti da Cansano ,Il nostro Gesu' Cristo glia sotterrati in tre o Quattro Cimiteri  intorno a Denver. I peggio che emigrarono dopo la seconda Guerra sono  ancora vivi fra noi.. La mia defunta moglie mi lascio' nell'anno 2003, adesso e' in una residenza in un cimitero qui' vicino del nome Mount Olivet in un bellissimo muusoleo del nome Madre
Cabrini, tutte le Domeniche, dopo la Santa Messa, vado a visitare mia moglie  cerco di calmarmi  e di non piangere
 ma non posso, i miei occhi cominciano a lacrimare e dico a mia moglie: cara  Amelia fammi un piacere  domandi Gesu' Cristo: Perche' non fai morire mio marito, Lui e stanco di vivere fra questi animali che emigrarono da Cansano dopo la seconda Guerra mondiale. Caro Luciano, perdonami se t'ho  
imbarazzato con questo articolo.
Questo articolo e' una meta' della mia  storia ma e' troppo lunga, l'inizio e' sei mesi fa', ma non ti voglio far perdere
piu' tempo, ci sono altri con differente
storie. I miei auguri a voi tutti di Cansano, di ritardo Un Buon Natale ed un Felicissimo Anno Nuovo. Sempre Vostro ex paisano Di Camillo
Salvatore, Luciano le mie Gazie e di piu' una lunga vita in Buona Salute. Finis
di origine Cansanese
Wheat Ridge, Colorado
Domenica, 11 Gennaio, 2015 alle ore 03:36:21
Donato D'Orazio Una dei momenti piu' struggenti, piu' dolorosi, piu' indimenticabili  di un emigrante e' quell'istante nel tempo in cui si deve separare dalla sua casa, dai suoi cari, dalla sua chiesa, dall'unico mondo che conosceva. E la certezza che quel distacco sarebbe stato per sempre lo riempiva di una melanconia struggente. Il pensiero di abbandonare il proprio paese, la sua gente, le sue tradizioni lo faceva star male. In quel fatidico istante della sua partenza se avesse potuto avrebbero cambiato idea, sarebbe rimasto. Purtroppo le esigenze della vita, il periodo difficile in cui la nostra nazione si trovava, la speranza quasi certa che le cose non sarebbero cambiate lo spingeva verso quell'addio doloroso ma necessario. Arrivato nella nazione di adozione, forte di un passato di enormi sacrifici, di una volonta' di far meglio, con la convinzione di dare ai suoi figli un avvenire migliore si impegnava anima e corpo per arrivare al suo intento. Per molti, ricominciando da zero, con enorme abnegazione ci sono riusciti. Tutto questo pero' non ha per niente mitigato la loro nostalgia, il loro amore per il loro paese natio. Anche se il tempo e gli anni che passavano stavano offuscando i loro ricordi e le loro radici. Per le migliaia di Cansanesi all'estero questa situazione, loro malgrado, stava erigendo un muro che li divideva dal loro paese e dalla sua gente. Per molti anni il ricordo del loro paese era affidato ad un racconto di un paesano che aveva avuto la fortuna di ritornare per alcune settimane a Cansano o ad una lettera che gli veniva da un parente che era rimasto nel paese. Troppo poco per sentirsi ancora parte integrante di un paese e di una tradizione. Grazie alle nuove tecnologie ed alla genialita' e perseveranza di Luciano Di Paolo tutto questo e' miracolosamente cambiato. Il suo Sito "cansanonelmondo" e' stato per molti paesani un angora che gli ha permesso di riavvicinarsi alle sue origini, di rivedere il suo paese, di sperimentare le sue tradizioni, di rinverdire i suoi ricordi. La Web/camera che ci presenta in tempo reale Piazza XX Settembre e' per molti non soltanto la gioia di rivedere quella che era il luogo preferito da tutti loro, ma anche la metamorfosi in meglio che la piazza ha avuto nel tempo. I tanti video che sono stati messi in questi giorni a nostra disposizione ci hanno fatto riassaporare momenti vissuti della nostra fanciullezza. Le tradizioni che Anna ha cosi' magistralmente narrato sono una parte vibrante della nostra vita e del nostro retaggio. E' stato specialmente per i nostri giovani, in Cansano e nel mondo, una lezione che dovrebbero imparare e rispettare. Far parte di una piccola comunita' e' un onore ed un onere. Impegnarsi per mantenere viva la nostra storia le nostre tradizioni e' un obbligo morale che i giovani non dovrebbero mancare. Spero che quell'impegno di Anna e sue collaboratrici e collaboratori non sia l'unico, ci sono ancora tante tradizioni, tanti personaggi, tante storie del nostro paese che meritano di essere conosciute ed apprezzate.  
Brooklyn,NY.
Giovedi, 1 Gennaio, 2015 alle ore 21:34:23
Donato D'Orazio Siamo alle ultime ore di un'altro anno che se ne va'. New York City, ancora una volta, si prepara alla sua grandiosa maniera per salutarlo e dare il benvenuto al nuovo anno che nascera'. In tutto il mondo ci sono citta' che saluteranno il vecchio anno con feste e spettacoli, ma nessuna puo' rivaleggiare con la pomposita' e la varieta' di spettacoli ed iniziative di ogni genere che la grande mela sa' offrire ai milioni di visitatori che questa sera convergeranno in ogni angolo della citta'. A parte i grandi cenoni che centinaia di alberghi e migliaia di ristoranti offriranno alla loro clientela con un prezzo abbastanza salato, tutto il resto e' offerto completamente gratis al grande pubblico, per lo piu' internazionale,che viene a visitarla. Per i piu' di un milione di persone che sceglieranno Times Square il loro party iniziera' alle sei del pomeriggio fino alle prime ore del nuovo anno. Ci saranno due palchi con orchestre di grande spessore che faranno divertire tutti i presenti. Ogni ora ci saranno fuochi d'artificio che con i suoi variopinti colori illumineranno il cielo di Manhattan. Alla mezzanotte in punto dal palazzo numero uno di Times Square la grande palla di cristallo con migliaia di luci di ogni colore scendera' dalla sua torre per annunciare alla citta' ed al mondo che il nuovo anno e' appena cominciato. Nel Central park oltre ad una Band ci sara' la consueta corsa podistica in cui, forse unica al mondo, non si corre per vincere bensi' per la sola gioia di partecipare. Dalle dieci in poi fuochi d'artificio e bevanda calde per tutti fino a mezzanotte. Nel Washington Square Park ci sara' una corsa in bicicletta che passando per la quinta avenue si concludera' al Central Park. Chi invece non vuole arrivare fino a Manhattan puo' unirsi alle migliaia di persone che festeggeranno la fine dell'Anno nel grandioso Prospect Park in Brooklyn. Anche qui' spettacoli di ogni genere e bevande calde per tutti. E se tutto questo non e' abbastanza, il mattino del primo dell'anno, ci si puo' recare alla spiaggia di Coney Island in Brooklyn per assistere al gelido spettacolo che ogni anno il Polar Bear Club, formato da gente di ogni eta' e stato sociale,sapranno offrire. Molti di loro con costume da bagno si tufferanno nelle fredde acque dell'oceano atlantico per farsi un bagno propiziatorio di bene per il nuovo anno appena cominciato. New York City, la citta' che non dorme mai, la citta' per antonomasia di feste e spettacoli, di sacrifici ma anche di soddisfazioni, di qualche sregolatezza ma anche tanta responsabilita' augura a tutto i suoi piu' di sessanta milioni di vistatori un Buon Anno ed un arrivederci alla prossima volta.
Booklyn,NY.
Giovedi, 1 Gennaio, 2015 alle ore 20:55:23
R. Di Fiore Auguri di BUON ANNO a tutti i miei parenti e paesani a cansano e in tutto il mondo. saluti cari R. DI FIORE e Famiglia.
Toronto
Giovedi, 1 Gennaio, 2015 alle ore 01:01:12
Romeo Auguro un miglior anno a tutti .
Buon Anno
NewYork