UN UOMO-UNA STORIA 4° PARTE

La fine di una carriera
Un’altro giorno si presento' un Colonnello, originario di Greely Colorado e mi disse: "Sam ho parlato con Mr. Peterson e vorrei stare qui' una quindicina di giorni per osservare e imparare le varie funzioni della vostra attivita'”. Quel bravisimo ufficiale mi segui' dapertutto, osservando quello che facevo dal momento che arrivava la propieta' del governo fino alla vendita. L'ultimo giorno mi disse: " Non sapevo che l’operazione fosse cosi' complicata, sembra che hai i regolamenti nella memoria; il governo dovrebbe aumentarti il salario”. Una volta avevo spedito una lista di differenti metalli da vendersi, tra I quali c'erano 3500 libre di bronzo. Un signore che veniva da Colorado Springs

aveva vinto l’asta e un giorno venne giu' per pagare e portare via il materiale. Era venuto con un camioncino. Quando usci’ fuori dalla bilancia col suo camioncono, Mr. Ed Westbrook, il nero, immediatamente registro’ il peso. Dietro il finestrino del camioncino c'era un cumulo di cose coperto da una tela, e Mr.Westbrooks mi dsse: "Vorrei sapere che porta sotto quella tela!” Io stavo seduto guardando la bilancia e gli dissi: “Forse s'e' fermato in qualche negozio per comprare roba da portare a casa; comunque non sono affari nostril”. Quel Signore scese dal camioncino e venne dentro domandandomi: "Dov'e' il bronzo che ho comprato?” Gli risposi: E’ qui’ vicino; gira a destra e va al recinto numero quattro”. Allora prese il camioncino ed entro'; ritorno’ dopo un’ per pesare di nuovo il camioncino carico sulla bilancia. Mentre lui stava ancora seduto nella cabina, Mr. Westbrrok tiro' fouri il biglietto dalla bilancia ed gli domandai: “ Quanto pesa?” e lui rispose : “Sam, il biglietto regista appena 1000 libre”. “Mi sembra impossibile, dissi, va fuori a dire a quel signore che entri in ufficio”. Il signore scese dal camioncino e venne dentro dicendomi: (“Che succeede, qualcosa che non va?” (What is the matter, is there something wrong) gli risposi: “No! vorrei solo sapere se hai preso tutto il bronzo che hai comprato”, e lui mi rispose: "Ma certo, fino all’ultimo, ho usato anche una ramazza!”. Allora gli dissi: "T'importa se andiamo a vedere?” e lui rispose “No!” “ Bene allora andiamo”. Difatti, il recinto era pulito; pero' quando girai dietro il recinto vidi pozzanghere d’ acqua, per cui gli domandai: “Vorrei sapere da dove viene quest'acqua, sono quasi due mesi che non piove” e lui mi rispose: “Forse viene da sotto terra!” Mentiva perche’ l’haveva portata in recipient nascosti sotto il velo e l’haveva scaricata per terra. Allora gli dissi: “T'importa se ricominciamo da capo'? Io ti aiutero' a scaricare e ricaricare il camioncino!” Il signore apparve un po esitante. Ad ogni modo acconsenti'. Dopo aver scaricato e ricaricato il camioncino, gli dissi: "E' possibile che mi sbagli all’ estimare il peso di un 10% , ma 2500 libra e' un po' troppo”.

Comunque quando torniamo all’ufficio domanderemo al mio assistente se ha dimenicato di calibrare la bilancia questa mattina”. Appena arrivati, scesi dal camioncino e disse di guidare il camioncino sul piazzale della bilancia. Non appena arrivato, il mio assistente tiro' fuori il biglietto, ed io gli domandai': "Quanto pesa?”, e lui mi rispose: " Piu’ di 4000 libre”. Allora dissi a Ed di uscire fuori e invitare quel signore a venire all’ufficio. Quando entro' gli feci vedere i due biglietti, uno indicava 1000 libre e l'altro 4050 libre, e domandai all’assistente: " Ed, questa mattina hai forse dimenticato di calibrare la bilancia?, e lui mi disse: “Hell No!” ed aggiunse:" Poco tempo fa e' venuto l'ispettore e m'ha detto che tutto era a posto. Quel signore al sentire quello che diceva il mio assistente mi disse:" Mi dovete perdonare!” Ed io gli disse:" Puoi stare sicuro che ti perdono, di fatti non lo diro’ neppure al mio superiore perche’ non voglio che ti mandino in prigione per 30 anni. Pero' mi devi promettere una cosa, non devi piu’venire a comprare roba del governo ne qui' ne in altre basi; se sento che non hai mantenuto questa promessa, chiamero’ il F.B.I. e ti faro' mandare in prigione. E non credere che sto' scherzando”. Un'altra volta venne un colonnello con una copia di un biglietto della nostra bilancia, e mi domando':" Chi e' questo E.W?”, ed io gli dissi “Signor colonnello e' uno dei nostri aiutanti, Ed Westbrook, ed aggiunsi: Perche' c'e' qualche problema!”; mi spiego’:" Quando lasciai' le Filippine I mobili dj casa pesavano tanto e adesso e' il doppio!". Gli dissi:" Ed sta lavorando qui' vicino, vuoi che lo chiami?”, e lui mi disse :" Si', voglio sapere il nome della ditta di trasporti che ha portato I mobili”. Allora uscii fuori e lo chiamai e gli dissi: “Ed nel nostro ufficio c'e' un colonnello che ti aspetta, forse ti vuole fare delle domande, cerca di rispondere il meglio che puoi”; e lui mi disse: “ Spero che non l'habbia con me”; lo rassicurai: “Non credo”'. Appena entro' il colonnello gli chiese: “E' questa la tua firma?” E Ed rispose: "Si' Signore!” Il colonnello continuo': “Lei ricorda il nome di questa ditta?” Il mio assistente rispose: "Signor Colonnello, qui' vengono molti autotreni da varie parti degli Stati Uniti, Non ti posso dire precisamente quale e' la ditta”. Il colonnello lo ringrazio' e ci lascio' (egli era infatti un comandante degli O.S.I.-- Uficio Investigazioni Segrete). Il giorno dopo si presentarano due sergenti maggiori, di origine italiana, dal nome Ciccone, I cui gnitori venivano da un paesello vicino L’Aquila, e l'alro dal nome Amoroso che veniva dall’est degli Stati Uniti. La prima cosa che ci dissero era di non dire niente a nessuno del loro arrivo, neanche al nostro supervisore. Di fatti la sera mi telefonavano per sapere il nome delle ditte di trasporto che passavano sulla bilancia; forse spiavano da qualche casa la' vicino. Rimasero con noi quasi un mese; il sergente Ciccone non era molto inquisitivo, pero' il sergente Amoroso era molto insistente con le sue molte domande. Un giorno mi disse: "Ho saputo che hai ricevuto sette pistole, se non le hai ancora vendute come ferro, voglio vederle”. Gli risposi: “Credo che sono ancora qui'”, e lui disse: " Bene, allora andiamo a vedere”. Lo portai nel recinto dove arano I metalli di ferro e fortunatamente trovo' sette canne da fuoco. Dopo tante investigazioni, trovarono finalmente la ditta che cercava di truffare il governo. Era una ditta di Denver, Colorado, la quale prima arrivava alla bilancia con un camion leggero e poco dopo con un altro di doppio peso. Credo che dovettero pagare una multa per evitare la prigione. Ad ogni modo furono squalificati per sempre di servire al governo. Un giorno lessi su un giornale che un certo militare dal nome Amoroso aveva mandato un senatore degli Stati Uniti in prigione. Dopo tanti anni, venne Mr. Peterson a dirmi che il comando della Lowry Air Force Base aveva deciso di chiudere il nostro programma, ed io gli domandai: " Che succedera’ a noi impiegati?” e lui mi rispose “niente” ( nothing). “I materiali eccessi e sopravvanzi verranno trasferiti al Rocky Mountain Arsenale insieme a sei di noi e altri due ca verranno da Fitzsimmons General Hospital. Allora domandai':" Chi sono i sei che vanno da qui?” e lui mi disse: Io, tu, Westbrooks, Brockmayer, Urback e Hoffman”, gli chiesi: “e da Fitzsimmons?”, mi rispose che non era sicuro, pero' gli avevano detto ch'erano una donna e un uomo. Dopo una settimana ci chiesero di trasferirci all'Arsenale. Il recinto della loro Base era vicino al luogo dove avevo cominciato a lavorare 27 anni prima. I loro impiegati erano un po' gelosi perche' il comando stave maggiormente nelle nostre mani. Un giorno Westbrooks mi disse: " Sam, ti ricordi di quell’ uomo che intento’ rubarci il bronzo?, e' venuto questa mattina ed appena m'ha visto m'ha detto: Eh, adesso lavori qui', chi altro lavora con te? ed io gli ho risposto: Sam Di Camillo. Appena ha sentito il tuo nome, ha preso il suo camioncino ed e’ sparito come il vento”. La donna che venne da Fitzsimmons si chiamava Helena e l' havevano promossa assistente di Mr. Peterson. Tutto andava avanti normalmente, ma quando Mr. Peterson decise di andare in pensione, il comando dell'Arsenale decise di promuovere lei al posto di Mr. Peterson. A dire la verita', questa donna non mi era mai piaciuta, dal primo giorno, La ragione era che lei non sapeva niente su come amministrare il nostro programma. Stava sempre' seduta con le gambe sulla scrivania, dando ordini a quelle povere secretarie, neri per la maggior parte. Come tanti negri, anche lei veniva dal sud degli Stati Uniti. Insieme a noi c'era un segretario di stirpa ebraica che lavorava in un piccolo ufficio non troppo lontano dall'ufficio principale. Un giorno mentre io stavo con degli aiutanti, mi chiamo' e mi disse: " Sam, ti voglio dire una cosa; non sai che Helena da gli oggetti nuovi gratis ai capi dell’ Arsenale” ed io gli dissi: "Non e' possibile, perche' si deve seguire l’ordine di precedenza”. E lui mi disse:" Non mi credi, va a vedere!”. In un piccolo ufficio dove noi conservavamo oggetti nuovi come tubini di rame e tubi di varie dimensioni. Erano oggetti che venivano conservati e distribuiti ad altre agenzie del governo che ne avevano bisogno. Presi le chiavi ed andai ad aprire l’ ufficio e lo trovai completamente vuoto e pulito. Immediatamente andai all'ufficio dov'era Helena e le chiesi: "Signora Helena, dove sono quegli oggetti che pochi gorni fa erano nel piccolo ufficio? " E lei mi rispose: “Non lo so, perche’?” Le dissi che non c’erano piu’ e aggiunsi: “Helena, se chiamo uno ufficiale dell' F.B.I, sei pronta a giurare che non lo sai?” Allora mi disse: “Chi te l'ha detto? quel maledetto ebreo?” Mi causo’ tanta rabbia che presi la giacca e la macchina e andai direttamente all'ufficio central, conosciuto molti anni prima come The White House, (la casa bianca). La' trovai gente che mi conoscevano da 27 anni. Alcuni di loro volevano parlare del passato con me, ma io gli dissi: “ Sbrigatevi, datemi i documenti necessari che voglio andare via da qui”. Domandai chi era a capo e mi diedero il nome. Gli dissi:" Se volete farmi un favore, ditegli al capo che vada alla casa del diavolo lui e quella bestia che ha promosso”. Uscii fuori, ma non tornai piu all'ufficio dov'era Helena, solo per salutare i miei aiutanti dalla Lowry Air Force Base. Appena seppero che me ne ero andato, osservai che quattro di loro avevano le lacrime agli occhi. Durante tutta la mia carriera, avevo scritto al comando lettere di raccomandazione per informarlo della loro eccellenza per cui ricevevano un diploma ed un’ assegno di duecento dollari. In quei tempi ogni raccomandazione che scrivevo veniva approvata; per cui veniva il comandante della base con un fotografo per premiare i miei assistenti e fotografare la cerimonia. Mentre il comandante dava la mano al premiato, il fotografo scattava un foto, si faceva una copia che si dava al promosso. Scrissi anche due lettere per le segretarie di Mr. Peterson. Anche se alla fine anno, ricevevo una cartella piena di "E" (il grado per eccellenza), nessuno era capace di scrivere una lettera di raccomandazione per me. Una volta Mr. Peterson mi disse: "Sam, se tu scrivi una lettera di raccomandazione per te, io ci mettero' la firma”, io gli risposi: "Mr. Peterson per piacere non m' insultare!, Se nessuno e' capace di scrivere una per me, vuol dire che non lo merito. Io e mia moglie non siamo ricchi, e nemmeno abbiamo bisogno di 200 dollari”. I ricordi della mia carriera sono parte della vita di un emigrante del secolo XX, e quindi un documento storico che possa essere di qualche interesse e utilita’ agli amici, a quelli che mi hanno conosciuto e a futuri lettori del nostro paese.
Salvatore A. Di Camillo or (Sam)