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Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
Ma non è facile starci tranquillo.
Non chiedete cosa possa fare il Paese per voi: chiedete cosa potete fare voi per il Paese.

(Cesare Pavese e John Fitzgerald Kennedy)

Arrivo Nome Commenti Città
29 dic alle ore 03:58 dante ruscitti A VOI TUTTI PARENTI AMICI E CONPAESANI UN PROSPERO ANNO NUOVO CHE SIA PIENO DI SALUTE  DI PACE E DI BENESSERE CIAO A TUTTI DANTE  LOUISE RUSCITTI BUON ANNO 2019 CIAO montreal . que. canada
27 dic alle ore 21:59
Donato D'Orazio Una partita di calcio dovrebbe essere un passatempo, una distrazione, un valido motivo per temporaneamente dimenticare l'immancabile stress che la vita moderna ci riserva ogni istante delle nostre giornate. Mai dovrebbe essere un motivo spregievole di razzismo. di un confronto senza senso che immancabilmente degenera in battaglie senza controllo che alla fine portano a dolorose conclusioni. La nostra Italia nonostante il tempo che passa, malgrado l'evoluzione culturale e didattica degli ultimi decenni, malgrado gli sforzi governativi per eliminare quel deprimente seme di odio, di rancore, di malsana ed ingiustificata superiorità' del popolo del Nord Italia verso i loro concittadini del Sud Italia, niente cambia, niente migliora. Anzi negli ultimi tempi va' sempre più' ad inculcarsi nelle menti malate di tanta gente di quella parte della nostra penisola un regresso senza senso . C`e` in esseri malati una ingiustificata ripugnanza nei confronti di noi del Sud. C`e` in particolare un odio senza motivo per gli abitanti di Napoli. C`e' un'invidia, una deplorevole ostilità' verso atleti di colore che militano in squadre del sud, in particolare nella compagina del Napoli. Quando un quindicenne calciatore della Juventus grida ad un giovane rivale del Napoli di usare il sapone per lavarsi, qualcosa non va' nell'Italia di oggi. Quando alcuni scalmanati dell'Inter massacrano fuori dallo Stadio un gruppo di tifosi del Napoli,  ed addirittura uccidono un loro tifoso, questo e' cannibalismo nel vero senso della parola. Quando migliaia di scalmanati apostrofano con epiteti razzisti ed il resto degli spettatori ululano con vergognoso consenso versi abominevoli contro uno dei migliori atleti di colore che calcano gli Stadi di tutto il mondo, ebbene questo rasenta la più' totale vigliaccheria che un essere umano può' raggiungere. Quello che e' successo a San Siro Mercoledì sera e' una piaga dolorosa della storia sportiva del nostro paese. Dopo tutto quello che K. Koulibaly ha dovuto sopportare per novanta minuti dal pubblico presente, dopo essere stato espulso da un arbitro indecente per aver applaudito non lui ma il giocatore Politano che chiedeva il cartellino giallo, ricevere due giornate di squalifica e' come infilare una spada ad una ferita gia' aperta, e' come approvare il contegno disgustoso di gente senza un pizzico di dignità'. Naturalmente ci saranno ripercussioni disciplinare contro la società' Inter, Ma questo non solve il problema. Perché', sono certo, l'Inter non voleva tutto questo. Quello che serve e' educare tutti, anche i non sportivi, che il razzismo, l'odio verso persone diverse da noi, verso i nostri stessi concittadini che vivono più' a Sud di noi non dovrebbe far parte del nostro essere. Viviamo in un solo mondo. Non scegliamo di essere bianco, nero o giallo, Siamo tutti una meteora che arriva, vive e passa velocemente su questo pianeta. Cerchiamo di usare il tempo che il buon Dio ci regala su questa terra per fare, secondo le nostre possibilità, del bene a chi ne ha più' bisogno di noi. Per dare un senso alla nostra esistenza, ed un buon ricordo alla nostra memoria. Buon Anno A Tutti. Brooklyn,NY.
24 dic alle ore 11:23 Mario Ciampaglione
Ai concittadini, a tutti i nostri emigranti in ogni angolo del mondo ed alle loro famiglie,  i più cari auguri per un felicissimo Natale ed un sereno anno 2019.
Sindaco Cansano Mario Ciampaglione
cansano
23 dic alle ore 12:45 Nicola Ruscitti

sapere notizie sorella anna cercone

info: ruscittinick@gmail.com

montreal
22 dic alle ore 15:29
Romeo Di Giallonardo Auguro un Felice Natale ed un miglior Anno Nuovo a tutti Flushing,NewYork
22 dic alle ore 13:02 Emilio D'Orazio
Voglio augurare a tutti i nostri amici e parenti un buon Natale e un felice anno nuovo. Tornerò a Cansano nell'agosto 2019..spero di vedervi tutti lì ...
Emilio
Toronto, Ontario, Canada
21 dic alle ore 16:43
Domenico Di Giacomo
(  LA NOTTE SANTA  )
    La bellissima funzione in Cansano, con la nascita del Banbinello.
Per anni ne parlavo ai preti della chiesa San Charles dove appartengo,  di fare una scena simile del mio paese d'origine,  che il  prete  quasi alla fine,  sfilava col Santo Bambino,  affiancato  dal sindaco e guardie, anzi avrei voluto anche mostrargli un filmato ma non mi e` stato mai possibile.
  Le risposte erano le stesse: ( Oh si e` bello...vediamo un po` ). Ma degli anni ne son passati molti e mai e` avvenuto.
  Tre anni fa,  Ottavia e Anna,  comprarono un  Bambinello,  e di nuovo  illustrai al nuovo prete di fare  come avevo sempre detto.  Cosi` e` avvenuto il cambiamento.
    Nella parte centrale, sfilano i chierichetti e si assiepano sull'altare,  poi il  monsignore  seguito da molti preti,  porta il  Bambinello  e lo depone  nella culla  fatta  da  me.
  I fedeli  tutti ritti e felici,  la chiesa e` stracolma,  per vedere la scena vengono anche da lontano, ormai si e` sparsa la voce  e,  dopo tanti anni  finalmente mi sento di essere un po` ascoltato.  Buon Natale.
Staten Island, NY
17 dic alle ore 01:20
Donato D'Orazio
Riflessioni di un Emigrante
Siamo entrati nel periodo natalizio. Un periodo che ci induce a metitare, a ripercorrere idealmente la nostra vita, a ricordare da dove abbiamo iniziato, chi ci ha plasmati, chi ci ha educati, chi ci ha dato la forza e determinazione di guardare avanti, di affrontare la vita con quella convinzione, che malgrado i tanti scogli che avremmo sicuramente incontrati, c’e’ l’avremmo potuto fare. Per molti di noi nati in un piccolo borgo, dove tutto si conosceva, dove l’ignoto non faceva parte del nostro indole, dove le nostre vite percorrevano una strada ben conosciuta, dove il nostro retaggio era ben scritto e memorializzato, pensare che il destino ci avrebbe un giorno sradicato da tutto questo ci metteva in un’ansia indescrivibile. Eravamo poveri, uscivamo da una terrificante guerra  che dovemmo sperimentare in tutta la sua crudelta’ sulla nostra pelle, eppure eravamo contenti, soddisfatti della nostra esistenza, compiaciuti del nostro retaggio, delle nostre usanze, della nostra religione. Quello che mancava in tutti noi, specialmente ai nostri genitori, era la certezza di un avvenire migliore. L’Italia di quel tempo era in una fase di riassettamento, di incertezze politiche ed economiche. Gli uomini al comando non avevano quella certezza di una soluzione unica per portare avanti le sorti di un’Italia  demoralizzata e delusa. C’erano due vie da poter percorrere: quella verso un accordo con la potenza americana, o quella piu’ pericolosa e meno sicura economicamente dell’impero Russo. Vinse la parte che voleva un accordo con l’occidente. Questo fu l’inizio di quello che poi venne chiamato il miracolo Italiano. Fu un inizio incerto faticoso ed a lunga scadenza. Per molte famiglie, tra le piu’ povere e dimenticate di tutte le regioni Italiane, tutto questo non dava quella certezza che le cose sarebbero per loro cambiate. Fu cosi’ che iniziarono le prime dolorose partenze verso nazioni lontane e sconosciute. Australia, Argentina, Venezuela, un po’ meno Francia e Belgio, furono i primi approdi della nostra gente. Per loro, veri pionieri della nostra emigrazione, furono momenti duri, momenti di sconforto che loro con enormi sacrifici riuscirono a superare. Poi le porte Americane e Canadesi, ermeticamente chiuse a gente di origine latine,  per merito di un giovane senatore del Massacchussets John Kennedy e di un presidente generoso  Eisenhower miracolosamente si aprirono e fu per il nostro paesello e tanti paeselli sparsi per tutto lo storico stivale, l’inizio  di un esodo di famiglie che cambio’ per sempre la storia del paese natio e l’ avvenire italiano. Molte case si chiusero, molte famiglie per sempre si separarono, molte madri rimasero sole. Nel nostro paese, ogni giorno, ogni mattina i nostri paesani si riunivano in piazza per salutare un loro caro che per sempre si allonanava  dalle loro vite. Fu cosi’ per tanti anni, poi le cose in Italia  cominciarono a cambiare per il meglio e di conseguenza l’emigrazione si fermo’. Tanti anni sono passati da quel fatidico periodo della nostra vita. Ovunque il destino ci ha portato abbiamo cercato di essere degni delle nostre origini. Le nostre comunita’ si unirono, crearono Club sociali e sportivi, c`era cameratismo c’era rispetto, c’era un’unita’ di intenti, c’era quell’innato dovere di essere sempre vicino a chi nelle nostre comunita’ in quel tempo si trovava in difficolta’. Poi col passare del tempo molti pionieri di quel periodo ci hanno lasciati, e con loro se ne andato la parte migliore di quel difficile periodo. Oggi assistiamo all’americanizzazione dei nostri figli, ed ad una metamorfosi di molti di noi che va’ verso l’egoismo, verso un razzismo che noi un giorno lontano sperimentammo sulla nostra pelle e che con dignita’, lavoro, unita’ famigliare, rispetto delle regole, ed esempio di onesta’ riuscimmo a sconfiggere. Io spero che le prossime generazioni di figli di cansanesi sparsi in tutto il mondo, anche se non si conoscono, possano studiare la storia dei loro antenati, prenderne la parte migliore, seguire il loro esempio, essere sempre solidali verso persone, che come noi in tempo lontano, cercano per loro ed i loro figli un avvenire migliore. Ed in questo solenne periodo di ricordi e riflessioni  mi unisco a tutti i cansanesi, di qualsiasi generazione essi siano, in qualsiasi parte del mondo essi risiedono, per augurare  a tutti un Buon Natale ed un felice e salutare Anno nuovo.
Brooklyn, New York
7 dic alle ore 17:47
Donato D'Orazio Una serie di foto, tanti volti conosciuti e sconosciuti, Un colle, una chiesa, un Santo. Sono un aggregarsi di cose e persone che hanno il magico potere di riportare nelle nostre menti quella struggente ed intima nostalgia che ci accompagna dal giorno ormai remoto in cui il destino ci porto' via dalla nostra terra, la nostra casa, le nostre chiese, le nostre tradizioni, il nostro retaggio,  la nostra storia. Sono fotografie che immancabilmente ci riportano a ricordare, a rivivere, a sognare quei tempi in cui anche noi fummo parte integrante di quella tradizione. Il pane di San Nicola. La lunga camminata su quella strada scoscesa, in salita, piena di sassi e fossi di ogni genere, quel sincero cameratismo che si provava con i nostri amici e concittadini, quel momento della consegna della pagnottella benedetta del pane di San Nicola. Indiscutibilmente una  a testa, Quel dovere di riportarla intatta a casa per dividerla con tutti i membri della nostra famiglia. Sono tutti ricordi intelebili che sono rimasti incisi nei nostri cuori. Oggi, anche se le cose sono un po' cambiate: le camminate sono state rimpiazzate da gita in macchina, l'apparenza dei fedeli da abiti puliti ma molto usati ad abbigliamenti nuovi ed eleganti, da una sola pagnotta ad una busta di pagnotte. Quello che non e' cambiato e' la devozione verso il Santo che noi avevamo un giorno lontano e che i nostri paesani hanno oggi. Come ricorda giustamente Luciano, che io continuo a ringraziare per tutto quello che lui sta' facendo per noi cansanesi all'estero, la festa di San Nicola rappresenta e rappresentava l'inizio delle festività Natalizie, ma per noi di quel periodo rappresenta anche l'inizio ufficiale dell'inverno. Per la prima volta dovevamo vestirci con panni invernali. Forse anche adesso sarà' la stessa cosa, ma con una differenza abbastanza notevole, adesso si va' a Sulmona e si compra tutto ciò' che di moderno offre il mercato, per noi vestirci d'inverno era un incubo. Perché' erano indumenti per lo più' fatto in casa dalle nostre madri. Tessuti di tela che non si piegavano nemmeno con la forza. Indumenti di "sotto' fatto con tessuto che purtroppo non ricordo il nome che quando lo mettevi dovevi stare attendo a non muoverti troppo perché se toccavano la pelle ti davano dei punzecchii indescrivibili, che, almeno per me, erano motivo di pregare che il sei Dicembre si potesse postecipare il più' possibile. Ma era anche, per i tanti giovani ed adolescenti di quel tempo, un'occasione da non perdere per poter seguire da vicino, nella lunga camminata verso la chiesa, la  ragazza che aveva svegliato per prima i nostri dolci sentimenti. Erano altri tempi, altro modo di pensare ed agire. C'era povertà', c'erano sacrifici, c'erano enorme difficolta' per i nostri genitori di portare per l'occasione un decente pasto a tavola. Ma, in compenso, c'era anche la consapevolezza che le cose sarebbero un giorno cambiate, che in un modo od un'altro, il futuro sarebbe stato migliore. Ed e' stato per molti di noi migliore. Per raggiungere tutto questo i nostri genitori hanno dovuto pagare un prezzo troppo alto, hanno dovuto trovare il coraggio, la forza, l'abnegazione di lasciare il loro paese, tutto ciò' che con enormi sacrifici avevano costruito per incamminarsi verso nazioni lontane sconosciute, ed a volte poco accoglienti.  Hanno giorno dopo giorno trovato il coraggio di continuare, di lavorare duramente, di sopportare le ingiurie di razzisti ignoranti che senza un minimo di coscienza minavano la loro dignità. Alla fine sono riusciti nel loro intento. Come sono riusciti a non dimenticare le loro origine. Ed il loro sacrificio di lasciare il loro paese e' stato benefico anche per i nostri compaesani che sono rimasti in paese. Il loro benessere, il loro progresso, la loro stabilita' e', forse in piccola parte, anche merito loro.  Brooklyn,NY.
1 dic alle ore 22:32 Donato D'Orazio L'America si ferma per commemorare un suo figlio che all'eta` di 94 anni l'ha dovuta lasciare. Un figlio speciale che l'ha saputo onorare e servire come forse nessun'altra persona della sua storia. George H. W. Bush, il quarantunesimo presidente di questa nazione ha dato il suo ultimo saluto al popolo la notte del primo Dicembre. Se ne e' andato con quella dignità` che lo ha sempre distinto. Il mondo politico, economico e  militare si inchina di fronte ad un uomo gentile, intelligente, cordiale, instancabile, che con la sua dedizione ed il suo coraggio e' stato un esempio di vero americano che ha saputo irradiare al mondo intero il vero volto di una nazione leader, comprensiva e generosa che ha sempre dato a chi meno fortunato di noi un appoggio morale, umano ed anche finanziario. George H. W. Bush e' stato il presidente, più' di qualsiasi altro, della storia di questo paese, ad essere pronto sin dal primo giorno al gravoso compito che gli era stato assegnato. Nel corso della sua lunga carriera al servizio del suo paese ha ricoperto tutte le cariche più' importanti della sua nazione. E' stato pilota navale nella seconda guerra mondiale distinguendosi per la sua abnegazione, il suo eroismo, il suo esempio. E` stato deputato al congresso degli Stati Uniti, Ha servito come ambasciatore americano in Cina, e` stato capo della FBI, segretario del suo partito, vice presidente col presidente Reagan e Presidente di questa nazione dal 1989 al 1993. Nei suoi quattro anni al servizio del popolo e' stato un esempio di rettidutine morale e civica. Ha sempre cercato collaborazione con tutti i politici per portare avanti con dignità' le sorti di questo immenso paese. In campo internazionale ha saputo raggiungere compromessi ed accordi che hanno dato al mondo intero quella sicurezza, quella speranza di un futuro migliore. Ha presenziato alla caduta del muro di Berlino, ha firmato un accordo col presidente Russo per mettere fine alla guerra fredda, Ha firmato un accordo per la riduzione delle armi nucleari, ed e' stato il principale artefice della riunione delle due Germanie.  Ha cercato ed ottenuto collaborazione e non isolamento da nazioni amiche per portare pace e democrazia a tanta gente di questo mondo. In campo domestico ha cercato con tutte le sue forze di unire e non dividere il suo popolo. Ha sempre lavorato per un'America generosa e gentile. Ha firmato leggi che ancora oggi ne beneficiano i più' deboli ed i più' sfortunati. Ha sempre amato la sua nazione, ed ha sempre cercato di servirla con tutte le sue forze, come nessun altro prima e dopo di Lui. La campagna elettorale del 1992 fu in alcuni momenti abbastanza brutale, lui perse l'elezione, Clinton, suo acerrimo avversario, vinse il contesto elettorale, ci si poteva aspettare acredine nei confronti del giovane presidente, invece no'. Nel suo ultimo atto come presidente scrisse una lettera a Clinton lasciandola nella scrivania presidenziale. Tra l'altro gli scrisse di essere forte, di concentrarsi al bene del paese. Concluse " Tu sei il nostro presidente, il tuo successo e' il successo di tutti noi, ed io, per questo, te lo auguro con tutto il cuore". Parole di un uomo vero, un patriota, un soldato, un eroe, un genuino  sposo e padre, un vero repubblicano che lavorava per il bene del paese e non per i suoi interessi personali, un uomo che cercava unione e non rancore, collaborazione e non isolamento. Il vero esemplare di un grande americano. Io non gli votai, perché mi riconoscevo più' dalla parte di Clinton che della sua. Ma questo non mi ha mai impetito di rispettarlo sia come uomo che come Presidente. Rest in Peace Mr. President. Brooklyn, NY
27 nov alle ore 03:12 Donato D`Orazio Il giorno del Thanksgiving Day porta con se' la gioia di una riunione famigliare, il ringraziamento per tutte le cose buone che abbiamo e quelle, forse tante, meno buone che abbiamo dovuto superare, per il ricordo struggente, mesto e nostalgico, di tanta nostra gente che ci ha lasciato  portandosi con loro la parte più' importante della nostra storia e del nostro retaggio. A tutti loro va la nostra infinita riconoscenza, tutto il nostro affetto, tutta la nostra preghiera. Il Thanksgiving Day e' anche, forse soprattutto, il giorno in cui ognuno di noi cerca nell'intimo della nostra memoria il ricordo di cosa eravamo, da dove veniamo, e cosa siamo diventati. La nostra fanciullezza devastata da una terrificante guerra che pur colpendoci profondamente nell'anima e nella mente seppe darci quella forza interiore che ci permise di credere, di sperare, di apprezzare la vita per tutto il suo tortuoso e travagliato viaggio che tutti di quel periodo dovemmo sperimentare. Ricordare gli enormi sacrifici dei nostri genitori che trovandosi a ricominciare dal niente ebbero la forza e la determinazione di non abbattersi alle enormi difficolta' che ogni istante della giornata gli si presentava per dare a noi piccoli ed all'intera famiglia una parvenza di ottimismo, di speranza che le cose un giorno non lontano si sarebbero sistemate. Il ricordo dei nostri parroci, il loro insegnamento, il credere fermamente in una fede, forse astratta, ma sicuramente radicata nei nostri cuori e nel nostro essere. Il ricordo dei nostri maestri, esempi indelebili di educatori preparati e generosi, che credevano fermamente nella loro  professione e nel nostro desiderio di sapere e di imparare. La loro dedizione nel prepararci adeguatamente per il nostro futuro ha dato in gran parte i frutti desiderati. Il ricordo dei nostri compagni d`infanzia, i nostri giochi, le nostre scampagnate, il nostro accontentarsi di poco o quasi niente, i nostri sogni giovanili, le nostre velate speranze di un avvenire migliore. Poi l'emigrazione, un evento non voluto, non desiderato, non programmato che ebbe la dolorosa conclusione di separarci per sempre. Nei primi anni qualche comunicazione epistolare ci tenne tenuemente insieme, poi gli eventi della vita ci ha completamente allontanati, costretti a non sapere più' niente gli uni dagli altri. Gli interpreti più' significativi della nostra adolescenza  finiti nelle tenebre dell'oblio. Ed infine il ricordo dei primi giorni in una nuova terra, di un luogo completamente sconosciuto, diverso dal nostro paese e dalle nostre abitudine. Ricominciare da capo, imparare una nuovo lingua, cercare di assuefarsi a nuove abitudini, subire delle ingiustizie da gente senza un minimo di buon senso, sacrificarsi tanto per raggiungere un tenore di vita adeguato per il bene dei figli, ed infine amare e rispettare la terra di adozione. Un amore che fino a poco tempo fa' era molto sentito, molto voluto, col tempo, con l'evolversi della sua storia e dei suoi cambiamenti politici e sociali qualcosa si e' arenato. Non e' più' la terra generosa ed in parte anche accogliente. Oggi, anche se in minoranza, la parte peggiore di questa società ha preso il sopravvento, e' egoista, discriminatoria verso una parte del mondo  che non e' del tutto bianca, e' governata da gente che hanno a cuore i loro interessi e non gli interessi dei deboli ed oppressi. Rifiutano gente oppresse da regimi dittatoriali, gettono gas lagrimogini sui bambini, tolgono l'assistenza medica a venti milioni di cittadini per lo più' malati e senza risorse economiche. Danno ai ricchi più' ricchezza ed ai poveri più' povertà`. Tutto questo condito dall'appoggio di gente, anche nostra, che dimenticandosi della storia e dei sacrifici dei nostri avi inspiegabilmente continuano ad appoggiare un personaggio ignorante che non conosce cosa vuol dire democrazia, che non conosce sacrifici, che non conosce compassione, che e' vissuto in agiatezza per merito dei suoi genitori, che sta' portando questa nazione alla deriva, sia morale che sociale, che sa' solo governare con raggiri e bugie. Una debacle Americana che non si poteva prevedere e che purtroppo e' successo. Soltanto il buon senso della maggioranza della popolazione può' mettere fine col suo voto a questo increscioso malanno tutto americano. Sperare non duole. Brooklyn, Ny.
20 nov alle ore 03:31
Donato D`Orazio New York e' una di quelle metropoli che può' sorprenderti in ogni istante di ogni giornata dell'anno. E' una città' dinamica, fantasmagorica, che sa` stimolare in ogni essere umano che ha la fortuna di viverla quella volontà di fare di meglio e di più`. E' una città che non dorme, che inventa, che crea, che sa` sempre raggiungere l`apice in ogni campo delle attività` umane. E' una città' che in ogni periodo dell`anno sa' darti delle esperienze notevoli. In ogni stagione dell'anno sa` dare al cittadino ed al turista qualcosa di bello, qualcosa di diverso, qualcosa di imprevisto. La Primavera con le feste Pasquali, con esposizioni floreali che non hanno equali nel mondo, con i suoi meravigliosi parchi che invitano la gente a passeggiate sotto la frescura di alberi secolari. L'Estate con le sue immense spiagge, con i suoi musei, con le sue arene, con i suoi spettacoli, con i suoi grandi magazzini, con i suoi ristoranti che insieme sanno dare a tutti quel senso di appartenenza, non ad un`unica città`, ma ad un posto cosmopolita che sa` racchiudere in se' le tradizioni, gli usi e costumi del mondo intero. L'Autunno e' quella parte dell'anno che più' si addice all'importanza mondiale che questa città' vuole rappresentare.  Dalla Riunione Generale delle Nazioni Unite che porta in questa parte dell'atlantico i capi di quasi tutte le nazioni del mondo. Non e' per niente difficile incontrare in una delle lussuose strade della grande mela un potente uomo politico della terra. Per un Newyorkese e' di normale amministrazione condividere le bellezze di questa città` con gente di ogni strato sociale, artistico, politico e religioso del mondo intero. Si continua con la grande Parata del Columbus Day dove carri allegorici, bande musicali, artisti di ogni nazionalità' e militari sia americani che italiani sfilano sulla lussuosa Quinta Avenue per omaggiare la scoperta dell'America e per onorare il grande contributo che la grande comunità' Italiana ed Italo/Americana ha dato a questo paese. Le bandiere tricolore della nostra Italia sventolano in ogni palazzo di questa importante strada come milioni di spettatori fanno da cornice a questo attestato di rispetto verso il retaggio italiano in questa parte del mondo. La prima domenica di novembre c'e' la grande maratone di New York. Migliaia di atleti di tutto il mondo partecipano ad una gara che gli permette di sperimentare la loro forza ma anche l'esperienza di vivere momenti indimenticabili tra le vie della grande mela. L'Undici novembre la città' lo riserva alla commemorazione dei nostri eroi che in ogni parte del mondo hanno dato la loro vita per dare democrazia e libertà' a tanti popoli. Il terzo Giovedì' si celebra il Thanksgiving Day. Una festa che sa` racchiudere in se' tutto ciò` che di bello, di unico, di speciale questa nazione sa proiettare verso il mondo intero. E' un omaggio a quel ecumenico mosaico di gente di ogni etnie, di ogni colore, di ogni religione che sono venute da ogni parte del mondo per fare di questa nazione un simbolo di accoglienza, di rispetto, di unita' di intenti per farla grande, ricca e generosa. La grande parata di Macy's che apre la giornata e' per i bimbi della città', e non solo, l'avverarsi di quel fantastico sogno che i cartoni animati rappresentano per loro. Chiude l`evento l`arrivo del Babbo Natale che apre ufficialmente il periodo Natalizio di New York. E' un periodo newyorkese che tutti, se possono, dovrebbero per una volta poter sperimentare. Il gigantesco Albero di Natale al Rockfeller Center,le decorazioni dei grandi magazzini della città', lo spettacolo del Radio City Music Hall, Le spettacolari decorazioni di milioni di luci colorate messe in mostra nel rione di Dycker Heights in Brooklyn e tante altro  ancora fanno di questa città il posto natalizio per antonomasia del mondo intero. Ed infine il 31 Dicembre. Si chiude l'anno con più' di un milione di persone che sfidando il freddo si radunano a Times Square per salutare il vecchio anno che se ne va e festeggiare il nuovo che sta' arrivando. Se a tutto questo si aggiungono i grandi teatri di Broadway, i grandi negozi che offrono all'acquirente tutto ciò` che di meglio e di diverso c'e' nel mondo della moda, le grandi arene sportive, gli stupendi grattacieli che ornano lo skylights di New York, i mille e più ristoranti che offrono un menu che racchiude in se` tutto ciò' che l'arte culinaria mondiale sa' offrire al cliente, non può` far altro che incoraggiare il turista a venire, o tornare in questa città' che vive, progredisce e si rinnova per soddisfare tutte le esigenze che ognuno può' avere. Brooklyn,NY.
14 nov alle ore 04:52 Donato D'Orazio Quel terrificante incubo che ha colpito l'America due anni fa' continua imperterrito a scardinare tutto ciò` che questa nazione ha saputo rappresentare per gli ultimi due secoli di storia mondiale. Una nazione generosa, una nazione democratica, una nazione che ha saputo nel corso degli anni forgiare un senso di cameratismo, di unita' di intenti con paesi di tutti i continenti. Una nazione che ha dato tanto per il benessere e libertà` di tanti popoli, e che ha ricevuto in ritorno tanto rispetto, tanta cooperazione, e perché' no`, tanta ricchezza da questi stessi popoli. Dalla prima guerra mondiale fino ai giorni nostri questa nazione e` stata parte integrante di una rivoluzione democratica che unita all'appoggio indispensabile di tante nazioni come la nostra Italia, la Francia, Germania ed Inghilterra hanno saputo dare a tanti popoli del mondo  sicurezza, ricchezza, democrazia e sopratutto evitato lo spettro di un'Europa dittatoriale e succuba di poteri estremisti. Fino ad oggi,per tutto questo ed altro ancora, il continente Nord Americano e l'Europa intera hanno navigato in un'agiatezza, una democrazia, una sicurezza che gli ha permesso di guardare al futuro con un senso di ottimismo. Ma nubi minacciose di un pericoloso nazionalismo si profilano sui cieli di tanti di questi popoli minando tutto ciò' che con tanto lavoro e tanta perseveranza e' stato raggiunto nell'ultimo mezzo secolo. In America negli ultimi due anni per demerito di un presidente che non conosce la storia, che non conosce l'ultimo sacrificio di tanti giovani che per dare democrazia e libertà' a tanti paesi hanno perso la vita, che non conosce il dramma di tanti cittadini che pur lavorando sodo, pur sudando le proverbiale sette camicie, non ce la possono fare. Di un presidente che sa lodare solo chi gli e' servile e nessun altro, che non conosce compassione, che sa` impunemente denigrare  gente povere ed affamate che si affacciano ai confini di questa nazione. Di un presidente che ha saputo in due giorni a Parigi umiliare se stesso e di conseguenza tutta la nazione che lui dovrebbe rappresentare. Un presidente che va' in Francia per commemorare il centesimo anno della fine della prima guerra mondiale e che non ha avuto la sensibilità ed il dovere, come tutti i suoi predecessori hanno sempre fatto in simili occasione, di visitare il cimitero dove più' di mille eroici giovani americani riposano in pace. Di un presidente isolato ed ignorato da tanti capi di stato presente a Parigi. Di un presidente costretto a subire giustamente dal presidente Macron della Francia una lezione di come sbagliato ed assurdo e' la sua convinzione di un'estremo nazionalismo. Il suo discorso e' stato un ricuso totale al trompismo. Alcuni passi del suo discorso sono un esempio da imparare ed applicare da chi, forse per ignoranza, forse per egoismo, forse perché` non conosce le sciacurate conseguenze che il nazionalismo ha portato nel mondo. " Patriottismo e' l'esatto contrario del nazionalismo, "nazionalismo e' un tradimento al patriottismo". Ha continuato " Il vecchio demonio del nazionalismo sta' risorgendo. Noi dobbiamo riaffermare di fronte ai nostri popoli la nostra vera immensa responsabilità`, ed agire di conseguenza". Per la prima volta nella mia vita ho avuto compassione per questa mia nazione di adozione. Per la prima volta nella mia vita ho dovuto constatare che il profeta dell'isolazionismo e' stato isolato, quasi umiliato da chi fino ad ieri era un nostro alleato. La potente America, la nazione faro del mondo intero, per la prima volta della sua storia completamente ignorata, completamente relegata a comparsa nello scacchiere mondiale. Anche se un barlume di risveglio del popolo americano c'e' stato nelle ultime elezioni parlamentare, ci sono ancora molti bigotti che nelle loro menti esaltate continuano a sposare una dottrina di razzismo ed egoismo che a questa nazione non dovrebbe mai  appartenere. Brooklyn,NY.
8 nov alle ore 17:03 Donato D`Orazio Dopo due mesi di continuo martellamento politico dei pregi e difetti dei due maggiori partiti politici della nazione, dopo una infinita` di telefonate che disturbavano in ogni ora del giorno, dopo svariati milioni di dollari spesi per propaganda pubblicitaria a favore o contrario ai vari candidati dei due partiti si e' finalmente arrivato a Martedì, 6 Novembre, giorno delle elezioni parlamentare del paese. Ben centodieci milioni di cittadini hanno preso parte a queste votazioni, un numero da record per una elezione per il rinnovo del parlamento. Tante donne e sopratutto giovani hanno voluto per la prima volta esprimere il loro parere. Come si suol dire " La voce del popolo ha dato la sua risposta". Il partito democratico si e' ripreso la maggioranza del parlamento, il partito repubblicano ha aggiunto alla sua maggioranza al senato altri due o tre senatori. Un riallineamento che rompe un'egemonia tutta repubblicana che durava da diversi anni e che ha creato specialmente ai più` vulnerabili e debole del paese tanta sofferenza e tanto disagio. Dal prossimo Gennaio il partito democratico controllerà` il parlamento ed il partito repubblicano il senato. Si dovrebbe cosi` ristabilire quel "check and balance"  (controllo e bilancio o peso e contropeso) che i padri della costituzione avevano prestabilito per una imparzialità` nel governare il paese. Tutto questo per più' di duecento anni ha  più' o meno funzionato per il bene della nazione. Ho i miei dubbi che funzionerà' in questo periodo della storia di questo paese. Ed una prova di tutto questo e' venuta ieri mattina nella conferenza stampa tenuta dal presidente Trump alla Casa Bianca. Invece di parlare alla nazione in un tono riconciliante, di cercare una unita' nazionale, di dare alla nazione quel senso di speranza e serenità` che e` mancata negli ultimi due anni, ha saputo parlato soltanto di se', del suo contributo alla vittoria del suo partito al senato, ha deriso ed umiliato i tanti candidati repubblicani che hanno perso le elezioni, ha inveito contro di loro per non aver accettato il suo aiuto. In quella sua ormai erratica follia ha offeso, ed apriti cielo, tolto il permesso ad un giornalista della CNN di entrare nella Casa Bianca per le prossime conferenze stampa per la sola ragione che non gli andavano giu' le giuste domande di questo onesto e professionale giornalista  della CNN. Come ha ancora una volta mentito ad una domanda in cui gli si chiedeva se avrebbe licenziato il suo segretario della giustizia dicendo che non era pronto per una risposta. La verità' e' venuta a galla pochi minuti dopo perché' il segretario era di gia' stato licenziato in mattinata e sostituito arbitrariamente con un suo burattino. Insomma e' stata una conferenza stampa che ha saputo umiliare un sistema, una nazione ed i suoi abitanti. Si profila all'orizonte una crisi costituzionale che sicuramente farà' male a questa nazione. Speriamo che i democratici, forti della loro acquisita maggioranza, sappiano tenere duro, sappiano far si' che la commissione che sta' indagando sulla ingerenza Russa nelle elezione del 2016 possa continuare nel suo percorso per appurare la verità'.  Come dovrebbero combattere all'unisono per ristabilire un senso di giustizia ai tanti cittadini che hanno perso la loro assistenza medica, cercare con tutte le loro forze di far si' che questa florida economia creata e portata avanti dal presidente Obama per il benessere di tutti i cittadini e distorta da Trump in favore suo personale e dei grandi investitori di Wall Street possa ritornare ad essere più' equanime. Come lottare per riformare la legge sulle tasse che ora beneficiano solo i milionari per dare l'opportunità' anche a chi e' infatuato di questo erratico presidente di avere qualche dollaro in più' per potere in futuro elogiare e dare il merito al loro povero e perseguitato  beniamino. Che Dio Protegga questa nazione. Brooklyn, NY.
2 nov alle ore 17:04 Donato D`Orazio Siamo in vista del traguardo finale di una delle campagne elettorali americane più' cruente, più` divisivi, più` razziste che io abbia potuto sperimentare. Esagerazioni, bugie, prese in giro sono stati i punti cardini di una campagna elettorale che ha riportato questa nazione all'indietro di almeno 50 anni. Un presidente che sin dal principio ha cercato di camuffare la sua completa insufficienza con una retorica bugiarda e divisivi che ha portato in parte ad atti violenti che potevano sfogiare in terrificanti tragedie. Incalliti delinquenti, forti del marasma generale che la nazione stava attraversando, si sono permessi di mandare rudimentali bombe che potevano decimare due ex presidenti, un segretario di Stato, due governatori, un industriale. Come il terrificante razzista e criminale che con crudeltà' ed ingiustificato atto barbarico ha trucidato undici innocenti persone ebraiche che non facevano altro che pregare in una sinagoga di Pittsburg, Pa. Questa non e' l'America che conosco, non e' la nazione generosa ed altruista che in cento e più' anni di storia ha aiutato e non rigettato le masse di gente che da tutto il mondo hanno fatto di questa terra la loro terra. Questa non e' l`America che ha mandato la migliore gioventù' del paese a combattere in ogni parte del mondo per dare a nazioni governate da despoti degenerati la speranza di una vera democrazia. Questa non e' l'America che negli anni cinquanta con il piano Marshall diete la possibilita' a nazione come la nostra Italia di risollevarsi da una guerra disastrosa e dall'incubo di incamminarsi verso un regima, ancora una vota, totalitario. E, soprattutto, di dargli quella spinta necessaria per risollevarsi dalle macerie ed iniziare quel faticoso cammino verso quell'industrializzazione che col tempo l`ha resa una delle nazioni più' ricche del mondo. Oggi abbiamo un'America governata da isolazionisti che pensano di poter continuare ad essere leader del mondo chiudendosi in una falsa gabbia dorata. Oggi abbiamo un'America che ha come Presidente un personaggio che ha come sogno principale quello di emulare dittatori incalliti per soli vantaggi personali. La sua campagna elettorale e' stata un continuo elogio alla sua persona, mai un aiuto a politici del suo partito che fanno campagna per essere eletti o rieletti a posizioni di parlamentari o senatori. Nei suoi vari discorsi, aperti solo a persone che la pensano come lui, non ha fatto altro che gettare fango a personaggi politici, a giornalisti di grande spessore, a tutti coloro che hanno l'ardire di giustamente criticarlo. Con le sue esagerazione ha saputo in meno di due anni spaccare la nazione in due. Con le sue bugie ( da un sondaggio fatto da una agenzia importante ed imparziale si evince che in meno di due anni ha spifferato in pubblico 6240 bugie) ha creato paura e costernazioni tra gente di ogni strato sociale. Negli ultimi tempi invece di correggere una economia che beneficia soltanto i ricchi, di una riduzione delle tasse che per la classe media e' soltanto una chimerica soluzione che non li beneficia in alcun modo. Di una legge sulla salute che lui con i suoi coorti hanno smantellato mettendo nel lastrico ben 20 milioni di persone tra le più' deboli e sfortunate della nazione. Cosa fa? Parla di una carovana di povera gente che hanno dovuto lasciare le loro case per le condizioni disastrose delle loro nazioni e che stanno cercando di raggiungere i confini di questa nazione per cercare di trovare un rifugio più sicuro per i loro bambini, Lui con quella malvagia che lo ha sempre distinto sta cambiando di sana pianta tutto questo per apostrofare questi poveri esseri umani come degli invasori che vengono ai nostri confini per creare disagio e crimini verso la popolazione. Niente di tutto questo e' vero, niente di tutto questo e' provato, Eppure lui per vantaggi politici e personali continua a gettare fango su queste persone. Ha ordinato, senza il consenso di tante gente del suo partito,ben 5200 soldati di recarsi nei confini in questione per confrontare queste persone. Sapendo bene che un soldato non può',per legge, essere un agente di civica sicurezza. Tanto più' che queste anime sono ancora distante dai nostri confini ben mille e più' chilometri e che se hanno la forza di continuare nel loro viaggio arriveranno a destinazione nei giorni che precedono il Santo Natale. Ed io penso che nessun agente di sicurezza, volendo o nolente, dal Presidente, fara' del male a questa gente. In tutto Martedì`, sei Novembre, il paese si recherà alle urne per eleggere il nuovo parlamento e gran parte del senato. Dal risultato sapremo se l'America ha capito la lezione oppure no`. Qualunque sia il risultato il paese meriterà quello che si e' voluto cercare.  Brooklyn,NY.
28 ott alle ore 20:32 Donato D'Orazio Una nazione sotto assedio. Bombe spedite, e per grazia di Dio ed esemplare lavoro delle forze dell'ordine, non arrivate a destinazione. Due innocenti persone di colore ammazzate solo per essere di carnagione scura. Undici innocenti di religione ebraica trucidati mentre pregavano in una sinagoga. Questa e' l'America di oggi. Si e' perso completamente il senso della ragione, Il senso di generosità e cameratismo che univa questo grande popolo. Si e' rotto quel meraviglioso mosaico tutto americano che era un esempio universale di come si puo' convivere con le più' disparate etnie del mondo. Si e' scelto la più' diffamante retorica politica al rispetto che ognuno di noi aveva per altri. Si e' perso la dignità' personale per rincorrere una falsa ideologia che si basa sul razzismo, sulla divisione, sulle bugie di personaggi abominevoli che sanno abusare della debolezza ed ingenuita' di esseri umani per perorare i loro malsani propositi. Oggi, dopo tanto dolore e tanta rabbia da parte della maggioranza della popolazione si cerca ipocritamente di presentarsi come persone offese e dispiaciute per la gravita' della situazione che si e' venuta a creare. E' una sciarada che non ha senso, che vuole, ancora una volta, confondere le idee di altri. Non e, e non deve continuare cosi'. Ci deve essere in questa nazione qualcuno  che ha il coraggio di affrontare la sorgente di tutto questo marasma e fargli capire una volta su' tutte che questa strada di divisioni, di confronti, di bugie, di odio verso persone di diverso colore, di diverso credo, di diverso etnie, deve finire. Che impostare una dottrina politica sulla bugia non porta da nessuna parte. Che i criminali debbono essere disarmati e non essere incoraggiati ad armarsi.Che i bambini debbono andare a scuola per imparare e non per morire. Che chi va' in una chiesa, una sinagoga, una moschea ci va' per pregare e non per essere trucidato. Che chi ha servito questa nazione con dignità' ed onore deve essere rispettato e non scioccamente ed ingiustamente criticato, e, soprattutto, non dovrebbe essere soggetto di atti criminosi. L'America e' grande, e' stata sempre grande, non ci serve un personaggio che si e' rifiutato ben cinque volte di servirla cambiare la sua storia. Brooklyn,NY.
24 ott alle ore 21:01 Donato D'Orazio
"Come volevasi dimostrare" Da due anni cerco di scrivere che il clima politico americano si va' facendo sempre più' bollente, sempre più' pericoloso, sempre più' divisivi e rancoroso. Oggi ne abbiamo avuto una terrificante conferma. Per pura fortuna ed esemplare impegno delle forze dell'ordine si e' evitato una immensa strage che avrebbe messo questa nazione in un labirinto di follia con conseguenze disastrose per tutti. Diversi pacchi con pericolose bombe artigianali che avrebbero potuto creare lutto e disperazione per tante persone sono state,  una recapitata ed altre, ad indirizzi di personaggi politici del partito Democratico, Uno nella residenza privata del pres. Clinton, una nella residenza privata del pres. Obama, una all'ufficio di una parlamentare della Florida, un'altra all'ufficio del governatore di New York Cuomo, un'altra ancora nella residenza privata di un magnate della finanza nello Stato di New York, ed una nella sede della televisione CNN in New York indirizzata ad un ex capo della FBI. Tutto questo e' frutto di menti malate, di personaggi che non cercano altro che di essere incoraggiate a comportarsi da criminale che loro sono. Io non sono un giornalista o un uomo di cultura, non sono un fanatico della politica, sono soltanto un uomo che la vita lo ha messo a confronto con tante esperienze, molte belle, alcuni non tanto. Ho cercato di imparare, di osservare, di farmi un'idea di come le cose vanno o possono andare. E tutto questo mi ha spronato a scrivere in questo stupendo Sito " Cansanonelmondo", le mie povere osservazioni di come, secondo me, le sorti di questa nazione stavano prendendo una piega talmente malsana, talmente pericolosa che un giorno avrebbe potuto concludersi con qualcosa di veramente tragico. E purtroppo oggi tutto questo si e' avverato. La tragedia e' stata evitata perché' abbiamo una forza di polizia che sa' fare il suo dovere. La classe politica di questa nazione sta' andando di male in peggio. Dal Presidente che inconsciamente sta creando discordia e rancore tra la gente' all'ultimo dei parlamentari, tutti si dovrebbero fare un esame di coscienza. Si debbono fermare. Debbono rispettare chi non la pensa come loro. Debbono dire la verità', non possono governare con bugie e rancori. Non possono incoraggiare chi li segue con frasi come" Se qualcuno si intromette nei nostri comizi prendetelo a botte. Se per questo vi mettete nei guai, Io vi pagherò' le spese per difendervi". Non bisogna attaccare la stampa nazionale con frasi come "Fake News" perché' non e' vero, perché' non giusto, perché' potrebbe scatenare in menti malate reazione pericolose. Non si dovrebbe dare carta bianca a siti estremisti che incitano gente deboli ed incoscienti di prendere le loro esagerazione e le loro vigliaccherie per vere e pubblicarle nei loro siti facendosi passare per quelli che non sono. Non si può' permettere ad un personaggio politico di avere discorsi politici in luoghi aperti soltanto a chi ha la tessera del partito a cui lui appartiene. Questo non fa' altro che incoraggiare gli estremisti del partito a commettere atti di cui un giorno "il politico" certamente se ne pentira'.. Tutto questo ed altro ancora ha creato un clima di sfiducia verso il sistema democratico del paese. I giovani sono disgustati e non vanno a votare. La povera gente si sente esclusa da un sistema che non pensa a loro e rimane a casa nel giorno delle votazioni. Questo non fa' per niente bene al paese. Bisogna svegliarsi, bisogna una volta per sempre considerare un avversario politico, non un nemico, non un personaggio da mettere in galera, bensi' una persona che concorre per la stessa posizione politica. E sopratutto, chi serve un presidente si deve convincere che lui non e'li' per dire sempre si' al suo capo, ma avere la forza e determinazione di confrontarlo quanto sbaglia, per fargli capire che Lui e' li', non per suo personale vantaggio, ma per servire una nazione che gli ha dato fiducia. Oggi più' che mai bisogna ringraziare la polizia di New York, gli agenti della FBI, tutte le forze dell'ordine che con la loro bravura,col loro coraggio, col loro senso del dovere hanno evitato una tragedia che avrebbe potuto mettere questa nazione sull'orlo di una guerra civile. PER FINIRE VORREI COGLIERE L'OCCASIONE PER RINGRAZIARE LUCIANO PER AVER CREATO QUESTO MERAVIGLIOSO SITO "CANSANONELMONDO" CHE OGGI RAGGIUNGERA' IL FATIDICO NUMERO DI 250 MILA ENTRATE. BRAVO LUCIANO HAI APERTO UNA FINESTRA CHE HA DATO A TANTI DI NOI EMIGRANTI LA POSSIBILITA' DI RIAVVICINARCI ALLE NOSTRE VERE ORIGINI" DI QUESTO TI PUOI PER SEMPRE VANTARE.
Brooklyn.NY.
23 ott alle ore 04:47 Donato D'Orazio Siamo nel periodo più' cruciale della campagna politica per il rinnovo del parlamento Americano. Nei piccoli borghi, come nelle grandi metropoli di questa immensa nazione, c'e' una sincera aspettativa che le cose possano in qualche modo cambiare. Non perché' le cose stanno andando tanto male, bensi' perché' in un governo che ha il gravoso compito di governare una delle nazione più' democratiche del mondo ci dovrebbe essere quel check and balance ( controllo ed equilibrio) che dia al  popolo un senso di tenua sicurezza che le cose vengono fatte per il beneficio di tutti e non dei pochi. In questa nazione abbiamo tre rami del governo: l'esecutivo che fa capo al presidente della nazione che ha il compito specifico di rendere un disegno di legge una legge legale e permanente per il bene della nazione. Il legislativo che  e' la parte parlamentare con il compito specifico di creare questi disegni di legge. Ed il giudiziario che ha il compito importante di valutare attentamente se queste leggi sono legali e che non si scontrano con la costituzione di questo paese. E, sopratutto, tutti e tre i rami dovrebbero essere completamente indipendenti l'uno dagli altri. Negli ultimi due anni tutto questo non e' successo. Abbiamo un governo, un parlamento ed una corte suprema che navigano nella stessa direzione. Sono tutti di ideologia repubblicana con tendenze conservatrici. Non c'e' un controllo, e sopratutto non c'e' un equilibrio che possa dare ad una meta' della popolazione quel senso di rappresentanza politica che oggi non hanno. Tutto questo sta' dando alla nazione un'atmosfera di insicurezza, di rancore, di sfiducia verso un governo monocolore che può' fare e disfare quello che vuole. Sono state approvate leggi che la maggioranza della popolazione non voleva.  Ci sono state prese di posizioni che non aiutano a rendere unita questa nazione. Basta pensare alla legge sulla salute. Durante la campagna presidenziale del 2016 si parlava di abolire la legge Obama Care e presentarne una nuova che fosse migliore. Che cosa hanno fatto? Hanno abolita la quasi totalità' della vecchia legge e si sono dimenticati di presentarne un'altra. Anzi hanno fatto peggio, Hanno abolito la clausola che dava ad una persona con problemi di salute la possibilità' di non essere rifiutato in caso di necessita' di avere un'assicurazione medica. Oggi se sei malato e perdi l'assicurazione medica ti trovi buttato in mezzo ad una strada. Un'altro cavallo di battaglia di questo presidente era che se fosse stato eletto avrebbe diminuito le tasse alla classe media del paese. Le elezioni le ha vinte e cosa fa? diminuisce le tasse, ma non per la classe media che se sono fortunati avranno un po' di spiccioli in più' nelle loro tasche, ma per i ricchi e gli affluenti di questa nazione che avranno nei loro conti bancari milioni di dollari. La famiglia Trump sarà' tra quelli che beneficerà di più' da questo imbroglio. E' stato aumentato il budget militare di qualcosa come 150 miliardi di dollari che si vanno ad aggiungersi ai 700 miliardi che gia' avevano. Tutto questo ha creato un deficit federale che si aggira intorno ai 23 trillioni di dollari. In due anni e' aumentato di ben 2000 miliardi di dollari. Un debito astronomico che la nazione non può' sicuramente sostenere per lungo tempo. La risoluzione di Trump e coorti e' quella di tagliare 650 miliardi al Medicare che e' l'assicurazione medica per gli anziani ed i disabili, e 250 miliardi al Medicaid che e' l'assicurazione medica dei meno fortunati e più' deboli della società' americana. Con tutto questo abbiamo un'economia che cresce al 3%, ma i frutti  di questa bonanza non va alla classe media del paese,bensi' ai paperoni di Wall Street. Questa e' l'America di oggi. Chi stava male prima sta' peggio adesso, chi stava bene prima sta meglio adesso. La corte suprema che dovrebbe intrerpretare con imparzialità' la costituzione del paese e' oggi composta da cinque repubblicani e quattro democratici, nessuno indipendente. Tra i repubblicani e' stato recentemente eletto un giudice accusato da diverse donne di essere un predatore sessuale. Una di queste donne, una docente Universitaria della California ha testimoniato di fronte alla commissione giudiziaria del Senato che lei stessa e' stato abusata da quest'uomo. Per i senatori repubblicani della commissione, per puro egoismo di partito, per una sciocca vittoria politica hanno completamente abbandonato questa donna, non l'hanno preso per niente in considerazione, ed impunemente, contro la volontà' della maggioranza del popolo hanno votato undici a dieci per la conferma di questo giudice. Questo ed altro ancora dovrebbe incentivare la maggioranza della popolazione a spezzare questo stato di cose, di avere veramente un check and balance e non di essere governato da gente che sono a Washington per interessi personali e sicuramente non per la nazione che dovrebbero rappresentare. Purtroppo quello che dovrebbe essere il dovere di tutti di avere un certo equilibrio nel governo del paese viene ostacolato da gente che non hanno niente in comune con questi personaggi politici. Forse si sentono diversi da quello che purtroppo sono. Forse pensano di essere paladini di un sistema che non gli appartiene. Forse con i loro voti sapranno mantenere lo stato quo' di questa politica americana. Tanti forse che sicuramente non porteranno a loro nessun vantaggio, e sopratutto nessuna soddisfazione.  Brooklyn,NY.
17 ott alle ore 03:38 Donato D'Orazio
Esattamente fra tre settimane il popolo votante di questa nazione e' chiamato a dare il suo contributo per far si' che questa nazione, ormai isolata dal mondo democratico, sappia risvegliarsi, sappia capire che la strada intrapresa dal Presidente Trump ci sta' portando verso l'oblio, verso il rinnegamento totale dell'immagine di nazione generosa che nel corso degli anni ha saputo accogliere tra i suoi confini milioni di persone che anelavano ad una vita migliore. Tutto questo potrebbe essere soltanto una mia convinzione che molto probabilmente non sarà' condiviso da tanti amici. Ed e' giusto che sia cosi'. Ma e' anche giusto ricordare che alcuni di questi amici erano d'accordo con me quando hanno avuto bisogno di leggi sociali e mediche ( approvate dai soli democratici ed ora messe in discussione dal Presidente Trump) che li hanno aiutati a superare momenti difficoltosi della loro vita. In tutto viviamo in una nazione democratica che per gioco forza ci impone di rispettare la volontà della maggioranza del popolo. Quindi sarà' il risultato delle elezioni ad imporci se continuare su questa strada sbagliata o cambiare direzione ed incamminarci verso quella strada che ci riporta ad essere nazione leader del mondo intero. La città' di New York tutto questo lo sa' e sicuramente voterà' in grande maggioranza per il partito dell'uguaglianza, del rispetto verso i lavoratori che hanno costruito questa nazione, per il partito che con coraggio ed abnegazione sa sempre schierarsi con i meno fortunate di questa società'. I politici di oggi sono per la gran parte a favore di quegli ideali che hanno fatto di questa nazione un simbolo di eroica generosità' e di genuina accoglienza. Purtroppo c'e' una minoranza di parlamentari che andranno a Washington per motivi personali cercando  disperatamente di far  valere le loro ambizioni a discapito di gente che malgrado il loro impegno non ce l'hanno potuto fare. Se il partito democratico vincerà le elezioni avremo almeno la speranza che la diminuzione delle tasse che ha beneficiato la famiglia Trump ed i suoi coorti verra' abolita. Le spese militari ridotte, l'assicurazione medica reintrodotta, l'economia che ha prodotto ricchezza per i ricchi riaggiustata per favorire chi realmente ne ha bisogno, il salario dei lavoratori, per molti anni stagnante, riportato a salire, il deficit federale messo sotto controllo. Se vinceranno i repubblicani le cose rimarranno statiche. I ricchi sempre più' ricchi, i poveri sempre più' poveri,  gli illusi sempre più' convinti di un sistema che non gli appartiene. 
Brooklyn,NY.
7 ott alle ore 03:48 Donato D'Orazio
Oggi il senato degli Stati uniti ha scritto una delle pagine più' biasimevoli. più' oscure, più disgustose della storia di questo paese. Non bastava nella Casa Bianca un bugiardo, e per sua ammissione, un predatore sessuale ( c'e' un suo video a confermarlo), si e' voluto aggiungere alla Corte Suprema un uomo con gli stessi attributi del personaggio su citato. Presuntuoso, bugiardo, spaccone, senza quella dignità' che sa' distinguere le persone per bene. Bret Kavanaugh e' il nuovo giudice di questo importante ramo giudiziario della nazione. Va a far compagnia ad un'altro giudice che ventotto anni fa' fu accusato di atti sessuali ad una sua dipendente. La Corte Suprema e' composta da nove giudici. Oggi, da tre donne e sei uomini. Due dei quali accusati di tentati atti sessuali. Una bella percentuale che denota la decadenza morale che questa nazione sta' sperimentando in quest'ultimi tempi.Negli anni novanta ci fu un'altro scandalo che coinvolse il Pres. Clinton.Gli stessi aguzzini repubblicani che con una ferocia  inaudita condannarono con l'impeachment ( condanna per alto tradimento allo Stato) l'allora Pres. Clinton, oggi per cose molto più' grave di un consensuale, anche se molto deplorevole, atto sessuale, hanno saputo tradire l'onore di tre donne , che mettendo a repentaglio la sicurezza delle loro famiglie, hanno accusato il giudice Kavanaugh di molestie sessuale nei loro confronti negli anni del liceo ed universita'. La dottoressa Ford, persona di alto senso morale e civico ha avuto il coraggia di presentarsi di fronte alla commissione giudiziaria del senato per raccontare la sua dolorosa e raccapricciante avventura, sperimentata senza il suo consenso, con Kavanaugh ed un suo infimo complice. Ebbene la maggioranza repubblicana composta per lo più' dagli stessi senatori dello scandalo  Clinton, oggi, forse vecchi e rimbambiti, forse incapace di indendere e di volere, certamente degli incalliti ipocriti hanno fatto un giravolta a 360 gradi e creduto, per convenienza di partito, agli assalitori e non alla vittima.  Tutto questo per avere il controllo politico di quel ramo giudiziario del paese che dovrebbe essere per il bene di tutti i cittadini apolitico ed imparziale. Non sono bastate le proteste di milioni di donne, molte vittime di abusi sessuali loro stesse, in quasi tutte le città' americane per convincerli a cambiare idea. Anzi molto di loro sono state arrestate per protestare un loro diritto consentitegli dalla costituzione. Questa e' l'America di Trump. Un America divisa, un America controllata da razzisti senza ritegno, un America di eliti che possono fare quello che vogliono sapendo a priore che nulla gli succederà', un America che compete per diritti civili a nazioni come il Venezuela,le Filippine e tanti paesi del terzo mondo. Quello che fa' più' male e' il comportamento di gente che un giorno non lontano erano delle persone per bene e che oggi presi da un non so' che sia sono diventati succubi di persone non degni di loro. Si divertono, senza un minimo di ritegno a scrivere, copiare, insultare personaggi di alta caratura professionale per appoggiare politici senza coscienza che non hanno fatto o faranno niente di buono per loro. Partecipare al contesto politico del paese e' una cosa giusta. Quello che non e' giusto essere servile a persone di poco conto che con loro non si identificano per niente.  Dare una propria opinione sulla politica e' giustamente consentito a tutti; cercare nei fondali più' razzisti della società' per copiare baggianate senza senso e' imbarazzante e deplorevole.

Brooklyn.NY.
Set 29 alle 10:36 PM Donato D'Orazio
Ci sono voluti 62 anni per capire come sia diversa e perfetta/imperfetta questa società' americana. Dalle grande conquiste tecnologiche alle più' funeste strage di innocenti nelle varie scuole della nazione. Dalle conquiste mediche che hanno beneficiato il mondo intero al più' crudele razzismo sperimentato nel mondo. Dalle conquiste artistiche, agricole e finanziarie alle violenze sessuali di uomini potenti che quasi mai pagano per i loro atroci comportamenti. Da gente di nobiltà' d'animo che cercano continuamente di aiutare chi e' meno fortunato di loro, a gente vile ed incosciente che forti della loro ignoranza cercano disperatamente di gettare fango a persone che hanno avuto la sfortuna di essere più' poveri e deboli. Tutto questo veniva in qualche modo coperto dalla dinamicità' ed impegno della maggioranza della popolazione che giorno dopo giorno hanno saputo costruire tutto quello che di bello ed utile c'e' in questa nazione. Negli anni cinquanta, periodo della mia venuta in questa nazione, tutto questo era molto piu' evidente, Non dovevi andare molto lontano per ricevere un insulto razzista. Non dovevi solo lavorare per una piccola industria per essere sorpreso di non avere un'assistenza medica. Non dovevi allontanarti dal tuo circondario per essere apostrofato come un mafioso. Non dovevi nemmeno faticare in industrie di abbigliamento per capire come venivano trattate le donne che ci lavoravano. Non dovevi essere tanto intelligente per capire subito l'immensa distanza che c'era dal cittadino al governo federale. Ci sono voluto Presidenti che hanno lavorato con diligenza e competenza per cercare di cambiare tutto questo. Ci sono voluto capi di sindacati per correggere l'ingiustizia patita per troppo anni da poveri lavoratori. Ci sono voluti tanti anni e tante battaglie per dare alle donne il diritto di decidere per la loro vita e la loro salute. Ci sono voluti  politici di grande umanità' e tanta tenacia per dare agli anziani quella sicurezza di assistenza medica nei giorni del loro tramonto. Ci sono tante altre cose che in questo ultimo mezzo secolo e' stato fatto per correggere le tante ingiustizie del passato. Soprattutto c'e' voluto tanto lavoro per dare a questa societa' una parvenza di unita' nazionale. In gran parte ci si era riuscito La parte politica del paese, con tutte le divergenze che c'erano, sapeva in qualche modo trovare un accordo per il bene di tutti. Tanto i democratici per la classe media, per i poveri e malati, tanto i repubblicani per i ricchi ed i potenti sapevano sempre trovare un accordo di mezzo per andare avanti. Tutto questo fino a quando negli ultimi tempi il risorgere di quella mentalità' razzista ed isolazionista di mezzo secolo fa' ha saputo scombussolato tutto. Oggi, con la presa totale del potere politico della parte più' conservatrice del partito repubblicano, con un presidente incapace di ragionare ed un congresso preso da gente estremista si sta' picconando tutto ciò' che si era conquistato con tanto tempo e tanto lavoro. Oggi la società' e' divisa, c'e' rancore, c'e' rivalità', c'e' egoismo, c'e' il risorgere di chi ha tutto e vuole ancora, e chi sta male andando per il peggio. Ci sono i nuovi ricchi che dimenticandosi delle loro origini si comportano come, forse più, di quelle persone che un giorno non lontano ci apostrofavano con epiteti tra i più' offensivi. Ci sono dementi sessuali che gli viene permesso di aspirare alla poltrona a vita di giudice della corte suprema. C'e' un presidente che ha tradito i principi più' elementari del decoro umano che gli si permette di raggirare il popolo con bugie e proclami senza sensi. C'e' un clima che permette a dei vecchi parlamentari,molti della mia eta', opinionati ed antiquati, che stanno mettendo alla gogna tante donne abusate sessualmente dalla stessa persona per l'ignobile motivo di portare avanti le loro distorte idee politiche. Quella di oggi e' un America allo sfascio. Speriamo, soprattutto per i giovani, che questa tempesta che si e' abbattuta sulla nazione finisca al più' presto possibile e che l'azzurro della speranza, dell'unita' nazionale ritorna a riempire il cuore di tutti. 

Brooklyn, Ny.
20 set alle ore 20:24 Donato D'Orazio Siamo ormai in un modo virtuale. in un mondo in cui ci si affida completamente alla tecnologia per poter esprimere un nostro pensiero. I vari Networks ci mettono a disposizione un campo quasi universale per poter dare voce ai nostri sentimenti, alle nostre idee, alle nostre inclinazioni di ogni genere. E questo se fatto con moderazione e sincerità' di intenti può' essere una cosa utile e bella. Raccontare una storia di vita vissuta, rivangare un periodo del nostro retaggio che molti giovani non conoscono e' qualcosa di istruttivo, ritornare al periodo della nostra giovinezza, alle tante persone che ci hanno aiutato a forgiare il nostro carattere e' qualcosa di nobile. Non e' ne' bello, ne' utile, ne' nobile, se si cerca di usare questa enorme possibilità' per promuovere cose inesatte, cose alterate, cose non sue, cose bugiarde ed a volte semplicemente offensive. Social Network come Facebook ed altri ancora, non hanno un filtro, non hanno un moderatore che potrebbe approvare o rigettare qualcosa di  forgiato ed inesatto. Ci si affida all'onesta' ed il buon senso di chi li usa. Un'opinione personale si può' discutere, anche non condividere, ma un qualcosa che si copia,  per di più' da Siti estremisti, si può' soltanto biasimare. Postare false notizie o sciocche baggianate denota nella persona che si permette di farlo un egoismo totale, una mancanza di stima verso se stessa, un affronto alla verità` ed alle persone coinvolte, loro malgrado, a questo turpiloquio. Non si può' per convinzione personale scendere nel fango più' totale. Offendere la dignità' di altri e' un'umiliazione per loro stessi. Se vogliamo far valere una nostra opinione, allora affidiamoci alle nostre capacita' per poterle esprimere. Non affidiamoci mai a persone poco affidabili, razziste e senza un minimo di ritegno. Se lo facciamo, allora non lamentiamoci se veniamo considerati come loro. A buon intenditore poche parole. Brooklyn,NY.
14 set alle ore 11:22
Emilio D'ORazio
Cara Livia,
Mi dispiace molte di questa triste notizia. Vi mando i miei condoglianze a tutti nella famiglia. Salute a zia Pasqua e tua sorella Clara. Si rivedemo il prossimo anno.
Emilio
Toronto, Ontario, Canada
11 set alle ore 12:47 Livia Ruscitti Carissimo Emilio, questa mattina ho letto il tuo post sul sito Cansano nel mondo, voi avere notizie di nenna Maria Donata. Purtroppo  zia è morta e per noi nipoti è stato un grandissimo dolore. Lo so che era anziana, aveva festeggiato 99 anni, ma è sempre una perdita di una persona molto cara. Lei era la cognata di mio padre Palmiero poiché aveva sposato il Fratello Salvatore. Per noi nipoti era la zia preferita, sempre dolce e sempre pronta a ringraziare il Signore e a mandare benedizioni a  tutti i suoi cari. Aveva sempre una parola buona per tutti. la ricorderemo sempre  con molto affetto.  Ti aspettiamo il prossimo anno . Un saluto a tutti i Cansanesi nel Mondo Cansano
8 set alle ore 22:58 Emilio D'Orazio
Buona sera a tutti voi. Sono Emilio D'Orazio. Ho visto un post fatto da Silvia De Santis. Ha messo la foto di sua nonna Maria Donata D'Orazio. Voglio prendere contatto con lei. Nenna Maria Donato è la prima cugina di mio tatone Emilio. Suo padre era zizi Domenico. Se qualcuno mi può aiutare, vi ringrazio.
Un grande saluto a tutti voi da Toronto.
Toronto
4 set alle ore 22:14 Donato D'Orazio " Mamma, me ne vado in Argentina". Una frase semplice ma dolorosa che racchiude in se' il dramma di una madre che vede il suo figliolo allontanarsi, forse per sempre, dalla sua vita. Una storia raccontata in questo Sito molto bene da Domenico che potrebbe essere interpretato  come un'isolato struggente episodio di una madre che suo malgrado realizza che un suo figlio si sta' allontanando da lei, dalla sua casa, dal suo paese. Ma purtroppo non e' cosi'. E' soltanto uno dei milioni di episodi che si sono ripetuti negli anni. Ci sono stati negli anni prima e dopo le due guerre mondiali milioni di giovani italiani che come Vincenzo dovettero prendere una decisione, tanto drastica quanto dolorosa, di lasciare il loro focolare domestico per avventurarsi verso terre lontane, sconosciute, a volte ostile. Lo fecero, non per motivo egoistico, non perché' non amavano il loro paese, o la loro mamma, Lo fecero perché' la situazione economica e lavorativa di quel tempo non dava nessuna garanzia di un avvenire migliore. Lo abbiamo dovuto fare anche molti di noi, per gli stessi motivi, anche se percorrendo strade diverse. Lo abbiamo dovuto fare anche perche' in quel tempo nella nostra Italia, forse anche in altre nazioni europee, regnavano degli strati sociali di alto livello che avevano la precedenza occupazionale sugli strati sociali considerati minori. In altri termini se un giovane era figlio di un contadino, quasi certo avrebbe fatto il contadino, come se un giovane figlio di un professionista quasi certo avrebbe fatto  il professionista. Mi dispiace dirlo, ma e' la verità', a quel tempo non si poteva sperare in una meritocrazia. Tutto questo impediva a tanti giovani di progredire secondo le loro reali possibilità'. Convinto di questo, in un tema che ci chiedeva di cosa avremmo voluto fare da grande io scrissi che avrei voluto continuare i miei studi, di laurearmi, ed aspirare a qualcosa di meglio. Ma conoscendo le possibilità' economiche della mia famiglia, la necessita' di mio padre di avere una mano in più' per i lavori dei campi, ed appunto la mentalità' che regnava in quel tempo tutto questo non si sarebbe potuto realizzare. Conclusi scrivendo che molto probabilmente avrei seguito le orme dei miei genitori e fare il contadino. L'insegnante, Professoressa Cecconi, anche dandomi un voto abbastanza positivo, mi redargui`, dicendomi che anche se comprendeva la mia opinione, dovevo almeno sperare che le cose col tempo potevano cambiare. Forse aveva ragione. In tutto, questa e' grossomodo la storia emigratoria della nostra Italia e di tante altre nazioni che avevano gli stessi problemi del nostro paese. Tutti noi emigranti abbiamo una storia personale da raccontare. Come tutti abbiamo un'esperienza di vita in comune che ci insegna a non dimenticare. A ricordare il cammino a volte tortuoso, a volte incompreso che tutti abbiamo dovuto percorrere. Come tutti abbiamo il dovere di incoraggiare e non criticare chi come noi oggi sta tentando di ripercorrere la nostra strada, il nostro sogno di una vita migliore. La nostra emigrazione ha portato nel mondo per la quasi totalità' gente oneste, lavoratrice, rispettose degli usi e costumi del paese ospitante. Oggi, con i nuovi arrivati, non e' diverso. E'la mentalità' distorta di chi crede in uno sciocco razzismo che la pensa diversamente. La stragrande maggioranza delle persone che chiedono asilo a questa nazione hanno per solo scopo di migliorare la loro vita e quella dei loro cari. Sono persone come noi, hanno le spesse aspirazioni che avevamo noi. Perché' non dargli la possibilità' di potersi realizzare? Perché' criticare o giudicare chi ha il solo torto di essere nato in una nazione povera e governata da crudeli despoti? Vorrei concludere con una nota triste. Come purtroppo succede ormai troppo spesso, la comunità' cansanese di New York si trova a commemorare la dipartita di un nostro paesano. Michele Di Paolo ci ha lasciato. Un uomo buono, di grande onesta' che ha sempre guidata la sua vita per il benessere della sua famiglia e per onorare la sua comunità'.E' stato come suo fratello Lorenzo un esempio da seguire e rispettare. E' stato il vero prototipo di un grande Cansanese. A lui vada la nostra preghiera, alla sua famiglia le condoglianze piu' sentite di una comunità' che lo ricorda con rispetto e vero amore. RIP Michele.  Brooklyn,NY.
3 set alle ore 04:28 Domenico Di Giacomo
Le cose belle della vita che fanno sentire bene al cuore: 
      Mio nonno,  Domenico Di Giacomo,  classe 1875 appena sposatosi con mia nonna, belli e giovani  a soli 24 anni  volle andarsene in  America`. erano tempi oscuri,  gli uomini come arrivavano, venivano usati nei lavori forti, duri e pericolosi  ma, in piu` nelle miniere di carbone del Colorado.
  Entravano nelle viscere della terra, armati di picconi scavavano piu` di 16 ore al giorno senza vedere mai il sole, nei polmoni vi entrava solo    la polvere nera e con gli occhi rossi sangue stremati lavoravano, non c'era tregua non vi erano  feste e svaghi, non c'era il telefono  e la lettera dall'Italia  arrivava ogni 3 mesi .
  Mio nonno all'eta` di 46 anni si accorse nel suo respiro che l'umidita` e la polvere era  nociva per i suoi polmoni, non c'erano medicine e con una polmonite bilaterale  mori`, lasciando mia nonna con tre figli, senza niente, non vi erano sussidi, non c'era la pensione, solo l'arida terra della campagna.        Mio padre di 7 anni,  mio zio francesco di 4 e mio zio Vincenzo piu` grande di 16  che disse a mia nonna: ( mamma, io me ne vado in Argentina, -  ma figlio  mio  sei ancora piccolo come fai? - Mamma vado con gli altri piu` grandi ).
    Parti` e non  torno` mai piu` a rivedere nonna.  si  sposo`  ed ebbe due figli, fin qui sono morti,  poi i nipoti ed anche pronipoti,  ma io non li conosco e non li ho visti mai.
 

L'anno scorso mi arrivo` un Email  scritto in italiano che diceva: ( Domenico, io sono  Agostina Di Giacomo , figlia di Gustavo, pronipote  di  Vincenzo,      vorrei acquistare  la cittadinanza italiana e mi serve il certificato di nascita del mio bisnonno. 

Chiamai Teresa al comune e glielo feci avere.  Alla fine di Agosto mi ha fatto un Email: ( Domenico, sono Agostina e mi trovo a Cansano, e` un bellissimo paese, ho mangiato da Filomena e Sonia e dicono che ti conoscono ). Ho telefonato a Filomena 2 volte,  poi a Giorgio Di Giacomo che mi ha detto che parla bene italiano. 

in 2 giorni ha voluto girare tutto il paese,  la chiesa vecchia, la nuova che era chiusa ma ci ritornera`, il comune  salutando Teresa e si e` fotografata vicino al mio quadro,  e` andata alla Partaiova, ha bevuto l'acqua alla fonte lantera, e` rimasta cosi` contenta del paese e dell'accoglienza della gente, Alba, la invitata a pranzo, si e` fotografata con Nunzio Di Giacomo e Giorgio Di Giacomo,  grazie mille,  grazie alla comare Pasqua, a Alba, Caterina e Nello,  siete bella gente e  col cuore nobile. 

Ad  Agostina,,  le ho detto,  va a vedere casa mia che era pure casa tua, ( casa nostra )  non so se l'ha vista,  ma  ci ritornera`.  Agostina, e` bella, lavora a Rimini,  non l'ho vista mai, ma me la sento dentro al cuore come una figlia.

 

La storia di una famiglia da un sofferto passato  ma ad un bene ritrovato di oggi.  Allora, come dicono,  il mondo e` davvero piccolo?.

Staten Island, NY
Ago 27 alle 4:31 A.M. Donato D'Orazio L'America si ferma per onorare la dipartita del senatore dell'Arizona John McCain. Un male incurabile ha stroncato la vita di una persona che durante la sua intera esistenza ha saputo rappresentare tutto ciò' che di nobile, di onesto, di eroismo, di vero patriottismo c'e' in questa nazione. Uomo di grande carisma e' stato per 32 anni uno dei più' ammirati e riverito Senatore degli Stati Uniti. Grande Maverick  (anteconformista)  che ha sempre saputo anteporre alle linee politiche del suo partito il bene e sicurezza della sua nazione. E' stato un vero repubblicano conservatore, un uomo che credeva in quello che faceva, ma non era mai restio ad abbracciare idee anche liberali se queste aiutavano a risolvere i problemi dei cittadini. Figlio e nipote di Ammiragli quattro stelle della marina militare americana ne ha voluto seguire le loro orme studiando e laureandosi all'accademia navale degli Stati Uniti. Arruolatosi nella marina si fece volontario al servizio militare in Vietnam. Il suo percorso in quella terrificante guerra lo porto' ad essere un pilota multi decorato. Le sue eroiche incursioni sui campi nemici del North Vietnam portarono risultati positivi per il proseguo di quella guerra. In una di queste incursioni venne raggiunto da razzi nemici e fatto prigioniero. Per cinque lunghi anni fu torturato, le sue ferita sono state di una gravita' tale che lo hanno accompagnato per tutto il resto della sua vita. Essendo figlio dell'Ammiraglio che operava in quella maledetta guerra gli fu proposto una liberazione immediata che gli permetteva di uscire da quell'inferno. Non accetto', perché' per un vero eroe ad essere liberato doveva essere chi aveva scontato più' tempo in quella prigione e non il figlio di un generale. Dopo il congedo avvenuto nel 1982 intraprese la carriera politica. Fu deputato per quattro anni, 32 anni Senatore, una campagna elettorale del 2000 per la nomina a candidato del suo partito alle elezioni presidenziali di quell'anno, e nel 2008 candidato presidenziale per il partito repubblicano. Nel corso di quasi quarant'anni  di onorevole servizio per il paese e' sempre stato di una correttezza e rispetto verso i suoi avversari politici. Basta ricordare un episodio avvenuto in un comizio che lui fece in un anfiteatro del Nord Caroline. Una signora gli chiese il microfono per dirgli che Barack Obama, suo avversario in quelle elezioni, non meritava di essere candidato per la presidenza perché' non era nato in questa nazione ed era un'arabo. McCain gli tolse il microfono dicendogli che quello che stava dicendo non era vero.  Obama era si' un suo avversario politico ma era anche una persona per bene, un Americano come tutti loro e che aveva il diritto di aspirare, alla presidenza di questa nazione. McCain  era una persona onesta', una persona umana che se faceva uno sbaglio era pronto ad ammetterlo e scusarsi. Sapeva riconoscere i suoi limiti e le sue enorme possibilità'. Era un esempio da rispettare e seguire. La sua mancanza nel senato sarà' sentita da repubblicani e democratici. Il suo ultimo desiderio e' stato quello di avere tutti gli ex. presidenti vivendi al suo funerale. Ed il Presidente George W. Bush ed il presidente Barack Obama come oratori al suo funerale. McCain e' stato un gigante del mondo politico del secolo passato. Un uomo che ha scritto la storia più' coraggiosa degli ultimi anni. Un eroe che ci ha insegnato che per essere degno di un posto di prominenza nel mondo politico  si deve prima di tutto essere onesto, sincero, e lavorare solo e soltanto per il bene del popolo e per il progresso della nazione. Riposa in pace Mr. Senatore. Brooklyn,NY.
Ago 24 alle 10:22 PM Donato D'Orazio "RATS"!. Una parola inglese che si potrebbe tradurre in italiano come Topo, o gigante topo, o ancora, in gergo Cansanese come "zoccola". Un vocabolo dispregiativo che viene usato solo da persone che hanno completamente perso la loro dignità', la loro coscienza, la loro personale stima. Un essere umano, anche il più' abominevole, non dovrebbe mai essere apostrofato come "rats" Se poi ad essere rats dovremmo essere i duecento milioni di cittadini americani che hanno l'onesta' civica e morale di essere chiamati "democratici" allora si rasente la più' totale ignoranza, ci si incammina in una strada melmosa che porta diritto verso il labirinto di un razzismo estremo. Tutto questo per cercare scioccamente di difendere l'indifendibile. Sono in questa nazione da più' di sessant'anni. Ho lavorato per trentadue anni col pubblico e per il pubblico. Il mio lavoro mi portava ad affrontare una miriade di problemi, di risolvere diatribe di ogni genere. Eppure posso dire con tanta gratitudine che mai una persona, anche la più' agitata, si e' mai permessa di usare un epiteto cosi' volgare e disgustoso. Forse sara' che ho avuto la fortuna di avere a che fare con la parte migliore di questa multietnica societa'. Forse sara' che queste persone hanno una cognizione della democrazia diversa da altri, Di una democrazia in cui ogni essere umano ha il diritto di vivere la sua vita con dignità' in armonia con la comunità' che lo circonda. Di una democrazia che gli dia il diritto di essere governato da persone oneste che hanno a cuore il benessere di tutti e non dei pochi privilegiati. Siamo entrati in un periodo della storia di questo paese in cui si e' venuto a creare un clima di diffidenza, di rancore, di confronto. Il meraviglioso mosaico che forma questa nazione, che la rende unica al mondo, e' stato da questo ferito ma non distrutto. La tempesta politica che ci ha colpito lascera' sicuramente un segno negativo alla sua storia, ma alla fine, speriamo breve, il buon senso prevarrà' sull'indifferenza, la ragione sul torto, l'onesta' sulla disonesta', la competenza sull'incompetenza,l'inclusione sull'esclusione. Sono certo che quel faro che dalla baia di San Francisco alla baia di New York illumina il cielo di questa nazione continuerà' ad emanare luce in ogni angolo di questo paese. La Statua della Liberta' contnuera' ad accogliere i poveri, i diseredati, i desiderosi di libertà', giustizia, e rispetto reciproco. L'America ritornerà' ad essere quella nazione che ci ha accolta, i politici ritorneranno a essere competenti ed imparziali, i razzisti, a questo ci serve l'intervento di Dio, ad essere più equanimi, più' inclusivi con il prossimo. Di qualunque credo, etnia e razza essi siano. Brooklyn.NY.
Ago 18 alle 9:30 PM Donato D'Orazio Per un politico dire che "L'America non e' mai stata tanto grande" ( America was never that great") e' come un suicidio politico annunciato. Ed il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, purtroppo l'ha detto, ed oggi ne sta' pagando le conseguenze. Naturalmente lui voleva dire che finche' ci sono gente che vengono discriminate, che non si possono permettere di avere un'assicurazione medica, che non hanno una casa almeno per dormire, finche' ci sono tante ingiustizie l'America non si può' considerare la più' grande. Questa nazione e' stata e sara' sempre grande, ma non la più' grande, perché' le più' grandi sono quelle nazioni che aiutano le persone più' deboli e sfortunate delle loro societa', e non soltanto i ricchi ed i potenti come purtroppo succede in questa nazione. Ed ha ragione. Naturalmente ci sono degli ipocriti che fanno finta di non vedere o capire di tutto questo, ma sono molto svegli a criticare chi invece queste cose le sente e cerca di risolverle. Pero' non hanno il coraggio di ammettere che questo  Presidente, che non conosce cosa vuol dire vergogna, che sta' scardinando tutto quello che di più' sacro c'e' in questa nazione: quello della stampa libera ed indipendente, quella dell'unita' nazionale che e' sempre stata l'orgoglio di questa nazione e' un presidente che non può' fare questa nazione grande. Un capo di Stato che sa' solo governare per se stesso e mai per il popolo. Un demagogo che sta' togliendo ai lavoratori quei diritti acquisiti con anni di lotte e sacrifici. Un uomo incapace di comprendere la differenza di una libera società', ad un regime totalitario  che mette la sua gente in continua apprensione e povertà' non può' fare questa America grande. Un uomo che con la potenza che gli viene concessa dal suo incarico si permette non di lodare, ma solo denigrare personaggi che hanno dato a questa nazione anni di eroico servizio, sia militare che civile non può' fare questa America grande, Un uomo che incita  gente ormai infatuata ed incapace di intendere e di volere a credere a cose non veritiere non può' fare questa America grande. Un uomo che a suo tempo, quando la nazione aveva bisogno di lui in campagne militari in Vietnam si fece riformare ben cinque volte per un fantomatico sperone al piede che miracolosamente compariva prima della visita medica e altrettanto miracolosamente scompariva appena uscito dal distretto militare, non può fare questa America grande. A combattere e morire in quella disgraziata guerra furono i figli di povera gente ed i padri di quegli atleti che lui ora chiama "figli di puttana". Tutto questo mentre lui si godeva la dolce vita Newyorkese. Come si può credere ad un personaggio come questo? Come si può avere fiducia ad una persona che si permette di offendere la dignità di un eroe come il senatore John MCain che la guerra l'ha fatta finendo anche in una prigione del North Vietnam e maltrattato e ferito da atroci nemici? Ricevendo per tutto questo ed altro ancora la medaglia al valore militare. Finche' l'America permette ad un impostore di governare con una minoranza di voti popolari di ben tre milioni non si può' considerare la più' grande nazione al mondo. Andrew Cuomo ha sbagliato a dire ciò' che ha detto, non perché' non era vero, ma perché' ha dato a questo presidente un'arma per ingiustamente ferirlo. Ma resta il fatto che mentre Trump a Washington sta' picconando tutte le poche leggi sociali che ci sono in questa nazione, Cuomo si sta' impegnando giorno dopo giorno per dare ai meno fortunati di questo Stato la dignità' di avere la certezza che se si ammalano hanno una legge che può'  proteggerli, ed ai giovani che non hanno la possibilità' di frequentare una Universita' i fondi necessari per poterlo fare. Ironia della sorte a questi benefici i Trumpiani non e' che ci rinunciano. E questo e' anche giusto. Quello che non e' giusto e' che non hanno il coraggio di ammetterlo. Per concludere  mi ha sorpreso che il significato della parola contadino si assimila in qualche modo con la parola rozzo. (contadino pur arricchendosi, rimane rozzo). Una frase forse anche parzialmente vera ma non dice tutta la verità, perché si omette che il contadino, ricco o povero che sia, non perdera' mai la sua dignità', il suo onore, la sua onesta' ed il suo dovere di cittadino esemplare. Brooklyn, NY.
Ago 12 alle 5:34 PM Donato D'Orazio In una grande democrazia come questa Americana ogni persona ha la facoltà' ed il diritto di dire o scrivere quello che vuole. Ma ha anche- e questo e' più' un fatto personale che scritto - dei doveri verso prima se stesso e poi verso quelle persone che possono leggere il loro scritto. L'educazione impartitaci dai nostri genitori ci obbliga a rispettarne il suo contenuto. La coscienza dovrebbe guidarci ad avere si' una nostra posizione, sia sociale che politica, ma tutto improntata alla sincerità' e soprattutto alla verità'. Leggo sui social cose non soltanto inesatte, ma anche bugiarde, non vere, a volte che rasentono il bigottismo. Certo se queste banalità' fanno felice queste persone allora che continuassero sulla strada che hanno intrapreso. Io vorrei soffermarmi su alcuni argomenti che sono in questi giorni sulle prime pagine dei quotidiani di questa nazione. Prima gli attacchi del presidente contro atleti di colore che hanno il solo torto di far sentire la loro voce riguardo le ingiustizie che ogni giorno la loro razza e' costretta a subire. Secondo perché' questo presidente,  che si ripara dietro un patriottismo che lui non ha mai avuto, dice cose inesatte e non veritiere verso soltanto persone di colore nero o marrone - vedi Obama non cittadino americano, vedi i cinque ragazzi neri accusati alcuni hanno fa' di un mostruoso delitto in Central Park, che loro non avevano commesso, e che, il portinaio della quinta avenue, compro' una pagina intera del New York Times per addirittura suggerire che questi ragazzi venissero messi sulla sedia elettrica. Nazioni come Haiti con maggioranza di popolazione di colore apostrofate da questo presidente come nazioni di merda. I Messicani tutti delinquenti e gli atleti di colore che non seguono le sue direttive " Figli di puttane". Un'altro puzzle che intriga la stampa nazionale e' quella delle continue critiche del presidente contro leaders di nazioni democratiche ed alleate ed i suoi elogi per orrifici dittatori che stanno mettendo le loro nazioni in uno stato di disperazione. Su questo mi affido proprio sulle parole del presidente. Su Kim Jong Un, dittatore del Nord Corea scrive " E' un giovane forte che incute rispetto e paura dai suoi cittadini. Quando passa tutti si mettono sull'attenti. Magari i cittadini americani facessero come lui. Io, come Jong vorrei una parata militare che inneggia al suo leader. (lui). Per Rodrigo Duarte " Migliaia di persone che sono state coinvolte con la droga lui li ha uccisi". Per Abdel Fattah El-Said, pres. dell'Egitto " Lui e' un uomo forte che sa mantenere il suo popolo al loro posto.". Per non parlare di Putin che lui considera un esempio da seguire. Un'altro argomento che sta' a cuore al presidente e' quella dell'emigrazione. Per lui possono entrare in questa nazione solo cittadini di paesi scandinavi ed anglosassoni per di più' con una laurea in "costruzione di palazzi".  La "Chain Migration", che non e' altro che una riunione di famiglie,  che anche noi giovani cansanesi degli anni cinquanta per fortuna ne facemmo uso, e che vedi caso, alcuni anni fa' ha usato sua moglie Melania per i suoi genitori, e all'inizio del secolo scorso suo nonno e sua madre, deve essere abolita. Per l'emigrazione in generale che lui vuole scompussolare vorrei riportare un discorso del pres. Ronald Reagan del 1986. Da mettere in chiaro Reagan era un vero  repubblicano conservativo. " Attraverso questa porta dorata sono entrati milioni di uomini e donne. Queste famiglie vennero qui' per lavorare. Altri sono arrivati in America spesso in condizioni orrende, loro non domandarono cosa questa nazione poteva fare per loro, ma quello che loro potevano contribuire per fare di questo rifugio la più' grande casa di libertà' della storia umana. Cosi' portarono con loro coraggio, valore delle famiglie, lavoro e libertà'. Uniamoci a loro e promettiamoci a vicende  di essere uniti per fare di questa nazione un raggio di luce che saprà' illuminare il mondo.". A me non resta che dire Amen. Ed anche ricordare e chi lo ha dimenticato che anche noi siamo immigranti che se Trump fosse stato al comando non saremmo qui'. E, ad alcuni che si rifugiano sul fatto che loro sono venuti in America non come rifugiati ma come figli di un genitore cittadino di questa nazione, vorrei ricordare che il loro antenato che eventualmente prese la cittadinanza americana arrivo' in questa nazione con un solo permesso di entrata, che gli fu concesso. Cosa che oggi non e' stato fatto per migliaia di profughi del centro America. Per di più' sono stati rimandati indietro nelle loro nazioni con la reale possibilità' di essere messo in prigione e maltrattati. Una cosa inumana, specialmente se eseguita dalle autorità' americane. E quello che sarà' per sempre una vergogna di questa amministrazione; separare queste povere persone con la cosa più' cara che hanno ; i loro bambini. Che per molti, forse non rivedranno mai. Brooklyn,NY.
Ago 5 alle 10:11 PM Donato D'Orazio Essere eletto presidente degli Stai Uniti e' un enorme privilegio riservato a pochi. E' una grande responsabilità unito ad un immenso onore.E' la poltrona che idealmente ti fa' diventare la più' potente persona al mondo. Ed e' anche e soprattutto una posizione che richiede tanta profonda conoscenza del comportamento umano. Si deve essere completamente consapevole di essere al servizio di tutti i cittadini e non dei pochi che ti hanno votato. Devi essere onesto, dignitoso, e mostrare grazia e simpatia per i più' bisognosi della società'. Devi essere orgoglioso dell'alta posizione, ma anche degno del prestigio che ne consegue. Devi essere sincero ed onesto verso i tuoi cittadini.  Devi essere sempre all'altezza del compito che ti sei cercato. Devi onorare la tua nazione, saperla difendere, mai abdicare le tue responsabilità a confronto di un leader straniero. Ed e' imprescindibile che si dica sempre la verità'. Tutti i Presidenti passati di questa nazione, con tutti i loro pregi e tutti i loro difetti, hanno cercato di seguire questa linea. Se hanno sbagliato si sono presi le loro responsabilità, se hanno avuto successo hanno sempre dato ai loro collaboratori il merito di esserci riuscito. Questo presidente in carica e' completamente agli antipodi di tutto questo. E' poco onesto nei suoi giudizi, non ammettere' mai di aver sbagliato, e' pronto a dire bugie anche se queste bugie vanno a prendere per i fondelli soprattutto chi gli ha votato. Soltanto nell'ultima settimana ne ha sfornato più' di una dozzina. In un discorso tenuto ieri in Ohio in un'arena non completamente piena ha affermato che c'erano fuori dell'arena migliaia di persone che non potendo entrare si sono messi a guardare in un gigante schermo televisivo il suo discorso, perché' ha aggiunto " Io sono cosi' popolare con loro che non possono fare a meno di sentirmi. Bugia - fuori non c'era nessun teleschermo e nessuna persona ad ascoltarlo. In un'altro passaggio ha detto " Io sono il più' popolare presidente repubblicano della storia di questo paese, compreso Abraham Lincoln. Bugia- in un sondaggio tenuto recentemente lui risulta al penultimo posto, solo meglio del presidente Ford. Altro ancora " Ho avuto un colloquio col redattore del New York Times per discutere le fake news sul mio riguardo. Bugia. Il redattore del giornale ha parlato con lui per convincerlo a desistere nel chiamare i giornalisti nemici del pubblico. Perché', ha detto, se continui con queste false affermazioni qualcosa di grave potrebbe succedere a questi professionisti. La più' grande balla l'ha detto quando ha affermato che il gigante dell'acciao "U.S. Steel company"  stava aprendo ben sette succursale nello stato dell'Ohio. Bugia. I responsabili della stessa compagnia lo hanno immediatamente smentito, dicendo che non c'era nessun programma per aprire nuove aziende. Ha continuato 'I democratici stanno cercando di dare il diritto di voto agli immigranti illegali. Bugia. Ci sono leggi ben precise che vietano ad immigranti legali o illegali di poter votare prima di diventare cittadini di questa nazione. Potrei continuare ancora, ma mi fermo qui' perché' e' chiaro  che questo presidente non ha nessun rimorso nel prendere in giro chi lo ascolta. Purtroppo ad esserne vittime sono persone per bene che malgrado tutto cercano disperatamente di essergli, senza meritarlo, ancora fedeli.  Brooklyn,N.Y.
Lug 31 alle 8:04 PM Donato D'Orazio
Era Novembre del 1962. Si erano appena concluse le elezioni per il rinnovo del parlamento. Io non ero ancora cittadino americano e quindi non avevo potuto votare. A quel tempo frequentavo molto la sede del quotidiano " Il Progresso Italo-Americano", giornale molto diffuso nella comunità' italiana degli Stati Uniti. Redattore Capo era Il grande giornalista Ruggiero Orlando ed a dirigere la pagina dello sport c'era un'altro grande del giornalismo italiano, Giovanni Billi. Fu proprio quest'ultimo a chiedermi cosa pensavo delle elezioni americane appena concluse. Gli risposi che non potevo esprimermi su queste elezioni perché' nuovo di questo paese non conoscevo a fondo le regole che governavano il suo svolgimento. Gli dissi che potevo cercare di scrivere di qualcosa che io pensavo di una elezione democratica in generale. Lui mi disse che andava bene, se quello che scrivevo faceva senso lui  le avrebbe pubblicato nella pagina del lettore. Fu cosi' che io scrissi quanto segue e che fu pubblicato, come promesso, alcuni giorni dopo nel giornale. Naturalmente quello che scrissi rappresentava il mio pensiero di quasi sessant'anni fa'. Quello che penso ora, specialmente dopo le elezioni del 2016, e' del tutto diverso." Le elezioni sono un sistema democratico usato da nazioni libere e democratiche per eleggere il loro governo e le loro leggi. E' senz'altro un privilegio ed un diritto che da' ai cittadini di una nazione di esprimere le loro opinioni, dare o meno l'appoggio ad un candidato per un posto nella pubblica amministrazione, ad una proposta di emendamento ad una legge, o ad un'articolo della costituzione. La settimana scorsa, i cittadini americani sono andati alle urne per dare il loro voto, a conseguenza di queste elezioni alcuni Stati hanno un nuovo governatore, alcune città' un nuovo sindaco, alcuni distretti nuovi giudici. Gli elettori di New York hanno anche votato per approvare o rigettare un emendamento alla costituzione statale. Per un motivo a me sconosciuto questo nuovo emendamento e' stato bocciato. Il risultato di una elezione può' essere giusta per alcune persone e sbagliate per altre, ma, questo e' importante, tutti dovrebbero rispettare, obbedire, e credere nel risultato finale, perché' in una società' libera e democratica la maggioranza di una parte degli elettori dovrebbe essere la maggioranza di tutti. Col senno del poi potrei aggiungere che in paesi dittatoriali non e' cosi', come non e' cosi' per questa nazione che alla volontà' del popolo viene preferito una legge antiquata che da preferenza ai grandi elettori.
Brroklyn.NY.
Lug 22 alle 9:08 PM Donato D'Orazio
Mentre rovistavo in un vecchio cassetto, dove per anni non avevo mai fatto, ho trovato tra le tante pagine ingiallite dal tempo un mio scritto datato 15 gennaio 1968. Incuriosito l'ho voluto rileggere. Fu il giorno in cui dovetti presentarmi alla corte federale di Brooklyn per ritirare la mia carta di cittadinanza americana. A quel tempo frequentavo un corso serale presso la Bay Ridge High School per conseguire un diploma di equivalenza liceale. L'insegnante di Inglese di quel corso, per di più' figlio di Italiani, mi consiglio' di scrivere qualcosa riguarda quell'esperienza avuta in quell'aula della corte. Gli risposi che per far venire fuori tutto ciò' che sentii in quel fatidico giorno dovevo scriverlo in italiano. Lui mi rispose che non c'erano problemi- se era un buon tema lui lo avrebbe tradotto in inglese. Fu cosi' che scrissi quanto segue:
" Mentre il Giudice nel suo solenne discorso ci parlava della nostra nuova cittadinanza, dei nostri diritti e nostri doveri,un silenzio totale imperava in quella maestosa aula della corte federale. Tutti eravamo concentrati sul discorso del giudice. Le sue parole di sprono ad essere sempre orgogliosi delle nostre origini, della nostra terra, dei nostri cari lasciati lontani, ma anche e soprattutto, ad essere rispettosi e grati alla nuova terra che ci aveva accolto dandoci la sua cittadinanza. Mentre tutto questo avveniva, mentre queste magiche parola si scolpivano nelle nostre mente, guardando gente di tante nazionalità' e di tante situazioni diverse mi immersi in un pensiero che forse era il pensiero di tutti i presenti. Pensai che tutti, in quel momento, stavamo rivivendo il nostro  passato. Ritornammo idealmente nelle nostre nazioni d'origine, dove per molti la vita era difficile, dove, in molti casi, libertà' e democrazia era un'espressione senza un significato, dove malgrado il loro impegno di potercela fare gli era tutto impossibile di guadagnare una vita decente. Ricordammo il giorno della decisione di emigrare in America, in questa grande nazione dove giustizia, opportunità', democrazia e libertà' era per tutti e non per i pochi eletti. Ricordammo la tristezza dell'allontanamento dai nostri cari, dai nostri amici, dalle nostre case per avventurarci in un viaggio che ci avrebbe portato in questa bella ma completamente sconosciuta nazione. Ricordammo le nostre prime impressioni nel vedere le bellezze della riviera Newyorkese, il nostro primo lavoro, il nostro primo impatto con la nuova gente, ma soprattutto, per molti, ricordammo la senzazione di essere per la prima volta  liberi. Ricordammo tutto, ed in quel memorabile momento in cui diventammo cittadini americani ringraziammo Dio". Fu un periodo storico per questo paese. Per la prima volta nella storia di questa nazione. Tutti, senza distinzione di etnia o razze, venivano accolti. Non era importante la nazione da dove venivi, o la pelle che avevi, ma il carattere, l'onesta' e l'impegno ad essere una persona produttiva ed onesta. Oggi si sta ritornando all'immigrazione inglese e scandinava, al bianco e non nero, al professionista e non artigiano. Ad un'America distorta da un uomo incapace.
Brooklyn,NY.
Lug 17 alle 2:47 AM Donato D'Orazio Come può' una nazione democratica, una nazione con ideali di giustizia e libertà poter essere governata da un bigotto che mette le sue strampalate idee prima del suo sacrosanto dovere di difendere la sua nazione?. Come possono gente che io consideravo di alto senso morale scendere nella melma di un quasi dittatore che sta' portando questa nazione nel baratro di una situazione che ogni giorno che passa si fa sempre più' drammatica?. Come può' l'America sopportare ancora questo presidente che in pochi giorni ha distrutto la fiducia di nazioni democratiche ed alleate che si sono dovute assorbire offese e umiliazioni da un personaggio che non meritava nemmeno di essere tra di loro?. Come si può spiegare alle famiglie di militari Italiani, Francesi, Inglesi, Spagnoli che uniti ai militari Canadesi, Australiani, Messicani e di tante altre nazioni che hanno sacrificato la loro vita per aiutare i militari americani a portare democrazia e giustizia a tante popolazioni del mondo che la loro morte e' stata invana?. Come può' un presidente degli Stati uniti avere una veduta cosi' distorta, cosi' riprorevole da chiamare i membri della Nato nemici numero uno di questa nazione? Come può' un presidente degli Stati Uniti umiliare tutto l'apparato di sicurezza di questa nazione per assecondare le bugie ed i tranelli di un incallito dittatore come Vladimir Putin che con quella sfacciataggine che lo contro distingue e' riuscito ad intromettersi e corrompere il risultato di una elezione democratica tenutasi in una nazione libera ed indipendente?. La sua performance (Trump) nella conferenza stampa ad Helsinki e' talmente ripugnante, talmente inconcepibile che rasente l'inverosimile. Il suo atteggiamento, le sue bugie, il suo tradimento agli ideali di questa nazione dovrebbe risvegliare le coscienze di tutti i membri del congresso di questo paese per dire basta ad un personaggio pericoloso ed incompetente che sta' rovinando il prestigio di una nazione che da sempre e' stato il faro di democrazia per il mondo intero. Dovrebbe dire basta ad un presidente che invece di difendere la sua nazione contro chi (Putin) cerca di ferirla, lui ha attaccato i suoi cittadini, le sue istituzioni di sicurezza, mentre lodava il capo di una nazione ostile. Tutto questo e' un affronto alla dignità' degli Stati Uniti, ed alla dignità' di ogni cittadino. Il suo comportamento va oltre il tradimento, va oltre tutti i principi morali e politici di questo paese. E' un affronto tanto plateale, ridicolo e pericoloso che merita un approfondimento serio e completo per capire se ci sono gli estremi per un impeachment da parte del senato di questa nazione. E' arrivato il momento che i repubblicani si facciano un esame di coscienza e capire una volta per sempre che il palazzinaio della Quinta Avenue non e' un loro alleato, non e' un repubblicano, e' un personaggio che sin da bambino e' stato educato - costi quel che costa - a pensare a se stesso, alla sua famiglia, ed al suoi milioni. Brooklyn,NY.
Lug 10 alle 7:57 PM Donato D'Orazio La storia dell'emigrazione italiana negli Stati Uniti inizia principalmente negli anni 1870. Fu considerata sin dall'inizio una nuova immigrazione che andava a scontrarsi con l'emigrazione dei paesi anglosassoni e scandinavi. I nostri avi, per lo più' contadini e braccianti, sin dai primi giorni del loro arrivo dovettero assorbire pregiudizi e discriminazioni di ogni genere. Nelle miniere, nei campi agricoli, nelle fabbriche trovavano sempre superiori del nord Europa che li consideravano non all'altezza di lavorare  nelle loro aziende. Venivano considerati poco affidabili, deboli, ed inclini a non seguire le loro direttive. Venivano offesi continuamente con nomignoli discriminatori come mafiosi, nani, uomini gassosi ( per via della dieta prinicipale di quei tempi che si concentrava principalmente sui legumi) e traditori. Non gli permettevano di entrare nelle loro comunità'. Fu cosi' che furono costretti a trovare rifugio nei quartieri più' degratati delle loro città'. Si crearono cosi' le tante comunità' italiane (le piccole Italie) in tutto il paese. Qui a New York la prima comunità' italiana fu nella zona che va' dalla strada 108 alla strada 125. Naturalmente nell'immediato confine con la comunità' nera di Harlem. Negli anni a seguire, grazie anche agli emigranti Napoletani si creo' la famosa Little Italy nella bassa Manhattan. raccolta tra le vie di Mulberry  Street, Grand street, Canal Street fino ad arrivare ad Orchard Street  dove iniziava una zona prettamente abitata da venditori ebraici che vendevano praticamente di tutto. Era l'unica zona in cui i nostri avi poteva contrattare per le loro merci. Un'altra grande comunità' di italiani si stabilirono in un quartiere del Bronx. A Brooklyn ci furono dei piccoli conclavi di gente nostra, per lo più' nelle zone di Red Hook, Bush Terminal e Bay Ridge.  Si deve arrivare agli anni 1960 per veder nascere la prima grande comunità italiana in Brooklyn. Purtroppo e' durata soltanto 40 anni. Oggi questa meravigliosa parte della nostra storia si e' dimezzata. Viene condivisa con una nuova immigrazione che e' quella cinese.  Ritornando alla storia della nostra emigrazione dobbiamo mettere in evidenza che anche negli anni cinquanta quelle discriminazioni patite dai nostri avi, anche se molto limitate, ma non meno gravi, li subimmo anche noi arrivati in quel tempo. Lungo l'arco di due secoli della nostra emigrazione c`e' stato sempre un continuo metterci in discussione. Abbiamo dovuto lavorare sodo, essere disciplinati, provare in ogni minuto delle nostre giornate lavorative di essere non soltanto bravi, ma anche superiori alle loro aspettative.. E' stata una continua lotta  verso quell`ignorante segmento della popolazione  che non conoscendo la nostra storia ed il nostro retaggio si permettevano, ipocriti ed ignobili, di offendere la nostra dignità'. Ci sono voluto due secoli di esempi di rettidutine morale e di sacrifici di ogni genere per sconfiggere quel debilitante male che e' il razzismo.  Ci consola il fatto che la stragrande maggioranza della nostra etnicità', sia essa di prima o seconda generazione, sia essa politicamente incline al partito democratico o repubblicano, e' rimasta fedele agli ideali di rispetto, di comprensione verso quelle nuove immigrazione dal centro sud americano che oggi si trovano a ricalcare i nostri disagi ed i nostri sacrifici. Purtroppo,bisogna ammettere che ad ogni regola ci sono delle eccezioni. E nella nostra comunità' queste eccezioni esistono e si professano ogni giorno con attacchi infondati, con discriminazioni orrende, con razzismo crudele ed ingiustificato, con quella sciocca convinzione di un falso patriottismo che sia loro, e sia chi gli ha lavato il cervello non hanno mai ne difeso ne praticato. E che oggi per quel clima malsano che si e' venuto a creare nella nazione si sentono il dovere di rinnegare la nostra storia, le lotte dei nostri antenati, gli insegnamenti dei nostri genitori per offendere duramente ed ingiustamente etnie diverse che come noi cercano una vita migliore per loro ed i loro figli. Non e' nostro dovere giudicare queste persone, non e' nostro dovere giudicare il loro stato di legalità' o meno. Ci sono autorità' federali per questo. Quello che il nostro dovere ci impone e' di essere solidali con loro, di comprendere le loro aspirazioni, di sperare che gli ideali che hanno fatto di questa nazione un faro di democrazia e libertà' venga rispettato  e che ogni persona che si affaccia ai nostri confini venga giudicata con umanità' e giustizia e non con offese, con umiliazioni e separazione dai loro figli.  Brooklyn,NY.
Lug 7 alle 1:08AM Donato D'Orazio Siamo di una eta' abbastanza avanzata per non essere sorpreso da notizie che potrebbero arrivarci da un momento all'altro. Ma quando un giovane se ne va' cosi' improvvisamente senza una ragione, senza un motivo, questo fa terribilmente male. Soprattutto quando questo giovane e' Graziano. Una persona esemplare, onesta, gioviale.Una persona che lascia un ricordo indelebile per tutte le persone che hanno avuto il privilegio di averlo conosciuto. Una notizia scioccante che colpisce nel profondo del cuore. Negli ultimi tempi ho molto apprezzato la sua vocazione per la fotografia. Le sue foto ci hanno introdotto alle bellezze di paesaggi abruzzesi che noi all'estero non conoscevamo. Nel mio ultimo Post su' questo sito ho voluto ringraziarlo, ed in qualche modo incoraggiarlo a continuare con questa sua passione. Soltanto alcuni giorni fa' era nella chiesa di San Nicola a distribuire il pane. Oggi non c'e' più'. E' andato tra gli eletti portandosi con se' l'amore ed il rispetto di tutti i cansanesi nel mondo. E' stato per tutta la vita un'uomo esemplare. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile al paese che lui ha tanto amato. Alla mamma, alla moglie, al fratello, ai figli tutti, al popolo Cansanese, le nostre più' sentite condoglianze. Possa il suo esempio, la sua memoria, la sua bontà' essere di sprono a tutti noi ad essere più' solidali, più' generosi verso chi ha bisogno del nostro aiuto. E' questo il suo lascito, e' questo che lui, se avesse potuto, ci avrebbe chiesto. Riposa in pace amico mio e di tutti. Brooklyn, NY.
Lug 6 alle 6:40 PM Domenico Di Giacomo Le brutture della vita,  venendo a sapere la cattiva notizia della scomparsa in'aspettata del caro Graziano,  l'uomo,  il giovane che si rammaricava di farci sapere e vedere le cose del nostro  Cansano,  ora non sara` piu` cosi`, ci invade la tristezza  e alla domanda : " Perche` avviene questo? "  Non c'e`  una  risposta. Solo il Buon Dio  lo sa e l'ha voluto con Se in Paradiso.  Ci uniamo alla famiglia nel dispiacere e alla preghiera per la sua nuova vita nel sereno del Paradiso.  Domenico e Ottavia. Staten Island, NY
July 3 alle 1:33A.M. Donato D'Orazio Ero appena un'adolescente quando Cansano si riprendeva dalle profonde cicatrici di una guerra appena finita. Si percepiva nel paese una certa acredine tra gli abitanti. Una maggioranza abbastanza cospicua che aveva subito gli orrori e le privazioni dello sfollamento provava un certo rancore verso quelle poche famiglie  che decisero di collaborare con le forze di occupazione e quindi rimanere nelle loro case. A quest'ultimi gli si rimproverava di avere in qualche modo aiutato i soldati tedeschi a saccheggiare case che avevano più' approvvigionamenti di generi alimentari. Fu un periodo un po' difficile per la comunità'. Le difficolta' politiche erano improntate proprio su questo argomento. Ricordo i maggiori dissidi nelle elezioni per i  primi sindaci del dopo guerra erano principalmente su questo motivo e poco per altro. Naturalmente i dissidi politici sono continuati nel tempo fino ai giorni nostri. Ma certamente per motivi molto più' banali di quel difficile periodo della storia del nostro paese. La cosa che sapeva portare una certa serenità' e comprensione tra le parti era la devozione che tutti avevano per il santo patrone del paese, San Giovanni. Le feste patronali avevano il potere magico di riunire tutti, di festeggiare insieme, di onorare la nostra fede ed il nostro retaggio. Con uno sforzo unanime, con un impegno esemplare tutta la popolazione sapeva organizzare delle feste talmente belle, talmente variate, con processioni in cui tutto il paese era orgoglioso di partecipare, con grandi complessi musicali che una parte di essi accompagnava il santo per le vie del paese, e tutti al completo la sera si esibivano in meravigliose casse armoniche  in brani classici delle migliori opere italiane. Lo sparo, i fuochi d'artificio,  la programmazione di un film in piazza xx Settembre, le varie bancarelle, il gelato del signor Ammazzalorso  erano una cornice meravigliosa a tre giorni di gran gala per la nostra comunità'. Poi la grande emigrazione ha un po' messo in difficolta' chi ha sempre nel tempo dato tanto lavoro e tanto sacrificio per poter continuare a portare avanti questa importante tradizione. Ma queste difficolta' non li ha mai scoraggiati a perseverare nel loro onorevole impegno. Naturalmente noi cansanesi dall'estero abbiamo dato un piccolo contributo che tutto ciò' continuasse. Ma il merito principale e l'onore va esclusivamente a tutti i nostri paesani e paesane in Cansano che negli anni hanno saputo dare tutto il loro impegno per la riuscita delle feste.  Un grazie speciale va' alle gentili signore degli ultimi tempi che con grande  sacrificio di tempo e di lavoro riescono sempre ad assicurare ai cansanesi in Cansano e nel mondo la continuazione di una tradizione tutta nostra. Ed in questo momento della storia del nostro paese in cui altre etnie entrano a far parte del mosaico del nostro paese spero che ci sono persone  , ed io sono sicuro che persone capaci ci sono, di introdurre queste persone alla storia,alle tradizioni, ai costumi che rendono il cansanese unico al mondo. Vorrei ancora una volta ringraziare Luciano che con il suo Sito e' riuscito a ridare al cansanese all'estero quel senso di appartenenza che il tempo e le vicissitudine della vita gli aveva un  po' fatto dimenticare. Come vorrei ringraziare Graziano che in un'altro importante Sito ci fa' conoscere non soltanto le bellezze, a volte nascoste del nostro paese, ma anche gli affascinanti paesaggi del nostro Abruzzo.  Molti di noi all'estero, ormai vecchi, abbiamo bisogno di gente come voi per essere sicuri che il nostro retaggio continua a vivere anche per le generazioni future. Brooklyn,NY.
Giu 20 alle 4:12 AM Donato D'Orazio "A me date i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare l'aria della libertà', i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senza tetti, gli scossi dalle tempeste di guerre ed oppressioni, ed io solleverò per loro la mia fiamma accanto alla porta dorata" Sono queste le parole incise sulla base della Statua della Liberta' che per più' di cento cinquanta`anni ha accolto gli emigranti di tutto il mondo. Sono queste le parole che hanno accolto anche noi emigranti italiani. Purtroppo alcuni di questi connazionali lo hanno dimenticato, Sara` forse perché` si vergognano delle loro umili origine e del motivo perché sono venuti in questa nazione. Oh, forse, peggio ancora, si sentono dei nuovi "ricchi" che non possono immagginarsi essere identificati con la povera gente che cerca disperatamente di trovare una soluzione alle miserie e soprusi che subiscono nei loro paesi. Ci sono stati 44 presidenti in questa nazione- democratici e repubblicani- tutti si sono prodigati affinché' gli ideali su cui e' stato fondata questa nazione venissero rispettati. Il quarantacinquesimo- Donald Trump- sta' in meno di due anni distruggendo tutto ciò' che questa nazione rappresenta per il mondo intero. Generosità', umanità', libertà',giustizia . E, sopratutto, rispetto per la dignità' degli altri. Una dignità' che lui non ha mai avuta. Sin dal giorno del suo insediamento alla presidenza di questa nazione non ha fatto altro che alimentare odio e rancore verso etnie che lui per pura ignoranza non conosce e non sa' capire. Ogni giorno che passa distrugge un tassello di questo meraviglioso mosaico che rappresenta l`America. Ogni giorno alza nuvole di bugie, raggiri, di false prerogative che soltanto la sua mente malata sa' concepire. Niente di tutto ciò' che dice o cerca di fare porterà' nessun beneficio a questa nazione. Dalle gratuite offese ai capi di nazione che per secoli sono state nostre alleate- vedi Canada' Messico, nazioni della Nato- alle lodi incondizionate ai vari dittatori di tutto il mondo- Dalle false promesse di una legge sanitaria migliore di quella del predecessore Obama, alla riduzione delle tasse per la classe media, niente di tutto questo. L'assicurazione medica, per quella che e' rimasta e' parte dell'assicurazione di Obama. Per la riduzione delle tasse e' stato una presa per i fondelli a quelle ingenue persone che credevano in lui. Loro avranno in tasca una manciata di spiccioli, Lui, il Presidente e la sua famiglia, avranno ben 32 milioni di dollari nei loro acconti bancari. Ha creato una crisi con la Korea del Nord che non c'era, per poi andarsi a fare una foto col suo amico Jong Un. Sta' creando una crisi mondiale con tasse sull'importazioni che in lungo andare ci riporterà' alla crisi economica del 1930.  E, molti dei sui seguaci fra qualche mese pagheranno molto di più' quando andranno a comprarsi una camicia italiana. Ma quella che sta disturbando il mondo intero e' il terrificante e, a lungo andare, tragico sistema nazista di separare dai loro genitori ed incarcerare dei piccoli bambini in gabbie di filo spinato. Una crudeltà' inimagginabile per questa nazione. E, quello che fa' più' male ci sono persone razziste che con false pretese cercano ignobilmente di giustificare questo affronto alla dignità' ed alle disastrose conseguenze che questi bambini dovranno accollarsi per tutto la loro vita. Non ci sono giustificazione, e' un atto barbarico che deve essere risolto al più' presto. Le leggi sull'immigrazione illegale c'e' sempre stata. Non dobbiamo dimenticarci che molti dei nostri antenati sono arrivati illegalmente. E' stata sempre affrontata con imparzialità'. Chi scoperto di essere illegale e' stato sempre rimandato indietro. Non ci serve usare la forza, ci serve il buon senso, ci serve la compassione per quelle famiglie che cercano di fuggire da nazioni pericolosissime. Non ci serve il muro, non sarà' per niente utile. E. soprattutto, non serve stracciare dalle mani di una madre un suo bambino. Non e' da questa nazione, non fa' parte della storia e tradizioni di un popolo emigrante come questo, non fa' parte della coscienza dei forti. Brooklyn,NY.
Giu 14 alle 4:37AM Donato D'Orazio
Era il 1954. Avevo appena compiuto 18 anni quando, con mio padre, ci imbarcammo sul bellissimo e sfortunato transatlantico Andrea Doria. Destinazione New York. Un viaggio che per sempre avrebbe cambiato la nostra vita. Avevamo lasciato dietro di noi una vita difficile ma serena. Avevamo lasciato l'affetto e l'amore dei nostri familiari, i nostri paesani, la nostra casa e la nostra chiesa, le nostre abitudine. Lasciammo l'unico mondo che conoscevamo per avventurarci in qualcosa di ignoto e sconosciuto. Di un paese che a quel tempo rappresentava l'angora di salvezza per tante persone. L'America era per i poveri e per gli oppressi di tutto il mondo un miraggio di speranza che le cose sarebbero cambiate per il meglio. Per me, poco più' che adolescente, era un sogno poterci arrivare. Per mio padre era quasi un incubo soltanto pensare di dover lasciare tutto ciò' che con anni di sacrifici si aveva costruito. In tutto per accontentare quel mio desiderio si imbarco in qualcosa che certamente non avrebbe voluto fare. Fu una traversata turbolente. Il mare mediterraneo fu generoso con noi. L'oceano atlantico molto meno. Le pessime condizioni atmosferiche mettevano a dura prova l'elegante nave. Le onde a volte gigantesche non ci permettevano di mantenerci in piedi. Sedersi nella sala da pranzo era un compito impossibile da poter gestire. I piatti sui tavoli scorrevano da una parte all'altra. Tutto questo non faceva altro che convincere mio padre che l'aver accontentano una mia richiesta fu uno sbaglio enorme. Ricordo che in sette giorni di infernale condizioni atmosferiche avemmo un due ore di tregua soltanto nel passaggio tra le isole Azzorre. Arrivati nel porto di New York la prima impressione fu di completo caos. Gli agenti federali che ci interrogavano senza che noi capivamo quello che ci chiedevano. gli ispettori portuali che ci aprivano tutti i bagagli mettendo sotto sopra tutto ciò che avevamo. Chi, come noi, che portava prodotti suini, fummo tutti messi da parte per dirci che quei prodotti erano illegali e quindi dovevano essere confiscati per poi gettarli nell'immondizia. Alcuni anni dopo, venni a sapere da uno di questi agenti che ebbi occasione di conoscere che quei prodotti tanto illegali quando, a detta di loro, pericolosi per la salute, a fine giornata  se li dividevano tra loro per mangiarseli tranquillamente con le loro famiglie. Poi l`incontro commovente con lo zio, fratello maggiore di mio padre, che ci porto' nella sua casa riservandoci due stanze nel semi interrato della sua abitazione. Grazie a lui per le prime due settimane avevamo un legame affettivo che ci sosteneva. Poi lui con la famiglia traslocarono in un altra casa lasciandoci soli ad iniziare la nostra avventura americana. Non fu facile, ma dopo tante peripezie, più' difficile che facili, cominciammo ad intravedere un po' di sereno in quel periodo cosi nuvoloso della nostra vita. Nell`America di quel tempo c`era tanta diffidenza nei nostri confronti. Eravamo, noi italiani, persone poco affidabili, ci guardavano con uno sguardo quasi di paura. Eravamo, secondo la loro ignoranza, più' dei mafiosi che gente per bene. Ci servi' del tempo, ci servi' la nostra perseveranza, la nostra determinazione, il nostro coraggio, il nostro modo corretto ed esemplare nel campo lavorativo per fargli cambiare idea. Riuscimmo, dopo tanti sacrifici, a guadagnarci la loro fiducia ed il loro rispetto. Soprattutto riuscimmo a rendere la vita di chi ci segui' molto più' pacifica e priva da ogni ingiustizie etniche o razziali. Qualcuno potrebbe dire che lui non si riconosce in quello che ho scritto. Forse, coperto dalla sua famiglia o da chi li ha accolti, per loro fortuna, non hanno sperimentato queste  ingiustizie. Pero' questo non dovrebbe permettergli di deviare da una realtà' storica della nostra emigrazione per essere fautori di politiche razziali e discriminatorie che colpiscono gente che come noi sono venuti in questa nazione per sperare in un avvenire migliore. Non possono e non dovrebbero avere il diritto di associarsi a personaggi falsi e bugiardi che con cinica ignoranza stanno ripercorrendo quella strada di discriminazioni ed ingiustizie verso inermi innocenti. Ricordarsi da dove veniamo, chi siamo, chi ci ha aiutati a raggiungere quello che crediamo di essere dovrebbe essere uno sprono ad aiutare e non denigrare gente che stanno sperimentando per demerito di un demagogico, bugiardo e raggiratore gli stessi soprusi che molti di noi, e soprattutto, molti di chi ci ha preceduto hanno dovuto subire.

Brooklyn,NY.
Giu 2 alle 9:59 PM Donato D'Orazio "I valori di liberta', giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti sono il fondamento della nostra società' e i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro paese offre alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità` internazionale". Sono parole del presidente della repubblica italiana in occasione della festa della repubblica tenuta oggi in Italia. Parole sagge, parole che ispirano fiducia e doveri ai propri cittadini. Parole che rassicurano, che danno quella certezza che al comando dell'Italia c'e' una persona capace, preparata, pronta ad intervenire quando le cose si complicano negativamente per il suo paese. La sua sincerità', la sua sensibilità', la sua onesta', la sua profonda conoscenza della costituzione italiana lo rende accettato e condiviso dalla stragrande maggioranza del paese. Si deve unicamente a lui se oggi l'Italia ha potuto celebrare con un certo ottimismo verso il futuro la sua settantaduesima festa nazionale della repubblica. Il tricolore che dipingeva il meraviglioso cielo di Roma. Il tricolore che ornava il Colosseo, la gente festante che riempiva il foro italico, e' stata la testimonianza che l'Italia c'e', che il difficile capitolo degli ultimi anni sta' per essere superato. C'e' ancora tanto lavoro da fare, ci sono sacrifici da superare, giovani da dargli una concreta speranza di un futuro migliore, ai vecchi la certezza di un tramonto della loro vita sereno. Un nuovo governo ha preso in mano questo delicato momento della storia del nostro paese lontano. Spetta a loro essere capaci di superare le tante diversità' politiche e sociale che li dividono, essere capaci di lavorare per tutti i cittadini e non soltanto per i piu' affluenti ed i più' agiati. Spetta a loro essere imparziali, di dare tutto le loro energie per il bene del paese e non per il loro personale arricchimento. E soprattutto non isolare la nazione come purtroppo sta' succedendo alla nazione che per più' di sessant'anni ci sta' ospitando e che noi tutti abbiamo collaborato a renderla quella che era e non quella che attualmente e'. Il lavoro di questo giovane governo sarà' duro, le incomprensioni saranno tante, ma, sono certo, il buon senso, la certezza delle loro responsabilità', unite alla saggezza del capo dello stato, saranno sufficienti a dar loro la forza necessaria per riuscirci. Noi glielo auguriamo di cuore. Brooklyn, NY.
Mag 26 alle 1:30 AM Donato D'Orazio
Siamo alla vigilia di una delle più' solenne feste che si celebrano in questa nazione. Il Memorial Day, Una festa tutta americana che viene celebrata l'ultimo lunedì` del mese di Maggio. Vuole onorare gli uomini e donne di ogni razza, colore ed etnicità' che morirono servendo la loro patria nelle varie forze militari, per preservare la libertà', la democrazia, la dignità' di questa nazione e di tutti noi che ci viviamo. Una celebrazione che deve rimanere tale, senza esser usata per ipocriti motivi da gente che nel loro tempo, decisero, con scuse indegne, di disertare il loro compito e il loro obbligo morale e civico di fare la loro parte. Non può' un uomo che fece valere la sua ricchezza ed il suo potere per raggirare le leggi che governavano il paese per esimersi, per un fasullo "sperone" al piede, di fare il suo dovere militare. Non può' un demagogico bugiardo farsi fautore di una celebrazione che lui ha disertato. Non può' un uomo che non ha mai alzato un dito per onorare la bandiera americana criticare atleti di colore per non alzarsi nel momento della recitazione dell'inno nazionale. Gente con un minimo di buon senso e di rettidutine morale sanno benissimo che questi atleti quel gesto lo fanno, non per non rispetto alla bandiera del loro paese, ma per mettere in evidenza le varie discriminazioni che i loro cari subiscono ogni giorno da vermi razzisti che purtroppo popolano in ogni angolo di questo paese. Non può' un uomo che per salvaguardare il suo impero economico e politico si permette di calpestare con bugie e raggiri di ogni genere le regole democratiche e politiche di questo paese. Non può' un uomo che sta' mettendo a dura prova l'unione di questo paese essere il paladino di questo popolo. Non ne ha il diritto, la capacita', l'intelligenza, la dignità' di poterlo fare. Il Memorial Day e' per gli eroi, per chi ha dato tutto se stesso per darci l'opportunità' di vivere in una società' multiculturale e democratica. E' il ringraziamento di un popolo verso i "Bravi". La sua bandiera e' il simbolo di libertà`, di altruismo, di unione, di eroi, di liberi. Non uno strumento di faziosità' politica e razziale. Buon Memorial Day a tutti coloro che ne sono degni.
Brooklyn,NY.
Mag19 alle 8:43 PM Donato D'Orazio Quante altre tragedie debbono succedere prima che i parassiti che occupano posti di comando nel governo americano faranno qualcosa per fermare queste incomprensibili e dolorose strage di giovani studenti nelle scuole del paese? Forse dobbiamo aspettare che un loro figlio o nipote abbiano la stessa triste sorte di essere ammazzato da un delinquente con un mitra da guerra? Perché' nella democratica e civile America dalla dolorosa strage del 1999 in una scuola di Columbine più' di 450 giovani studenti hanno perso la vita in simili e tragiche circostanze? Perché' i politici che soltanto qualche settimana fa' erano alla convenzione della fascista National Rifle Association, oggi si permettono di mandare tweeters di condoglianze alle famiglie colpite da tanto dolore? La loro indifferenza, la loro ipocrisia dovrebbero far meditare tante persone che ancora credono a questa gente,far risvegliare le loro coscienze e capire una volta per sempre che questi loschi personaggi, per motivi di convenienza personale, continueranno ad appoggiare un'associazione nazista caprio espiratorio di tanta violenza nel paese. Per il bene della nazione, in triste occasioni come queste, dovrebbero almeno tacere e riflettere sul loro egoismo e la loro crudeltà'. Chiedersi perché' 10 studenti che erano a scuola in Santa fe' Texas per imparare hanno dovuto tragicamente soccombere ad un destino tanto crudele ed ingiustificato? Perché sono cosi incalliti a proteggere il secondo emendamento della costituzione? Un emendamente che forse aveva un esigua giustificazione nel diciottesimo secolo ma che oggi non ha nessun motivo di esistere. Per grazia di Dio non dovremmo essere più' nel tempo del far west. Perché' questo presidente che e' andato a Washington per interessi personali fregandosi del resto del paese non sa' ascoltare il grido di milioni di giovani che chiedono all'unisono di avere la possibilità' di vivere e non morire, di raggiungere i loro traguardi e non sperimentare la terrificante esperienza di attacchi terroristici nelle loro scuole.? Perche' gente di chiesa che pregarono fino alle due di notte per una sua elezione oggi non si ribellano a tanta indifferenza e tanta crudeltà'? L'America non sara' mai grande se non si salvaguarda la sicurezza delle nostre scuole. Non sara' mai grande si si privilegia i più' affluenti a discapito dei più' deboli. Non sara' mai grande se una persona colpita da una malattia non viene curata dalla sua società'. Non sara' mai equanime se si si mira sempre a dare ai ricchi l'opportunità' di diventare sempre più' ricchi, ed ai poveri l'indifferenza totale delle istituzioni. Non sara' mai grande se chi ci comanda non capisce che l'isolamento dal contesto mondiale porterà' questa nazione nel baratro dell'indifferenza e della solitudine. Brooklyn,NY.
Mag 13 alle 3:02 A.M. Donato D'Orazio
"Déjà Vu all over again" Per quando riguarda l'emigrazione siamo ritornati al 1948. In quell'anno fu approvata una legge immigratoria che favoriva popoli anglosassoni e negava completamente la possibilità' all'Italia ed altri paesi sud Europei la possibilità' di entrare in questa nazione. Oggi si cerca di negare a gente musulmane ed ispaniche le stesse opportunità. Per noi Italiani non c'erano spiragli di alcun tipo. Soltanto chi aveva un genitore cittadino americano  aveva la possibilità' di entrare in questa nazione. Eravamo considerati dei mafiosi, poco affidabili,non conformi alle spregevoli idee di tanti razzisti che a quel tempo popolavano questa nazione. Esattamente come pensa adesso  il vice presidente Mike Pence. Per lui la nuova immigrazione non può avere successo  perché' non educati abbastanza e senza la conoscenza della lingua Inglese. Lo stesso concetto che aveva nel 1953 il parlamentare repubblicano MCcarren nei nostri confronti. I fatti, le conquiste, il contributo positivo che la nostra immigrazione di quel tempo hanno dato a questa nazione gli danno terribilmente torto. In tutto fu il presidente Dwight Eisenhower a correggere quel torto che ci fu fatto nel 1948. Volle una legge che facesse giustizia ai tanti cittadini del sud Europa. Nel Luglio del 1953 il parlamentare repubblicano Louis E. Graham presento' al riguardo un disegno di legge che mirava appunto a correggere la legge del 1948. Ci fu un voto alla camera dei deputati in cui  quasi tutti i democratici ed una minoranza repubblicana votarono a favore. Il conto finale fu di 221 a 185 nel parlamento e 63 a 30 nel senato. Il mese di settembre di quell'anno il presidente Eisenhower firmo' questa legge che diede a 60,000 di noi italiani l'opportunità' di sperimentare il sogno americano. Naturalmente non fu per noi una passeggiata. Per una postilla alla legge voluta dal parlamentare Mccarren repubblicano tutti gli emigranti italiani ci dovemmo sottomettere ad investigazioni di ogni genere. Dalle tendenze politiche a quelle religiose. da quelle penali a quelle caratteriale. Da infinite visite mediche a domande, per le donne, che rasentavano l'indecenza. Per di più' dovevamo avere una dichiarazione scritta dal parente che aveva iniziato la pratica del visto che si obblicava a mantenerci in caso arrivato in America non trovavamo un lavoro. In retrospettivo bisogna dire che fu una giusta decisione. Una decisione che dovrebbe prendere il nostro presidente attuale. Non può' negare ad una parte del mondo per motivi religiosi o politici, etnici o razziali l'ingresso in questa nazione. Non può' dire che i norvegesi perché' bianchi hanno più' diritto di africani che sono neri di emigrare in questo paese. Quello che dovrebbe fare e' di applicare in tutto e per tutto le regole del refugee act del 1953. Facendo questo sarebbe più' equanime, più' consono alle tradizioni di questo paese. Per di piu' metterebbe a tacere le giuste critiche che ogni giorno gli vengono mosse. Non dovrebbe spendere miliardi di dollari per un muro che non risolverebbe un bel niente. E,  sopratutto, farebbe onore alla costituzione del paese che non distingue colore della pelle o pratiche religiose. Nel frattempo per la sua testardaggine e la sua ignoranza in fatto di immigrazione le grandi aziende agricole della California e Texas non possono trovare operai per i loro raccolti.

Brooklyn,NY.
Mag 07 alle 2:49 A.M. Donato D'Orazio Siamo in un momento della storia di questo paese in cui la decenza, l'onesta', il diritto di ogni cittadino ad avere l'opportunità' di una vita serena sta' sempre più' scomparendo. Siamo ritornati ai tempi di chi e' buono e di chi e' cattivo. Chi merita e chi non merita. Non importa se chi non merita e' stato in guerra per difendere questa nazione. Quello che importa e' le decisioni di una mente malata. Di un individuo che porta all'occhiello della sua giacca la bandiera americana. La stessa bandiera che lui dissacrò nel rifiutarsi di difenderla in momenti di difficolta'. Lo stesso personaggio che oggi si auto definisce la persona che fara' questa nazione grande, anche se nella sua vita non ha mai alzato un dito per poterla onorare. Nei miei quasi 64 anni di permanenza in questa nazione ci sono stati 12 presidenti che si sono susseguiti nella Casa Bianca. Undici di loro hanno saputo servire la loro nazione con competenza ed onesto impegno. Tutti hanno cercato di governare nel meglio delle loro possibilità'. Anche loro, perché' umani, hanno commesso degli errori. Hanno avuto il buon senso di riconoscerli, si sono presi le loro responsabilità' e sono andati avanti con dignità' fino alla fine del loro mandato.Il dodicesimo - Donald Trump- e' diverso. Per sua convinzione lui non commette errori. Sa fare solo cose buone. Se c'e' qualcosa che non va', e negli ultimi tempi tante cose non vanno, per lui e' tutta colpa dei suoi predecessori.  E' un egocentrico che non sa` prendersi le sue responsabilità'. Cerca sempre di coprire le sue mancanze con bugie e raggiri di ogni genere. Nella politica estera sta' creando sconquasso generale che certamente si concluderà con la perdita di fiducia dei nostri alleati. Nella politica interna sta' creando uno spaccato della popolazione che non promette niente di buono. Nella sua vita privata si trova ingolfato in un mare di guai. I suoi più' stretti collaboratori, loro malgrado, ogni giorno sono costretti a cercare di coprire le sue baggianate. Molti di loro, quasi due dozzine, sono stati costretti a lasciare il loro posto. Chi ancora crede il lui si trova continuamente in uno stato di disagio. La segretaria stampa Mrs. Sarah Sanders ogni giorno deve inventarsi un mare di raggiri per coprire l'instabilità' del suo padrone. Questo gli sta creando delle enorme difficolta` con la stampa nazionale ed internazionale, ed un'infinita presa in giro dai programmi satirici dei vari canali televisivi del paese. Se un giorno la sua coscienza gli obbliga di dire veramente come stanno le cose, quel giorno sarà' il suo ultimo giorno nella sua posizione. Come lo sarà' per i connazionali Kellyann Conway, Rudy Giuliani e Mike Pompeo. Se queste mie opinioni vi sembrano esagerate, allora vi do' alcune opinioni di giornalisti del canale FOX NEWS, che come tutti sanno non e' certo un canale favorevole al partito democratico. Anzi tutto il contrario. Shep Smith nel suo programma ha detto - Tu sei il presidente, perché' non ti comporti come tale?- e continua - caro presidente non e' "fake News" il tuo problema- sei tu il tuo problema. -Tu non puoi asciugare la melma, se la melma la getti continuamente tu. Neil Caputo nel suo programma dichiara; - Presidente nei tuoi pensieri non dovrebbe esserci vincitori o perdenti, bensi' benefici equilibrati per tutti gli americani.- Continua- Presidente perché' dici che la tua riforma delle tasse ti costerà' una fortuna quando sai benissimo che ti farà' più' ricco di oggi?. - Penso che sei occupato ad asciugare lo swamp (palude) per fermarti ad odorare il puzzolente odore che emana. Quello e' l'odore della palude che hai creato tu. - E per concludere alcune dichiarazioni di esponenti del partito repubblicano: il governatore Jeff Bush - E' insofferente verso chi ha il coraggio di contraddirlo- si può' contraddistinguere come uomo caos.- Nessun consigliere si può' permettere di fargli capire che lui non e' più' il Trump farfallone dei tempi del  suo programma televisivo 'The Apprendice" oggi dovrebbe essere presidente degli Stati Uniti- Deve capire che lui e' solo una parte dei tre rami del governo - Barry MCCaffie, uno dei più' decorati generali americano ha detto; - Con riluttanza ho dovuto concludere che il presidente Trump rappresenta una seria minaccia per la sicurezza di questa nazione. Lui si rifiuta di proteggere questa nazione dai tanti attacchi della Russia. E' apparente che lui, per sconosciute ragioni, e sotto l'ondeggiamento di Putin. Potrei continuare all'infinito, ho voluto omettere dichiarazioni, che, anche se vere, potevano offendere il prestigio e la dignità' della posizione della presidenza di questa nazione. Brooklyn,NY.
Mag 3 alle 6:13 PM Germano Di Gregorio

Caro Luciano, spero che questa situazione de copyright si risolvera' in corte.

cari saluti

Arvada, CO
Apr 29 alle 6:59 A.M. Donato D'Orazio Venticinque Aprile 1944 giorno della liberazione. Una data questa che significa non soltanto la fine di un incubo ma anche la fine del regime fascista e di conseguenza quello della monarchia. Non fu la fine di una guerra, bensi' la vittoria dei partigiani sui repubblichini. Fu il giorno che Milano e Torino furono liberate, come qualche giorno prima era stata liberata Genova. Fu il grido del presidente Pertini, allora partigiano, che diete lo sprint finale ad una guerra fraticita che causo' tanta morte e dolore all'Italia. La seconda guerra mondiale inizio' nel 1939. Mussolini, pur essendo alleato di Hitler penso' giustamente di mantenersi fuori da questa guerra. Poi visto i primi successi di Hitler nell'Europa del Nord si convinse di dare il suo appoggia alla Germania. Non era ne pronto ne preparato per un conflitto di cosi' grande portata. Forse fu il suo ego di sciocco dittatore a fargli fare questo passo che si rivelo' sin dal primo momento disastroso per l'Italia e per il suo futuro di capo delle nazione. Difatti le sconfitte dei nostri soldati in Grecia ed in Africa lo riporto' subito in quella  terrificante realtà'. Gli Italiani, che ogni giorno dovevano aspettarsi notizie dolorose, cominciarono a non aver più' fiducia in lui. Fu tutto questo che convinse il Re a convocare il 24 luglio 1943 il gran consiglio di stato. Fu in questa riunione che si decise del destino del Duce. Fu deposto e messo in carcere. Il suo posto fu preso dal maresciallo Badoglio. Il 3 Settembre del 1943 in gran secreto il Re firmo' l'armistizio con gli Inglesi ed Americani. Soltanto il 28 Settembre venne allo scoperto rivelando di questo patto con gli alleati. Fu questa decisione che mise i soldati italiani che fino a quel giorno combattevano con i Tedeschi in una situazione inverosimile. Non sapevano cosa fare, come comportarsi. Senza un comando che li poteva consigliare rimasero alla balia dell'Armata tedesca che sentendosi traditi li umiliarono in tutto e per tutto. Non soddisfatto di tutto questo riversarono tutto il loro odio anche alla popolazione occupando e distruggento ogni paese che incontravano.  Fu cosi' che anche noi a Cansano, l'undici Novembre, nostro malgrado, dovemmo abbandonare le nostre case ed i nostri beni per cercare di metterci in salvo dalla ferocia di questi militari. Fu senza alcun dubbio il periodo più' nero della storia del nostro paese. Molte famiglie come la mia si rifugiarono per sei settimane sulle colline del monte difesa. Una tempesta di neve ci costrinse a cercare rifugio nella pianura Peligna. Questo mi porta a ricordare a chi oggi segue la dottrina di un dittatore democratico come Trump che anche noi cercammo rifugio presso gente che non ci conosceva. Anche noi eravamo affamati. con la differenza che quella gente a noi ci diete da mangiare ed un tetto per viverci. E non un muro per poterci respingere ed una scusa per poterci umiliare. Dopo cinque mesi ritornammo nelle nostre case per trovarle saccheggiate di tutto. ed a farlo non furono soltanto i tedeschi. Questa in sintesi e' una piccola parte di quel terrificante periodo della storia della nostra nazione. Ho tralasciato i bombardamenti, le magliaie di vite perdute. La guerra civile che ne segui' e le tante tragedie che si porto' con se'. Il destino della mia generazione cambiata completamento. I ricordi di tanta sofferenza che ci portiamo sempre con noi. L'anno di scuola che perdemmo. Il ritorno in un aula scolastica completamente nuda di ogni genere di necessita'. Di maestri che senza nemmeno una sedia per sedersi si prodigavano con immenso impegno a cercare di darci una educazione decente. E ci riuscirono. Io non so' se in Italia insegnono la vera storia di questo periodo dell'Italia, io spero di si' perché' non e' soltanto istruttivo, ma anche per fargli capire che malgrado tutti i problemi che l'Italia può' aver adesso non sono lontanamente comparabili con le sofferenze e le privazioni di quel difficile periodo della nostra nazione.  Brooklyn, Ny.
La Redazione

Questa Foto inviatomi da Domenico Di Giacomo è stata scattata nella scalinata di  ze Luci` di Fua`, in occasione  del matrimonio di Nicola Ruscitti  di Meca d'pinta, nel  Giugno del 1955. L'uomo col cappello era Pietro Morelli, ( Pesafierro) si riconoscono:  Domenico Di Giacomo, Gino Di Giallonardo, Salvatore Di Fiore e i due bambini: Domenico e Gianfranco Di Padova.  

E gli altri chi sono?

Domenico Di Giacomo si è rivolto alla encyclopedia umana, Nicola Ruscitti,

che ha riconosciuto:

in alto:  Ugo Guadagnoli, (padre di Crescenzo).  I tre bianchi erano americani:  Donato Di Bartolomeis,  Adolfo Villani,  Angelo Di Domenico  (marito di Ferminda)  i bambini  Domenico e Gianfranco Di Padova , in piedi e` il loro padre Adalberto (di Pescocostanzo genero di Meca d'ipinta.Domenico Di Giacomo, Pesafierre, Gino Di Giallonardo,  Salvatore Di Fiore,  Biagio De Santis,    sotto:  Biagio Di Paolo, padre di Mendes   e  Domenico Ruscitti  di Meca d'pinta.

Apr 22 alle 7:41 PM Domenico Di Giacomo
Come vediamo, la zia Maria Donata, non sembra l'eta` di 99 anni,  ma ancora  giovane e bella. La ricordiamo buona ,  generosa  e consigliera. Da una vita,  ha avuto la forza  e coraggio di sopportare  la  pena e sofferenza  per tutti  i  suoi cari venuti a mancare.
  I nostri  Auguri  sono di continuare per molti anni ancora.
    Buon Compleanno  cara zia,  Domenico e Ottavia.
Staten Island, NY
22 April alle 12:28A.M. MAURIZIO Ruscitti Ciao Silvia e  Zia abbiamo visto con immenso piacere e commozione  la  foto per il 99 esimo compleanno.Auguri ancora e al prossimo ....MAURIZIO e MADDALENA Iseo
22 April alle 9:08 A.M. Livia Ruscitti
Carissima Silvia grazie per la bellissima foto di zia Maria Donata che ha compiuto 99 anni . È stato un immenso piacere rivederla, ci siamo commosse fino alle lacrime . Noi come ben sai la sentiamo per telefono,ma rivederla è  stata una grande emozione.
Augurissimi alla nostra amata zia.
Una bacione da parte di mamma , Clara e Livia .
Cansano

La

Redazione

To Whom This May Concern, 
My grandmother, Maria D'Orazio in Ruscitti, just celebrated her 99th birthday on April 17th, 2018. She was born in Cansano in 1919 and moved to Brooklyn with her young family in 1955. I've attached a picture of her from her birthday, would it be possible to post on your website? 
Please let me know if possible or if you need more information. 
Kind regards, 
Silvia De Santis

A chi può interessare,
Mia nonna, Maria D'Orazio in Ruscitti, ha appena festeggiato il suo 99 ° compleanno il 17 aprile 2018. È nata a Cansano nel 1919 e si è trasferita a Brooklyn con la sua giovane famiglia nel 1955. Ho allegato una foto di lei del suo compleanno , sarebbe possibile pubblicare sul tuo sito web?

Per favore fatemi sapere se possibile o se avete bisogno di ulteriori informazioni.
Cordiali saluti,
Silvia De Santis

Ho ricevuto dalla signora Silvia De Santis questa foto che ritrae la Nonna Maria nel festeggiare i suoi primi 99 Anni. Volentieri pubblico con molto piacere, e con l'occasione la redazione e tutti i Cansanesi di www.cansanonelmondo.it si uniscono con Silvia per augurare a Nonna Maria i nostri calorosi Auguri.

Il prossimo festeggiamo i 100

22 April alle alle 2:02A.M. Donato D'Orazio Oggi la gran parte dell'America che conta, dell'America che ama questa nazione per quello che ha sempre rappresentato, per i suoi principi morali e sociali, per la generosità' che ha sempre rappresentato, ha rivolto il suo pensiero verso una chiesa di Houston Texas per dare l'addio a Barbara Pierce Bush, moglie del quarantunesimo presidente e madre del quarantatreesimo presidente di questa nazione. Una donna esemplare che ha dedicato la sua vita all'amore per suo marito, all'educazione dei suoi figli ed a far si' che milioni di bambini poveri ed abbandonati nel retroterra di questa nazione fossero educati nel migliore dei modi. Ha adempito al ruolo di prima donna di questa nazione con una dignità', con una competenza, con una riservatezza che gli ha fruttato il rispetto incondizionato di tutti i cittadini di questa immenso paese. Nel suo funerale, tra più' di mille e cinquecento invitati, c'erano i quattro ex presidenti: Bush senior, Clinton, Bush Junior, Barack Obama, il quinto ex pres. Carter si trova  all'estero e non e' potuto intervenire. A rappresentare il presidente Trump, che per ovvie ragioni non e' intervenuto, c'era la sua signora Melania. Il rito funebre e' stato una sublime celebrazione alla memoria di una donna che ha lasciato un retaggio di bontà' di fermezza, di onesta', di generosità' verso quiei ragazzi che senza il suo aiuto oggi si troverebbero in condizione sicuramente disagiate. La sua memoria rappresenta il vero ritratto di questa nazione. Di una nazione che unisce e non divide, che accoglie e non rigetta.  In momenti come questo in cui una icona della parte più' vera di questa nazione se ne va, tutto le diversità' ideologiche, sociali ed etniche si mettono da parte per dare al mondo intero un esempio di unita', di cameratismo, di impegno unisono per il bene di tutti. Gli ex presidenti su menzionati hanno tutti dato il meglio di loro stessi per dare a questa nazione tranquillità' e speranza per tutti. Speriamo che il caotico momento che stiamo attraversando abbia una fine. L'America non può' permettersi di essere divisa, di avere rancore uno degli altri, L'esempio di Presidenti di diversi ideologia che si trovano uniti, che pregano insieme e' un esempio che non deve sfuggire a chi cerca il confronto, la divisione,  il ritorno alle diseguaglianze del passato. Per onorare la memoria delle tante persone che nel loro campo si sono sacrificate per il bene ed uguaglianza di tutti, serve che chi comanda capisca che la storia di questo paese non venga per nessuna ragione cambiata. Brooklyn, NY.
03 April alle 4:08 A.M. Donato D'Orazio Virgolettare il mio nome per qualcosa che io ho sempre detto e scritto mi sembra una esagerazione abbastanza gratuita. Anche perché' io non ho mai criticato chi esprime una sua opinione, anche quando viene espressa senza una cognizione di quello che realmente voglia dire. E' una prerogativa di tutti, anche di quelli che con banalità' o incoscienza offendono la dignità' di altri, scrivere quello che vogliono. Sta' alle persone che leggono certi estremismi in cui si mette in evidenza la poca equità di chi li scrive giudicare e decidere. Io non ho fatto altro, anche perché' non riesco a capire come delle persone che io conosco bene e che stimo per quello che realmente sono, possano arrivare a certe ingiustificate conclusioni. Non riesco a capire, tra l'altro, come si possono criticare giovani adolescenti che non chiedono altro che quello di andare a scuola per imparare e non per essere  coinvolti in una tragedia immane in cui 17 amici sono stati massacrati a morte da un giovane criminale che con un arma da guerra li ha uccisi. Non potrò' mai capire come il loro grido a chi ne ha il potere di fare qualcosa per evitare tanto dolore, tanto spargimento di sangue, possa essere cosi' cinicamente criticato da gente che per loro fortuna i loro figli sono stati immuni da questa debilitante esperienza. Come si può' sinistramente pensare che applicare per tutti il secondo emendamento della costituzione sia la soluzione a questi disastri? Non si pensa che pistola contro pistola non fa' altro che creare confronto? Non si pensa che in tutti i paesi del mondo, anche i più' poveri o pericolosi, queste strage di innocenti nelle scuole non si verifica mai e qui nel mondo dorato di una America ricca e civile ben 200 ragazzi in dieci anni hanno perso la vita per questo sciagurato diritto di avere una arma da fuoco? Riflettete su questo prima di scrivere tragiche sciocchezze. Prima di perorare una ideologia che negli ultimi tempi ci sta' riportando nell'era del far west, perorate le cause di tanti giovani che hanno il dritto di essere educati in un ambiente sicuro, perorate le cause di tante persone che in una nazione ricca e civile non riescono, loro malgrado, ad avere una vita dignitosa, perorate le cause di tanti malati che loro malgrado, non hanno le possibilità' di essere giustamente curati, perorate le cause di immigranti, che venuti da ragazzi, o addirittura infanti, oggi si trovano in una situazione di disagio ed incertezza. E, soprattutto, prima di scrivere ricordiamoci chi veramente siamo, da che parte veniamo, e come abbiamo raggiunto ciò che oggi siamo. Brooklyn,NY.
Mar 31 alle 6:53 PM Domenico Di Giacomo
Come si e` sempre detto e sempre si dira`:  ( Felice  come  una Pasqua )  e  io  dico :  Buona Pasqua a tutti,  e  Lunedi`, con biscotti profumati di cannella, palombe e ciambelle  andremo tutti a passalacqua dove scorre l'acqua bella.
Staten Island, NY
Mar 31 alle 1:13 A.M. Romeo Di Giallonardo
Tutto questo pero' improntato sul rispetto delle opinioni altrui. Parole Sante scritte da "Donato D'Orazio"
NewYork
Mar 30 alle 4:05 PM Romeo Di Giallonardo Buona Pasqua e Pasquetta a tutti i Cansanesi NewYork
Mar 28 alle 8:31 PM Donato D'Orazio Siamo entrati nel vivo della settimana santa. Una settimana che dovrebbe, per noi cattolici, essere un periodo di riflessione, un periodo di purificazione, un periodo in cui le nostre coscienze ci spronano ad essere leali con noi stessi prima di esserlo con altri. E' il periodo dell'anno in cui ci avviciniamo a Dio, non per chiedere ma per dare. E` il periodo dell`anno in cui avviciniamo a Dio per pregarlo affinché ci dia la forza e la lungimiranza di essere più' consapevoli con noi stessi quando per motivi banali come l`ideologia o l`antipatia si impatronisce delle nostre menti per farci esagerare o addirittura offendere la dignità' di altri. E' il periodo dell'anno in cui il ricordo di chi ci ha insegnato ad essere onesti e responsabili ci dia quello sprono necessario per farci ritornare quello che realmente siamo e non quello che pretendiamo di essere. E' il periodo  della penitenza, della convinzione che per essere accettati e rispettati nel circolo della comunità' che ci appartiene non e' quello di scrivere, pubblicare, o copiare baggianate in sciocchi social network per avere la gratificazione di un like o un cuoricino, ma per dare esempio di rettitudine morale e civica per il proprio benessere interiore e per l'affetto ed il rispetto che veri amici ci sanno dare. Buona Pasqua a tutti. Brooklyn,NY.
Mar 20 alle 3:09 AM Donato D'Orazio In un qualsiasi 19 Marzo degli anni del dopo guerra: Cansano era un paese pieno di vita, pieno di gente. Ogni casa racchiudeva in se' una famiglia, La scuola era frequentata da tanti bambini. Ogni classe, e ne erano sei, ospitava almeno trenta alunni. I maestri erano tutti cansanesi. La chiesa, con due sacerdoti, don Alfredo prima e don Virgilio dopo, con don Ciccio rappresentava per ogni giovane un punto di riferimento, un luogo di preghiera, ma anche un punto ideale in cui i primi sguardi di adolescenti si incontravano, i primi amori sbocciavano. Per i giovani c'erano i primi approdi verso le scuole superiori. La scuola media per tanti che si potevano permettere di continuare gli studi. La scuola di avviamento che era una preparazione molto concisa ma efficiente per i figli di contadini che immancabilmente si incamminavano verso il lavoro dei genitori. E la scuola di arte e mestiere che preparava gli studenti ad un futuro verso professioni tecniche ed artigianali. Gli adulti che dopo un pesante giorno di lavoro, per di più' sui campi, si riunivano sulla piazza principale per discutere ed essere informati dei fatti del giorno. Molti si incontravano nelle varie cantine del paese per farsi una partita a carte e bere un bicchiere di vino con amici. Era un paese che veniva fuori da uno dei periodi più' difficili e disastrosi della sua storia. Una disastrosa guerra aveva messo sul lastrico quasi tutta la popolazione. C'era povertà', forse anche un po' di rabbia. Ma non c'era di certo  disperazione, anzi c'era tanta speranza, tanta determinazione, tanto ottimismo che le cose sarebbero cambiato per il meglio. C'era un'atmosfera di cameratismo e di orgoglio che permeava nei cuori di tutti i cansanesi. Naturalmente, come in tutte le comunità' c'era qualche diversità' di vedute, specialmente politiche, che dividevano una parte del paese. Tutto questo pero' improntato sul rispetto delle opinioni altrui. Poi c'erano le tante feste, religiose o folcloristiche, che venivano da tutti festeggiate con venerazione ed  amore. Tra queste, almeno per i più' piccoli c'era la festa di San Giuseppe. La scampagnata sui monti, sulle valle o vicino ai ruscelli del paese. Chi non ricorda la gioia di riunirsi in piazza per aspettare, il maestro, o il sacerdote che in comitiva ci portavano in questi indimenticabili angoli del paese. Tutti col nostro panino con frittata e ventresca avvolto in un pezzo di carta. I giochi, le corse, la gara al nascondiglio, la  soddisfazione di essere con i nostri compagni, con i nostri maestri, i nostri sacerdoti in una atmosfera di pura gioia ed immensa soddisfazione. Erano altri tempi, altro modo di vivere, forse meno sofisticato, ma certamente più' gratificante di adesso. Poi gli anni che passano, le decisioni che si prendono, le emigrazioni che si affrontano, la perdita della nostra identità' che si consolida. ed un paesello lontano che con grande pazienza spera che un giorno si possa ritornare. Purtroppo non sara' cosi', La vita, il destino, le evenienze della vita, nostro malgrado, non ce lo permetterà`. Ma tutto questo non ci preclude che il nostro amore, la nostra gratitudine, il nostro  ricordo per il luogo dove siamo nati di vivere per sempre nei nostri cuori. Niente potrà' farci dimenticare il paesello che ci ha forgiato, di quell'anglo di pace e serenita' che ci ha cresciuti,  compreso, e sicuramente perdonato. Brooklyn,NY.
Mar 14 alle 10:27 PM Domenico Di Giacomo
La velocita` del suono  e  della luce sono ormai surclassate, l'elettricita`    magnetica  nell'aria va di molto oltre e raggiunge l'infinito. Molti gli auguri ad un  grande abruzzese forte e gentile  Mr. Mike Pompeo, per l'alta carica  come Segretario di Stato,  mai  per un  personaggio delle nostre origini italiche.
  Il signor Pompeo,  da  nonni di Fara San Martino, il paesino della Maiella,  ma dell'altro versante Chietino e ci immaginiamo quella gente come sono tutti in delirio.
  Gli facciamo gli Auguri per il prestigioso lavoro e che Iddio lo protegga.  Agli Auguri  molti ci hanno preceduti,  il bravo Dallas, cansanese  DOC, Christian Bolletta,  piu` cansanese che pescarese, da Pert Australia, l'amico  pugliese Costantino Cassano, marito di Fiorita Ruscitti e molti altri,  tutti ci sentiamo orgogliosi del Forte e Gentile.
Staten Island, NY
Mar 14 alle 5:33 PM Donato D'Orazio
"Here we go again", Era una frase ricorrente nel linguaggio del Pres. Reagan quando qualcuno insisteva nel  ripetersi in qualcosa di gia' conosciuta o in qualcosa di sbagliato o poco etica ed a volte offensiva. E' il caso di ripeterla col Pres. Trump. In meno di quattordici mesi dalla sua inaugurazione alla presidenza di questa nazione ha licenziato o costretto a dimettersi ben ventuno dei suoi collaboratori. Tutte persone da lui scelte per l'incarico che ricoprivano. Da premettere che come presidente lui ha tutto il potere di licenziare chi voglia. Quello che non ha, ed una persona con un minimo di buon senso dovrebbe sapere, e' quello di non comportarsi da despota immaturo ed incoerente. Avere la facoltà' di lincenziare non vuol dire offendere la dignità' di una persona che, tra l'altro, ha una storia professionale e morale di grande prestigio alla spalle. Non ci si può' nascondere dietro uno sciocco tweeter per umiliare una persona. Se si hanno delle divergenze con un collaboratore, queste divergenze vengono affrontate e risolte con un faccia a faccia e non nascondendosi come un coniglio dietro una frase scritta su un social network. E' quello che purtroppo questo presidente ha sempre fatto, e che immancabilmente si e' ripetuto col licenziamento del segretario di stato Mr. Tillerson, ed a suo tempo col capo del FBI Mr. Comey. Due personaggi di grande spessore professionale. Mr. Comey, un veterano di grande prestigio che ha servito la nazione con onesta' e dedizione seppe del licenziamento mentre si trovava a Los Angeles per un convegno con i suoi collaboratori. Mr. Tillerson, che da un semplice ingegniere seppe scalare tutti i gradini di una grande industria petrolifera e diventarne presidente, ha saputo del suo licenziamento con un tweeter appena atterrato da un aereo, da un viaggio in Africa. Tutto questo denota tutta la perfidia, tutto il rancore di un personaggio puerile che non sa' accettare, uomini o donne, che hanno il coraggio e l'esperienza di confrontarlo e dissentirlo in qualcosa che lui sta sbagliando. Un piccolo uomo che ha bisogno per sentirsi grande di personaggi che lo assecondono in tutto e per tutto nelle tante sue idiotiche idee. Mi dispiace per Mike Pompeo che ha preso il posto di Tillerson. Un originario abruzzese, intelligente e capace che sara' costretto ad obbedire, suo malgrado, alle intemperanze del suo capo.  Nel fratempo si sta verificando un certo risveglio di buon senso nella mente di tanti americani. Le elezioni politiche dell'ultimo anno hanno messo in evidenza che il popolo ha capito di aver sbagliato  nel votare per un immaturo e stanno prendendo le misure per ridare a questa nazione un equilibrio ideologico che ha sempre avuto. Ieri in Pennsylvania, in un distretto Trumpiano, ha vinto l'elezione per la camera dei deputati un giovane Democratico.
Brooklyn,NY.
Mar 6 alle 1:37 A.M Donato D'Orazio Un terremoto di epocali dimensioni ha scosso il panorama politico italiano. Una elezione che segna la fine di tanti personaggi politici della seconda repubblica. I due partiti di protesta hanno vinto il contesto elettorale. C'e' sorpresa ed incredulità nel mondo politico internazionale. In America i maggiori quoditiani hanno messo in risalto questa sorprendente svolta dell'Italia. L'Huffpost scrive: "L'elezione politica italiana e' un pugno all'unita' Europea, ed una spinta determinante per gli estremisti di destra continentale". Il New York Times scrive " Il sorprendente risultato dell'elezione politica italiana ha completamente capovolto il paesaggio politico del paese". Nell'esaminare questi risultati mettono in evidenza i principali motivi di questa debacle dei tradizionali partiti politici del paese. Pensano che la maggior parte dell'elettorato italiano li sente responsabili per quell'afflusso incontrollato di tanti emigranti illegali che si sono riversati in Italia negli ultimi anni. Come ce l'hanno con l'unione europea, in special modo con la Germania e Francia, per aver voltato le spalle in un momento delicato in cui l'Italia cercava cooperazione per risolvere questo delicato, costoso e sociale problema. Un'altro importante fattore, secondo USA Today, e' stato l'economia che non decollava e l'enorme tasso di disoccupazione della gioventù' italiana, ed il disagio che si prova nel Sud Italia che si vede completamente abbandonata dal governo centrale. Poi ci sono giornali che mettono in evidenza la reticenza dei partiti tradizionali a rinnovarsi. Secondo loro non ci sono nel partito democratico o forza Italia giovani dinamici ed innovativi che possono prendere le redini dei vari Berluscone o Renzi ormai logorati dal potere per Renzi e dagli anni per Berluscone. Al contrario dei partiti come i 5 stelle con Di Maio e la lega con Salvini che sono giovani, esuberanti e, piaccia o meno, dei protagonisti di un cambiameto che il paese sembra accettare. Ormai il dato e' tratto. Hanno vinto loro. E spetta a loro trovare il modo di governare la nazione. Non avranno vita facile perché' non hanno la maggioranza per poterlo fare. Non hanno l'esperienza per cambiarsi. Per poter passare dal personaggio di protesta che e' faticoso ma facile, al personaggio che ha l'obblico di governare che e' impegnativo e molto difficile da superare. Le prossime tre settimane saranno complicate, specialmente per il presidente della repubblica che ha l'immane compito di trovare una soluzione  ad una quasi insolvibile situazione in cui il paese si e' venuto a trovare. Ci serve responsabilità che purtroppo nel clima che si e' venuto a creare nella campagna elettorale non c'e'. Ci serve cooperazione che per motivi discordanti non ci sara'. Ci serve un miracolo che purtroppo soltanto Dio gli può' dare. In tutto l'Italia di queste situazioni ne e' a conoscenza. Ne ha passato tante dal dopo guerra ai nostri giorni. Sono certo che qualcosa si inventeranno. Per noi che siamo all'estero non ci resta che augurargli che tutto si risolva nel migliore dei modi. Brooklyn,ny.
Mar 6 alle 2:44 A.M Domenico Di Giacomo
(The Election Time is Over).
Ho votato per il vincitore.    Per ora    non si puo` dire ancora chi sara` il  Premier.                                              I vincitori realmente sono  2,  Salvini  il duro, portando il partito  ( la Lega )originario di Bossi da cifre basse a piu` del 18%  con una campagna forte e seria,  usando frasi  non ( sue)  come:  Flat Tax;  Italy First e Immigrazione  Selvaggia.      Ora tutti si domandano cosa potrebbe succedere,  se sara` leale alla qualizione con Berlusconi che ha indietreggiato di molto pur se si e` battuto ,  ma alla sua eta` e`stanco, e`evidente come si muove  lento ed poca favella nel parlare.
  Il vincitore piu` di tutti e` stato  Di Maio, il bel ragazzo giovane, gentile e sempre sorridente, cordiale,  senza alzare  i  toni alle parole e pur non  laureato, ma ben preparato in politica ha vinto la sfida, e` stato premiato dalla gente.  Ora,  con la sua carta vincente ha la capacita` di far ridurre il salario a tutti e sfamare tanti bambini  poveri,  Bravo.
  Renzi del PD, qualche tempo fa, aveva perso il referendum,    si e` battuto come  un leone  ed assediato anche dai suoi vecchi politici come D'Alema, Bersani ed altri,  ma  pure loro sono stati mandati a casa.  Non meritavano la sconfitta  Minniti e Frenceschini,  hanno svolto un onorevole lavoro.  La Boschi  ha vinto,  ma a mio parere non doveva.
  Ora tutto si riversa su Mattarella, che fara`,  chi chiamera` per primo? E se  si rifiutano?  E  i  ricatti nel comandare?  I  Ministeri richiesti?  Ci auguriano un buon governo serio per la nostra bella Italia,  cosi` tutti gli italiani fuori dal Bel Paese  ne saremo orgogliosi.
Staten Island, NY
Mar 2 alle 8:13 PM Donato D'Orazio Domenica prossima in Italia si terranno le elezioni politiche per eleggere il nuovo governo che dovrebbe guidare il paese per i prossimi cinque anni. Ho scritto "dovrebbe" perché' per quello che leggiamo, molto probabilmente, non ci sara' una maggioranza di un gruppo politico che gli permette da solo di governare il paese. Si dovrà' ricorrere a coalizioni con altri gruppi politici e questo in passato ha sempre creato difficolta' e caos nell'amministrare il paese. Tutto questo viene riportato con ampie vedute dalla stampa estera. Il New York Times, nell'edizione di questa mattina scrive su di questo ed altro ancora. Fa' notare, tra l'altro, che oltre agli Stati Uniti, Germania e Francia che hanno subito ingerenze dalla Russia, c'e' anche l'Italia sotto il radar politico di Putin. Con una differenza molto diversa, perché, mentre le nazioni su  citate  hanno più' o meno condannato l'intromissione russa nelle loro elezioni, in Italia non e' stato cosi'. Spiega che tutti i gruppi politici italiani sono stati molto assenti nel criticare il governo Russo per quello che si potrebbe chiamare un sabotaggio politico al loro Paese. Salvino che sembra piu' daccordo con Putin che con l'Unione Europea, riguardante tra l'altro, l'immigrazione. Berlusconi che non nasconde la sua amicizia per Putin, che in occasione del suo recente  compleanno gli manda un regalo abbastanza apprezzato dal capo del Cremlino. Il Movimento 5 Stelle ha da sempre condiviso la linea di Putin riguardo la NATO. Chi e', secondo il giornale Newyorkese, più' tenuemente in disparte da queste posizioni e' il Partito Democratico che finora si tiene alla larga da queste cose. Intutto quello che dicono i giornali stranieri agli italiani importa ben poco. Quello che gli importa e' il programma legislativo dei vari gruppi politici. Per farmi un'idea della situazione mi sono letto attentamente i programmi dei vari partiti. A dire il vero mi sembra che poi non c'e' tanta differenza tra loro. Per quanto riguarda il lavoro sembra che tutti sono d'accordo per continuare il bonus di 80 euro mensili ai lavoratori. C'e' il partito Democratico che lo vuole estendere anche alle famiglie con una detrazione IRPEF per ogni figlio fino al massimo di 240 euro. Tagliare le tasse alle società' dal 24 al 22 per cento ed ai lavoratori a tempo indeterminato dal 33 al 29 per cento. IL Centro Destra e' propenso verso una Flat Tax, con divergenze di vedute tra Salvino e Berlusconi. Salvino e' per il 15%, Berlusconi per il 23%. Per Salvino e' imperativo eliminare la legge Fornero e dare la facoltà' ai lavoratori di andare in pensione a 60 Anni. Come pagherà' tutto questo non lo ha spiegato. Per il Movimento 5 Stelle "reddito di cittadinanza" cioè' garantire mille Euro al mese a tutti i cittadini che cercano lavoro. Aumentare il minimo di pensione da 500 Euro a 780 Euro mensili. Per la sicurezza sembrano tutti avviati verso una soluzione di un aumento di 10 mila posti per le forze dell'ordine. Con qualche partito che reclama il famoso carabiniere di quartiere. Per la scuola ci son poco ma confuse idee di come migliorarne la situazione. Come c'e' confusione a riguardo dell'immigrazione clandestina che sta mettendo a dura prova il governo italiano. Ci sono politici come Salvino che vuole rimandare tutti nei loro paesi. C'e' Berlusconi che vorrebbe creare un Piano Marshall per i paesi africani per aiutarli economicamente affinché' possono aiutare i loro abitanti a rimanere nelle loro case. Come c'e' il Partito Democratico che chiede alla Unione europea di prendersi la sua responsabilità'. Naturalmente tutto questo e' soltanto una minima parte dei programmi lunghi e dettagliati dei vari partiti. Quello che giustamente manca e' la sciocca idea di fare la loro nazione 'Grande Ancora", quello di sperperare 800 miliardi di dollari per le spese militari, quello di aiutare i ricchi che non ne hanno bisogno a discapito della povera gente, quello di eleggere un presidente incompetente ed egoista solo per un'ottusa opinione ideologica, e sopratutto quello di eleggere un governo per i pochi a discapito dei molti. Spero che gli italiani che di buon senso ne hanno molto possano recarsi alle urne con seri propositi di aiutare la loro nazione a potersi governare con equanimità e stabilita' per i prossimi cinque anni. Forse sara' difficile, ma certamente non impossibile. Forza Italia. Brooklyn,NY.
Feb 24 alle 2:45 AM Donato D'Orazio
Stiamo raggiungendo l'inverosimile. Picconata dopo picconata si sta' distruggendo quel meraviglioso mosaico umano che rappresentava questa democrazia americana che ha permesso ai deboli, agli  sfortunati, ai poveri ed oppressi del mondo di sperimentare il sogno di essere liberi, di essere accettato, di poter esprimere il meglio delle loro capacita' sociali e lavorative. Era la democrazia dell'accoglienza, del rispetto umano, dell'inclusione. Era il paese che ha accolto gente di tutto il mondo, che ci ha accolto (perché anche noi siamo stati accettati) in momenti di grande difficolta' della nostra nazione di nascita. Un paese unico che deve la sua fortuna e le sue ricchezze all'impegno, alla perseveranza, alla gratitudine di questi umili immigranti che hanno lavorato, costruito e fatto grande questa nazione. In questo meraviglioso viaggio storico del paese ci sono stati momenti di turbolenze razziali ed etniche. Ma con  metodico impegno di tanti personaggi politici, storici ed intellettuali c'e' stato un continuo evolversi verso l'abbattimento della descriminazione e dell'odio razziale. Anche per la nostra etnia italica ci sono stati momenti di grande sconforto e di tanti disagi. Molto di "gente nostra" che oggi si ergono a difensori di quella macchia malefica ed indelebile di questa nazione, lo fanno perché' forse ignoranti della nostra storia, forse perché' arrivati quando il lavoro sporco era stato gia' fatto, forse perché' insulati dalle loro famiglie. Un fatto e' certo, non e' da eroi osannare razzisti che ieri se la prendevano con noi ed oggi se la prendono con altre etnie. Abbiamo avuto negli ultimi sessanta anni politici di ambo i partiti, Presidenti repubblicani e democratici che all'unisono si sono prodigati per sconfiggere questo male, per cercare di superare questi atti di razzismo che non faceva onore ad un paese che aveva fatto della democrazia, dell'uguaglianza, del rispetto reciproco un cardine principale della sua esistenza. Quando sembrava che passi da gigante erano stati fatti, quando sembrava che il peggio era per sempre passato, arriva un presidente che con un impegno sinistro sta distruggendo tutto quello che di buono era stato raggiunto. Oggi si ritorna alla discordia, all'odio verso persone di colore diverso, alle leggi immigratorie che favoriscono gli anglosassoni a discapito dei latini. alle leggi del far west, alle pistole che uccidono innocenti bambini, al bene del capitalismo a discapito dei poveri e malati. Oggi i secondini di questo potere osannano i bugiardi, gli esaltati, i traditori, gli isolazionisti, chi con false pretese li hanno convinti che questa malefica strada e' quella giusta che porta questa nazione ad essere "ancora grande". Non e' cosi'. Questa nazione e' stata sempre grande. Non per merito di gente ignobili, sentimentali del lato oscuro della sua storia, bensi' per merito di gente che si sono sacrificati nelle miniere di carbone, nelle immensità' delle sue campagne, nel duro lavoro delle sue industrie, nelle sale operatorie dei suoi ospedali, nelle ricerche dei suoi scienziati, nell'opera dei suoi artisti, nel sacrificio dei suoi giovani che hanno perso la loro vita nei campi di battaglia di tutto il mondo per preservare quella giusta e meritata grandezza che ha sempre avuta.

Brooklyn,NY.
Feb 18 alle 2:30A.M. Donato D'Orazio Un'altra terrificante strage di innocenti si e' perpetrata in un liceo di una pacifica cittatina della Florida. Parkland City ha dovuto sperimentare uno dei più' ignobili, dei più' crudeli, dei più' insensati, dei più' dolorosi atti criminali contro degli ignari adolescenti che erano a scuola per imparare e non per morire. Un giovane con problemi mentali ha avuto la nefasta idea di portare a termine uno delle strage più' crudeli della storia di questo paese. Come può' tutto questo accadere? Come può' una nazione che si dichiara civile permettere che tutto questo possa cosi' sistematicamente ripetersi? Ogni paese del mondo ha tra la sua gioventù' dei ragazzi con problemi di mente, ma nessuno, che io sappia, si infanga di cosi' atroci delitti. Perché' questo? semplicemente perché' nei paesi veramente civili non si permette a qualsiasi ragazzo, sano o problematico che sia, di andare in un qualsiasi negozio di armi e comprarsi pistole, fucili o qualsiasi arma da fuoco per commettere atti funesti di questo genere. In America abbiamo un'associazione a delinquere che si chiama "National Rifle Association" responsabile principale di questi delitti. Protetta da coorti politici, per lo più' repubblicani, che succubi della loro potenza economica non hanno il buon senso, la capacita', la coscienza di fermare questi parassiti dal propagandare queste armi di distruzione di massa che tanto lutto e tanto dolore stanno causando a tante famiglie. Il presidente degli Stati Uniti in un comunicato letto senza un minimo di compassione per il lutto che aveva colpito la nazione ha messo in evidenza il fatto che il giovane colpevole era malato di mente. Non ha capito, o non vuole capire, che la causa principale non e' stata la malattia, bensì la maledetta carabina che gli e' stato permesso di poter comprare. Finche' non si avrà' il coraggio di proibire questi aggeggi di morte cose dolorose di questo genere si ripeteranno ancora. Io spero sinceramente che i giovani che fino a questo momento non si sono mossi, lo facciano adesso. Spetta a loro unirsi, far sentire la loro voce, organizzarsi,  manifestare in piazze e scuole dell'intera nazione, essere attivi politicamente, andare a votare. Perché' il voto e' la loro unica arma per  sconfiggere questi parassiti dal proteggere questa infame associazione di fare ancora del male. Ed infine, in questo momento di riflessione, di dolore, di commosso pensiero verso tutte quelle innocenti vittime di questo barbarico atto di violenza, vada ai tanti genitori, alla città di Parkland, ai suoi cittadini il nostro pensiero ed il nostro cordoglio.  Brooklyn,NY.
Feb 14 alle 6:54 PM Domenico Di Giacomo Da l'anno scorso abbiamo un dispiacere dopo l'altro ed ora anche del caro Giovanni,  figlio di Umberto e Fiorita.  Sentiamo il dolore e vi esortiamo a fare coraggio assieme a Francesca, Marco e tutti di famiglia. Siamo lontano ma vi siamo vicino col cuore e con la mente.  Con affetto,  un  forte abbraccio da noi,  Domenico e Ottavia Staten Island, NY
Feb 13 alle 3:37A.M. Donato D'Orazio Il caos, la disonesta', le bugie, i raggiri, la completa ignoranza di cosa dovrebbe rappresentare l'America al mondo, stanno mettendo questa nazione in un clima di divisioni, di incomprensioni, di uno spaccato sociale e politico che molto probabilmente non rimarginerà mai. Abbiamo un incapace presidente che sta' portando questa nazione sull'orlo del precipizio costituzionale. Sta' cercando in tutto e per tutto di insabbiare una investicazione che dovrebbe far luce sulle ingerenze Russe nella campagna elettorale che lui ha vinto senza la maggioranza della popolazione americana. Un presidente che firma una legge sulla riduzione delle tasse che aumenterà' il deficit federale di ben un trilione di dollari, che porterà' nelle sue tasche decine di milioni di dollari e  alla classe media americana qualche centinaio di dollari, ed ai poveri, i disagiati, i pensionati, ed anche i tanti "Trumpisti" che lo hanno appoggiato ed ancora lo appoggiano, una briciola di pane. Un presidente che non sa' distinquere la differenza di un immigrato illegale ad un bambino portato qui dai genitori, vissuto qui', andato a scuola qui', e servito la patria in guerre,  Quello che lui ha saputo con astuzia evitare. Vuole un muro che non serve a niente nel confine col Messico che i contribuenti americani saranno costretti a sborsare ben 26 miliardi di dollari. Un presidente che sa schierarsi sempre con predatori sessuali e uomini abusivi, a discapito di donne sottoposte a vigliaccherie di questo genere. Un presidente che ha fatto campagna elettorale nel segno della menzogna, tuonando in ogni angolo di questo paese che lui non avrebbe alzato il debito federale e che proprio oggi lo alzerà di mille miliardi e duecento milioni di dollari. un presidente che strappava applausi quando proclamava che le leggi federale sul Madicare e Medicaid non sarebbero state toccate, perché', diceva lui, e' un contratto che tutti abbiamo fatto col governo nel momento che abbiamo cominciato a lavorare. Oggi per non contraddire le sue falsità' che ha fatto? ha proposto di pagare le spese militare che ha ingrementato di ben trecento miliardi ( col un totale di 750 miliardi di dollari, quasi la meta' dell'intero budget Italiano) con vistosi tagli proprio a quelle leggi sociali che lui proclamava intoccabile. L'ultima pazza edea che ha avuto, senza un valido  motivo, se non quello di saziare il suo ego, e' quella di fare una grandiosa parata militare a Washington con una spesa che si aggira sui sei miliardi di dollari che lui togliera' al programma " Meal On Wheel" che aiuta i più' soli e bisognosi anziani del paese ad avere un pasto caldo  al giorno. Tutto questo per uso personale, per essere salutato come un dittatore di una qualsiasi repubblica banana dai vari contingenti militare al loro passaggio davanti al palco presidenziale. Un idea ridicolizzata da esponenti del suo partito, dai democratici e da tanti generali in pensione. Un idea che fu applicata in una misura molto ristretta dal Presidente Bush Senior in occasione della fine vittoriosa, almeno allora si pensava, della prima guerra in Iraq. Purtroppo questo e' il presidente che abbiamo, Dobbiamo tenercelo, dobbiamo assistere al disfacelo di una democrazia che e' sempre stata un esempio per tanti paesi nel mondo, e di quel prestigio che tanti presidenti prima di lui hanno saputo conquistarsi per il buon nome ed il rispetto per questa esemplare nazione.  Brooklyn,NY.
Feb 2 alle 6:17 PM Donato D'Orazio Siamo sull'orlo di una crisi costituzionale che cambierà' per sempre una democrazia fondata sul potere del popolo. Un uomo con una veduta distorta della costituzione americana sta' portando questa nazione verso un baratro dittatoriale che avrà' conseguenze disastrose per il futuro di questa nazione. Un uomo che ha come idoli gente come Nicolas Madura del Venezuela, Rodrigo Duarte delle filippine e Tayyip Erdogan della Turchia ( feroci dittatori di queste nazioni) non può e non deve considerarsi capo di una delle democrazie più' libere ed aperte del mondo. Nelle ultime elezioni c'e' stata una ingerenza Russa sull'elezioni presidenziali di questa nazione. E' un fatto questo corroborato da tutte le agenzie legislative e giudiziarie del paese. Per motivi a dir poco strani questo pericoloso atto di ingerenza non viene accettato dal ramo esecutivo. Per questo motivo e per motivi di comportamenti poco chiari del presidente che nella campagna elettorale incoraggiava l'intervento della Russia per reperire il più' possibile le famose fantomatiche E-Mail della Clinton. aggiunto al fatto che questo presidente non ha voluto rilasciare, come hanno sempre fatto tutti i recenti presidenti prima di lui, le sue dichiarazioni di tasse degli ultimi anni, con piu' l'esonero del capo della FBI Comey per aver iniziato una investigazione al riguardo hanno reso necessario un procuratore speciale ed imparziale per far luce a questo increscioso enigma. Questa prassi di usare un procuratore speciale e' sempre stata usata nel passato per trovare una verità' che la politica per motivi di divergenze di opinioni non riuscivano a trovarla. E' una prassi che tutte le persone coinvolte che si sentono sicure della loro onesta' hanno sempre accettato, qualche volta anche a malincuore, di appoggiarla e sostenerla per il raggiungimento della verità, Non con questo presidente che si ostina, giorno dopo giorno, di insabbiarla, di mettere in cattiva luce persone di grande competenza e di grande onesta' che diligentemente si stanno prodigando per raggiungere questa benedetta verità'. Attacca ignobilmente la stampa che ha la sola colpa di fare il suo dovere. Tutto questo coadiuvato da burrattini del suo partito che eletti per rappresentare il popolo si sono messi a proteggere il loro capo a discapito delle più' elementari nozioni di rispetto verso il compito che dovrebbe competergli. Come ingiustificato e aborrevole e' il comportamento di persone che per sciocche  ideologie che per di piu' non conoscono si mettono a ridicolizzarsi in social network con  post menzogneri e razzisti che non gli fanno sicuramente onore. Brooklyn,NY.
Gen 28 alle 2:44 AM Donato D'Orazio Era il periodo del dopoguerra: un'Italia distrutta e umiliata cercava disperatamente di trovare una soluzione ai tanti ed insormontabili problemi che si era venuto a trovare. Non c'era lavoro, non c'era da mangiare. non c'era nulla che potesse dare ad un popolo distrutto un barlume di speranza che le cose sarebbero cambiate. Le fabbriche chiuse, le campagne incolte, le città' distrutte, la gente senza un  lavoro, le scuole saccheggiate. Era un momento in cui la tristezza padroneggiava nell'anima della gente. Il sistema politico in frantume, il re che fuggiva ed un'impreparato sistema repubblicano che cercava di prenderne le redine. Ricordo gli uomini di allora che radunandosi in Piazza cercavano invano di trovare una soluzione ad uno stato di completo abbandono. Non c'era luce alla fine di quell'interminabile tunnel. Gli anni dal 1945 al 1950 furono anni di sacrifici e privazione per tutti. Mancavano fondi per potere ricominciare. Mancava lavoro per poter mangiare. Mancava fiducia per poter sperare. Furono le famiglie contadine che con tanti sacrifici cominciarono a risollevarsi da quel torpore,le loro terre cominciarono a produrre quel po di cose che servirono almeno per sfamare i loro figli. Seguirono alcuni imprenditori locali che accaparrandosi delle aste cercarono di dare lavoro a qualche nostro paesano, anche se per poterli pagare a volte dovevano aspettare tanti mesi. Ci fu anche una sparuta emigrazione verso paesi come l'Argentina, il Venezuela, Australia ed anche una famiglia che emigro' in Francia. Per l'America non c'era nessuna possibilità'. Soltanto i familiari di paesani con cittadinanza americana potettero emigrare. Allora L'Italia per gli americani era considerato un paese indesiderato, come oggi sono indesiderati i paesi latino americani ed africani. Oggi siamo ritornati a quei tempi, alla distinzione di razze buone e razze cattive, di bianchi buoni e neri cattivi, di repubblicani pattriottici e democratici infedeli. Tutto questo patrocinato da gente nostrana che rinnegando il loro passato si sentono il dovere di offendere la storia e le peripezie dei nostri antenati che hanno sacrificato le loro vite per combattere gente meschine e razziste che impunemente offendevano la nostra dignità' e la nostra appartenenza ad una nazione che ha dato al mondo tanta cultura, tanta bellezza naturale, tante scoperte di terre che oggi si chiamano gli Stati Uniti D'America. Ritornando a quei tempi tortuosi del dopoguerra non bisogna dimenticare che a darci un'aiuto furono soprattutto i nostri emigranti che con rimesse di pacchi di ogni genere diedero a tanta gente la possibilità' di poter mangiare ed in alcuni casi anche curarsi della loro salute. Poi ci fu' il piano Marshall che inietto' alla quasi inesistenza economia italiana un aiuto determinante che l'aiuto' a risollevarsi e ripartire. Come ci fu' un Senatore democratico di nome John F. Kennedy che lavoro' giorni e notte per dare la possibilità' a gente come tutti noi di sperimentare il sogno americano. Eravamo gente povera, per lo più' senza un'educazione superiore, senza una specializzazione, senza un titolo di studio. Eravamo le stesse persone che oggi l'ignorante presidente che abbiamo vuole impedire di entrare. "America First" e' soltanto uno stratagemma ignobile per negare a gente bisognosa come eravamo un giorno noi la possibilità' di una vita migliore. Sarebbe onesto, se di onesta' si può' parlare del nostro presidente, che nel giorno in cui i suoi coorti approveranno la razzista legge sull'immigrazione vada nell'isola dove si erge la Statua della Liberta' e legga tutti i nomi scolpiti nel registro del suo museo. Troverà' certamente anche il nome di suo zio che fu l'artefice della venuta in America dei tuoi genitori. Questa e' la "Chain emigration". Quella stessa chain emigration che tu vuoi abolire. Se hai un cervello pensa a questo, impari la storia di questo paese e se ti e' possibile agisca di conseguenza.  Se lo farai diventerai sicuramente una persona migliore. Una persona che oggi non sei. Brooklyn,NY.
Domenico Di Giacomo
La mia cara zia Filomena De Santis-Guadagnoli,  moglie di Gabriele e madre di Angela e Maria, ha lasciato la vita terrena per unirsi alla Madonna tra i fiori del Paradiso.
    Nella sua giovinezza,  era nota per il suo buon cuore,  bellissima e ammirata per il suo fascino,  ma come tutti vi fu il sogno  Americano e si trasferirono a Framigham, una citta` non lontano da  Boston.
  Erano anni diversi,  era  l'America,  dove le donne cansanesi avevano la immensa scelta in datori di lavoro al cucito,  erano tempi che si vantavano e felici dei loro guadagni,  con grandi somme di dollari settimanali,  purtroppo  il sogno di mia zia  svani`,  non prosegui`, bruscamente si fermo`, in cambio della sfortuna.  con un cattivo mal di testa  che a soli 37 anni, dal 1970 in poi e` stato il disastro di una bella  famiglia  con quasi  50 anni vissuti  nel soffrire,  con un enorme sacrificio dello zio Gabriele.
    Noi  nipoti e parenti  siamo uniti e ci stringiamo ancora di piu` dividendo il dolore,  la pena ,  e alla preghiera per la sua nuova vita nel Paradiso.
Staten Island, NY
Gen 20 alle 2:27 PM Domenico Di Giacomo
Come non si puo` ricordare una data che si aspetta.
    Questo 27 Gennaio  e` il centesimo compleanno di Ada nel nostro Cansano,  molti si uniscono agli auguri e con fervore  anche  Michele Morelli  dall'Australia.
    Ogni volta che torno,  non  posso farne a meno di non andarla a salutare e con quella mente lucida e infallibile  racconta  cose che fanno bene al cuore.  Frasi  che trovano  spazio nella mente e rimangono indelebili.
    Nell'Agosto dell'anno scorso disse: (  Sant Nicola mi,  t'aspett che rivie`  alla Chiesa te  e dope  mi vuoglie muri`).  Per lunghi anni  ha avuto  quell'attesa  e qualche mese  fa  l'abbiamo  vista gioire  nel filmato al  grande ritorno  di San Nicola sul Colle.                                              Ama la sua brava nuora  che l'accudisce  con  amore e passione,  e cosi` contenta disse: ( Milvia figlia me... fa gliu cafe` e faglie buone,  ca a Domenico glio` volute sempre bene...).
    Tant'anni son passati e non ti aspetti da una centenaria che ha una favella  ancora cosi` perfetta, da farti rimanere senza parola, e cosi` non potei farne a meno di farle una carezza sulla spalla.
    Auguri cara Ada,  Buon Compleanno dei Cento. God Bless You.
  Con affetto,    Domenico e Ottavia
Staten Island, NY
Gen 19 alle 10:02 PM Donato D'Orazio Fino ad un anno fa' ero scettico del sistema politico italiano. Troppi partiti, troppe discordanze, troppe incomprensioni, troppi deputati e senatori. Insomma un sistema parlamentare che ritenevo antiquato e poco stabile. Mi debbo ricredere. Quello che abbiamo in America e' peggio: piu' discriminatorio, piu' voltato verso il capitalismo a discapito della povera gente, più' fondato sul potere dei pochi a discapito dei molti. Un sistema che permette di eleggere un personaggio con una minoranza di voti popolari non e' un sistema democratico. Le conseguenze di tutto questo lo stiamo sperimentando in questi giorni. C'e' abuso di potere, non c'e' dialogo, non c'e' quel senso del dovere che spingerebbe persone di buona volontà' a lavorare per il bene di tutti e non dei più' altolocati. Non si può' tenere in ostaggio il benessere del paese per delle presunzioni politiche e dispotiche di una sola persona. Siamo a poche ore della chiusura del governo per mancanza di un'approvazioni di fondi necessari per portare avanti le sorti di questa nazione. Tutto questo perché'? Semplicemente perché' abbiamo al comando una persona erratica e completamente incompetente del ruolo che gli appartiene. Abbiamo una persona che mette in prima linea le sue bizzarre idee e non le idee della stragrande maggioranza della popolazione. Una persona che fa campagna elettorale con promesse di ridurre le tasse per i più' bisognosi e che invece le riduce prima a lui e poi ai suoi coorti. una persona che dice di proteggere le assicurazione del Medicare e Medicaid che aiutano i vecchi e disabili e che invece sta' programmando di ridurre gli aiuti federali di ben 24 miliardi a questi programmi. Una persona che vuole un muro di duemila chilometri nel confine col Messico e che il Messico dovrebbe pagare e che invece saranno i cittadini di questa nazione a sborzare ben trenta miliardi per esaudire questo suo pazzo desiderio. Perché di pazzo desiderio si tratta e non di sicurezza del confine. Di una persona che pensa solamente ai suoi interessi, che non sa' ammettere i suoi errori, che dice sputoratamente bugie per poi in un battere di ciglia rinnegare tutto. Un personaggio che sa' offendere la dignità' di tante nazioni e farla incomprensibilmente franca. Un personaggio che viene scioccamente difeso da persone che dovrebbero per la loro onesta' e la loro storia essere più' cauteli nelle loro decisioni. Mettere sui social network cose false che vengono da website di estremo razzismo e dimenticare un personaggio che non ha il coraggio di rilasciare le sue dichiarazioni delle tasse come hanno fatto tutti i suoi predecessori, di essere accusato di aver molestato una dozzine di donne, di essere accusato di aver pagato una pornostar due settimane prima delle elezioni ben centotrentamila dollari  per il suo silenzio, di essere indagato in ingerenze straniere nelle nostre elezioni, di una persona che sta' mantenendo ben ottocentomila persone in ansia di deportazione per il solo fatto di essere stati portati qui' in america, anche se  illegalmente dai loro genitori quanto avevano soltanto pochi anni di vita e' sbagliato, non e' giusto. Non e' da persona perbene essere sleali con se stessi per perorare una causa accettata soltanto da gente razziste e pericolose. Brooklyn,NY.
Gen 18 alle 9:10 PM Nunzio Ruscitti
Sentite condoglianze ai Familiari e Parenti del
caro  Attilio
Piacenza
Gen 12 alle 4:37 PM Donato D'Orazio
Come una nazione come l'America può' ancora accettare per presidente una persona cosi' volgare e razzista che sta' portando il prestigio di questa nazione nel vortico più' profondo di una situazione odiosa e vrgognosa? Come un capo di Stato si può permettere di chiamare nazioni di merda solo perché' sono povere ed hanno abitanti di colore scuro? Come si può' permettere di apostrofare cittadini della Nigeria come selvaggi che risiedono in capanne quando qualsiasi persona non ignorante come lui sa perfettamente bene che la Nigeria e' una nazione tra le più' avanzate del mondo africano? Come si puoi' permettere un demagogico come lui sparare frasi offensive verso persone che lui dovrebbe solo lavargli i piedi. Mentre migliaia di giovani provenienti da nazioni da lui offese combattevano e molti morivano nei teatri più' pericolosi del Vietnam, della Cambodia, dell'Irak, per dare a quelle popolazioni la libertà' e giustizia, lui, il nostro presidente, con vergognose scuse si faceva riformare per ben sei volte. Cosa sa' lui che vive nella sua torre dorata quando tutti noi nei momenti difficili e penosi della nostra vita siamo costretti  a trovare una badante per aiutare uno dei nostri cari che soffrono per malattie varie? Chi ci viene incontro per aiutarci se non le donne che lui offende e deride? Basta con quest'uomo, basta con le sue orrende bugie, basta con puerile scuse dalle persone che stupidamente gli sono vicine per cercare di coprire l'incopribile con sciocche frase "lui voleva dire questo e non quello che avete capito". Basta dare colpa della sua perfidia ad altre persone che lo hanno preceduto. E' un razzista incallito che segue le orme di suo padre che gli ha imparato come odiare e chi odiare. In tempi non tanto remoto questo suo padre apostrofata i nostri antenati con parole come Ginny, mafiosi e non affidabile. E quello che fa male e' che ci sono oggi persone che malgrado le offese che questa famiglia ha gratuitamente dato ai nostri antenati oggi scioccamente lo appoggiano sententosi orgogliosi di tradire le loro origini ed il loro retaggio.

Brooklyn,NY.
Gen 7 alle 9:02 PM Donato D'Orazio
Un freddo glaciale, unito ad una abbondante nevicata hanno messo la città' in uno stato di completa difficolta'. Le strade, anche se pulite da un'intervento quasi a tempo reale dalla nettezza urbana, sono, in alcune parti della citta' ancora molto ghiacciate e pericolose da percorrere. I marciapiedi ricoperti di neve presentano, almeno per noi anziani, una continua preoccupazione di cadute che potrebbero far male. Da ormai diversi giorni siamo costretti a rimanere a casa. Per fortuna le previsioni del tempo per la prossima settimana sono abbastanza rassicurante. Dovremmo avere un inalzamento del mercurio che dovrebbe portare la temperatura ad un livello di normalità'. Naturalmente New York, con o senza neve, continua, senza interruzioni, nel suo percorso di vita dinamica e produttiva. Usualmente nel dopo feste c'e' un periodo di stasi, di rilassamento mentale e fisico, si cerca nel limite del possibile di programmare quello che si potrebbe fare per il nascente anno nuovo.  Quest'anno e' un po' diverso. Abbiamo, almeno politicamente, un continuo susseguirsi di imprevisti e poco positive sorprese. Una investigazione federale sulla ingerenza Russa sull'elezioni presidenziali dell'anno scorso, e soprattutto, se ci sia stata un coinvolgimento del comitato per la elezione del presidente Trump sta' tenendo banco in queste ultime settimane. E se tutto questo non bastasse e' venuto fuori un libro scritto da un giornalista che incomprensibilmete gli e' stata data l'opportunità' di operare nella Casa Bianca in cui si porta in evidenza quello che i più' stretti collaboratori del presidente pensano realmente del loro capo. Ne e' venuto fuori una realtà' che qui' a New York per più' dell'ottanta per cento della popolazione conoscevamo molto bene. Il presidente, con tutte le sue buone intenzioni, non e' all'altezza del compito che gli e' stato assegnato. Non ha quella capacita' politica o diplomatica  per poter governare con la piena conoscenza di quello che fa'. E' stato insinuato dal libro che i suoi stretti collaboratori pensano che ci sia un problema mentale che gli impedisce di essere coerente con le sue azioni. E la prova di tutto questo viene data proprio dal presidente. Invece di lasciare andare, di riconoscere che la stampa e' un cardine principale della democrazia, che le critiche. giuste o sbagliate che siano, fanno parte della vita pubblica di qualsiasi persona che sceglie di servire  il popolo, lui che fa? si mette a twittare sciocche ed adolescenziali cose che non fanno altro che dare credibilità'  all'autore del libro. e, più' ancora, a fare gratuita pubblicità' al libro stesso che grazie a questo sta' avendo un successo di vendite recordiale. Io l'ho scritto più' volte che il presidente non e' all'altezza della situazione. Non credo che sia un problema mentale o un problema di poca o molta intelligenza, e' un problema di carattere, un problema di conoscenza della costituzione americana, un problema  di capire che non si governa solo per chi lo ha votato bensi' per l'intera la popolazione, un problema di poter capire la separazione ben distinta dei poteri dei tre rami del governo, del rispetto di chi non la pensa come lui, di comprendere che lui e' a Washington non per essere servito a suo piacimento, ma per servire il popolo che gli ha dato il potere. La situazione in cui ci troviamo non e' una situazione Democratica o repubblicana, e' una situazione che si e' venuta a creare perché' non si e' capito che questo personaggio non era pronto per rappresentare una delle più' grandi democrazie del mondo. Tutto questo oggi ci porta al caos che stiamo sperimentando e ad un America isolata dal resto del mondo democratico. E' questo che volevamo? Non credo proprio.

Brooklyn,NY.

Una multipla grande famiglia a Toronto,  Il 92 esimo compleanno di Bambina Di Paolo, attorniata  da tanti nipoti e pronipoti che loro dicono che ha la somiglianza della regina Elisabeth.  riconoscibili   Franca,  Ioletta e Adalgisa.

Foto inviata da Domenico Di Giacomo da New York

www.cansanonelmondo.it e tutti i cansanesi si uniscono a Domenico per gli auguri

a Bambina Di Paolo

3/01/2018 alle 2:40 Donato D'Orazio
Un'altro anno se ne andato. Un'altro capitolo della nostra lunga ed a volte difficoltosa vita si e' concluso. Un fantomatico diario di 365 pagine ci ha seguito giorno dopo giorno nel nostro faticoso percorso verso un'altro traguardo della nostra esistenza. Un nuovo anno  iniziando il suo cammino porta con se' tanti sogni da realizzare per i giovani e tanti auspici per noi vecchi di potercela fare per ancora un'altro ciclo. In questo periodo in cui il vecchio anno da' il benvenuto al nuovo anno sa spronarci a pensare, a ricordare, a riportare nella nostra memoria l'intero film della nostra vita, a rivivere le persone che con la loro presenza seppero  forgiarci per quello che poi siamo diventati. E' quel periodo che più' di ogni altro sa' inculcare nei nostri cuori e nelle nostre menti quella nascosta ma mai sopita nostalgia della nostra fanciullezza, della nostra casa, degli amici di quel tempo, del nostro paese. Ricordiamo i nostri primi capodanni, la semplicità' di quella ricorrenza. La guerra appena conclusa, la povertà' che regnava in quasi tutte le famiglie del paese. Il sacrificio che ogni famiglia faceva per poter onorare degnamente queste festivita'. I tanti bambini che divisi in tanti gruppi giravano il paese per portare il loro innocente sorriso ed il loro augurio di un futuro migliore a tanta gente che ne avevano tanto bisogno.  E la soddisfazione di ognuno di loro nel ricevere in cambio un mandarino o frutta secca. Il paese, forse come non mai, era povero, distrutto dalla guerra e
saccheggiato dei suoi beni, ma mai triste o avvilito, anzi, era un paese vivo, un paese dignitoso, un paese che sperava sempre ad un avvenire migliore. Certamente non era un paese unito al cento per cento. C'erano screzi, forse risentimento di una cospiqua parte della popolazione verso quelle famiglie che scelsero di collaborare, rimanendo a Cansano, con gli invasori tedeschi. Gli si rimproverava di averli indirizzati verso quelle case con un buon approvvigionamento di beni alimentari. Ma tutto questo, anche se appariscente nella vita sociale del paese, non portava a odiosi rancori, o, peggio ancora, a divisioni famigliare. Sicuramente non portava screzi nelle ricorrenze religiose o civile del paese. Ci fu una certa turbolenza soltanto nelle prime due elezioni comunali in cui le due liste in corsa rispecchiavano in parte quel solco creato appunto dagli eventi di quella dolorosa guerra. Poi l'emigrazione che spopolo' il paese. Tanta brava gente lascio', loro malgrado la loro terra. Nuove generazione ne sono susseguite, forse più culturalmente preparate, forse più' consone al loro tempo, ma la perdita  di quella parte del paese, umile, laboriosa, sempre pronta al sacrificio e' stato un colpo storico e tradizionale che il paese fa fatica a poterlo superare. In tutto oggi c'e' gente con grande spirito di comunità', che crede nel futuro del nostro paese, che lavora diligentemente per continuare in quella, anche se un po' modificata dal tempo, tradizione che ha fatto del nostro paese un posto unico al mondo. A tutti Buon Anno Nuovo a tutti.
Brooklyn,NY.