La Tempesta Perfetta

Era l`otto febbraio del 1969. Giorno in cui dovevo presentarmi all`ufficio centrale delle poste per iniziare la mia carriera con l`United State Postal Service. Durante la notte una tormente di neve paralizzo`, con piu` di mezzo metro di accumulo, l`intera citta`.  La rete stradale completamente impraticabile, treni quasi tutti fermi. L`Autorita` cittadina che consigliava a tutti di restare in casa. Io, per ovvie ragioni, non potevo farlo, dovevo presentarmi alle otto del mattino  nella Posta Centrale per tre ore di orientamento in cui mi avrebbero spiegato cosa era l`ufficio postale, le sue mansioni, cosa dovevo fare e quali erano I miei diritti ed I miei doveri.
Fu cosi` che verso le sei e mezzo del mattino uscii di casa avviandomi verso la stazione ferroviaria (subway) che si trova a tre isolati dalla mia abitazione. Le strade erano deserte, mentre una bufera di neve continuava ad imperversare sulla citta` rendendo piu` che infido il mio cammino. Arrivato alla stazione constatai subito che era chiusa. Un cartello appeso su una porta d`ingresso diceva che per causa maltempo I treni non potevano quel giorno viaggiare.
 Giocoforza dovetti decidere di ritornare a casa. Fatto un isolato di strada incontrai un mio vicino di casa che anche lui cercava di andare a lavorare. Gli feci notare che la stazione era chiusa, I treni non viaggiavano, e che forse era meglio anche per lui ritornare a casa. Nino, questo era il suo nome, era capogruppo in una fabbrica di abbigliamento, mi disse che quel giorno era assolutamente necessario che lui raggiungesse il suo posto di lavoro. Mi chiese se me la sentivo di provare con lui a raggiungere una stazione sopraelevata che si trovava a quasi due chilometri di distanza da dove eravamo. Disse che forse li` i treni erano ancora operativi. Accettai la sua proposta ed entrambi iniziammo il nostro percorso. Dopo tante cadute, tante lotte contro le intemperie che a volte ci accecavano, riuscimmo ad arrivare a questa benedetta stazione. Per nostra fortuna ci fu detto che l`ultimo treno che quel giorno avrebbe viaggiato su quel binario era in arrivo, ci consigliarono di salire subito altrimente l`avremmo perso. Fu cosi` che Nino potette raggiungere il suo posto di lavoro ed io l`ufficio postale. Arrivato nell`atrio principale del palazzo mi fu consigliato di recarmi al terzo piano dove in una grande sala sarei stato introdotto nel mondo delle poste. Quel giorno era in programma che ben 140 nuovi assunti avrebbero presenziato quel corso della durata di tre ore.  Ci presentammo soltanto in 16 persone. Tutti gli altri non potettero farcela. L`istruttore ci diede il benvenuto, si complimento` con noi per essere presenti e ci prego` di prendere il nostro posto per iniziare la nostra introduzione postale. Non tutti avemmo la possibilita` di sederci perche un impiegato della distribuzione entro` in sala per chiedere al nostro istruttore di rinviare tutto perche` aveva bisogno del nostro aiuto. Causa il tempo, piu` di seicento impiegati del turno diurno non si erano presentati. Con la maggior parte degli impiegati del turno notturno trattenuti per altre otto ore, piu` noi sedici si  poteva in qualche modo muovere almeno in piccola parte l`immenso volume di lettere che erano state recapitate durante la notte. Il primo impatto con questa nuova esperienza fu a dir poco traumatico. La grandezza del posto, le montagne di lettere, migliaia di giornali e riviste, pacchi di ogni genere , cinture che viaggiavano ad alta velocita` fu  per noi sconvolgente. Poi fummo divisi in tante diverse mansioni. A me fu assegnato il compito di separare le lettere a secondo il codice postale. Ero seduto su uno scabello con di fronte una specie di mobile con tante buchette, ognune con un codice postale affisso sulla parte bassa. Il mio compito era quello di leggere il codice sulla busta e poi collocarla nella buca che portava lo stesso codice. In un primo momento sembrava un lavoro leggero, ma col passare del tempo ed usando muscoli che non avevo mai usato mi creo` dei dolori alle spalle a volte quasi insopportabili. Intutto cercai di stringere i denti e continuare a lavorare. Fu questo il mio primo giorno da impiegato postale. Un giorno che da tre ore di lezione teorica divenne un giorno di dodici ore di duro lavoro. Ma soprattutto e` rimasto per me un giorno indimenticabile, non soltanto per quell`inizio metereologico burrascoso, ma anche perche` fu il preludio di una carriera che e` durata ben 32 anni.