"vIAGGIO DI NOZZE"

Per un malato di nostalgia per l`Italia come me incontrare una coppia di giovani sposi italiani che sono qui` a New York in luna di miele fa sempre piacere. Mi e` capitato Lunedi` scorso uscendo da una banca nella diciottesima avenue in Bensonhurts. Indossavo un berretto azzurro con lo stemma della nazionale italiana e questo forse ha invogliato questi due ragazzi ad avvicinarmi. Mi hanno chiesto se ero italiano e se gli potevo consigliare un Bar della zona in cui loro potevano consumare una colazione all`italiana. Gli feci notare che non sapevo esattamente cosa fosse adesso un colazione italiana perche` ai miei tempi una colazione, se si aveva la fortuna di poterla fare, era di un pezzo di pane rifatto inzuppato in una tazza di latte caldo. In tutto gli consigliai una Pasticceria molto conosciuta a due isolati di distanza e con prodotti eccellenti ed un buon caffe` espresso che poteva fare al loro caso. Forse un po` sorpresi ed incuriositi da una persona che parlava la loro lingua si fecero piu` baldanzosi cominciando a farmi delle domande. La prima fu` molto ovvia, vollero sapere da quando tempo ero in america, gli risposi che ero qui` da ben 56 anni. Si complimentarono con me per il modo (loro opinione) in cui mi esprimevo in italiano. Gli chiesi da che parte dell`Italia venivano e per quale ragione erano qui` a New York. Fu cosi` che seppi che erano qui` in luna di miele essendosi sposati soltanto 10 giorni prima, che venivano da Genova e che stavano trascorrendo una vacanza meravigliosa qui` a New York. La ragione per la quale si trovavano qui` a Bensonhurts era perche` gli fu raccomandata dalla loro agenzia di viaggio che gli disse che era la piccola Italia di New York e che qui` potevano incontrare tanti italiani e gustare un buon pranzo all`italiana. Fu questo che mi spinse a raccontargli la storia recente di questo quartiere. Era in parte vero che questa zona era stata per molti anni, per la precisione trenta, un conclave di italianita` in New York, ma purtroppo, negli ultimi dieci anni le cose sono cambiate interamente. Molti italiani presi dalla voglia di avere una casa nei sobborghi della citta` lasciarono un quartiere che per i suoi negozi, le sue scuole, le sue chiese, le sue feste prettamente italiane, i suoi Block Parties, le sue discussioni serale tra amici che potevano interessare lo sport come politica, il campanelismo regionale come il cameratismo tutto italiano,le sue rinomate feste patronale come i grandi raduni di italiani da tutte le parti della citta` per festeggiare una vittoria sportiva, era l`ideale per loro e le loro famiglie. Come loro se ne andavano altre etnie entravano a far parte di di questa comunita` cambiando cosi` l`egemonia tutta italiana che aveva contrassegnato per molti anni questa interessante parte dell citta`. I giovani sposi seguirono il mio racconto con molta attenzione. Alla fine lo sposo che si era laureato da poco in giornalismo mi disse che un giorno sarebbe ritornato qui` per approfondire con me questo interessante pezzo di storia dell`emigrazione italiana qui` a New York. Gli risposi che doveva sbrigarsi perche` la mia eta` e tutte le conseguenze che ne comporta potevano essere determinante per il suo progetto. Ci salutammo come vecchi amici, poi dopo aver fatto pochi passi si girarono ritornado verso di me, mi abbraciarono e con voce commossa mi dissero grazie.

 

 

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