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Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
Ma non è facile starci tranquillo.
Non chiedete cosa possa fare il Paese per voi: chiedete cosa potete fare voi per il Paese.

(Cesare Pavese e John Fitzgerald Kennedy)

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sab 18 dic alle ore 02:47 Donato D'Orazio. Siamo entrati nel pieno del periodo Natalizio. Un periodo, forse piu' bello dell'anno, in cui ogni persona di buona volonta' cerca nel suo intimo quel sublime sentimento che si chiama generosita'. E' il periodo in cui i nostri cuori si aprono per accogliere in se' quelle persone meno fortunate di noi, quelle persone che malgrado il loro impegno, la loro buona volonta', non ce l'hanno potuto fare. E' il periodo in cui si cerca di essere piu' solidali verso quelle associazioni che lavorano tutto l'anno per dare un sorriso a chi il sorriso non lo ha piu'. E' il periodo in cui cerchiamo nell'amore dei nostri cari quello spiraglio di conforto ed affetto che ci aiuta a credere ancora nel vero valore della vita. Ma e' anche il periodo dell'anno in cui riaffiorano in tutti noi i ricordi del nostro passato, la nostalgia della nostra etnia, l'amore per le nostre origini. La nostra mente solca gli oceani, scavalca le montagne, vola nei cieli per ritornare idealmente in quel piccolo magico angolo tra gli altopiani peligni, nella casa dove siamo nati, nel paese dove siamo cresciuti, nelle usanze che abbiamo dovuto lasciare. I ricordi che ritornano nella nostra mente sono tanti, forse tantissimi, alcuni belli altri meno belli, ma tutti importanti per la nostra formazione morale, civica e sociale. Ricordiamo i nostri amici, i nostri parenti, i nostri maestri, i nostri sacerdoti. Tutti importanti, tutti rimasti indelebili nei nostri cuori. Ricordiamo le brutture della guerra, le sue deleterie conseguenze, la poverta' che ne segui', gli enormi sacrifici dei nostri genitori che dal zero della guerra riuscirono in pochi anni a darci quella parvenza di normalita'. Ricordiamo la loro forza esteriore che sapeva mascherare quel disagio interiore che ogni giorno provavano per non poterci dare quella stabilita' economica che ci facesse sperare in un futuro migliore. Ricordiamo le loro grande ed indescrivibile sofferenza nel decidere per il bene di noi figli di lasciare il loro mondo, le loro case, le loro abitudine, il loro modo di vivere, per avventurarsi verso paesi sconosciuti e lontani. Soffrirono tanto, la nostalgia del loro piccolo paese era presente in ogni momento della loro giornata. Furono degli esemplari pionieri della parte piu' bella della loro nazione, riuscirono col loro lavoro, con la loro onesta', col loro esempio a dare, non soltanto a noi figli una stabilita' sociale ed economica, ma anche e soprattutto ad essere degli ambasciatori di un'Italia che lavorava e produceva e non di quella Italia distorta che perfidi personaggi politici e culturali cercavano di far credere. Ed infine ritornado hai ricordi della nostra fanciullezza non puo' mancare il pranzo della vigilia di Natale, perche' in ogni casa, anche tra le piu' povere, il pranzo si faceva. Per molti, due giorni prima di Natale, si andava nelle montagne del paese si raccoglievano delle frasche secche per portarle il giorno dopo a Sulmona per venderle e col ricavato comprare tutto cio' che serviva per un degno pranzo Natalizio. Ricordo le letterine sotto il piatto del padre, l'immancabile regalo che consisteva sempre in un indumento che per lo piu' era una maglietta nuova, o, per i piu' fortunati, un paio di scarpe nuove. Poi la messa della mezzanotte, la nascita del bambino Gesu', e per chi era segretamente innamorato il sorriso della sua ragazza. Erano altri tempi, altro modo di pensare, forse banali, ma per chi li ha vissuti erano tempi talmente belli che non hanno eguali. A TUTTI BUON NATALE. Brooklyn,Ny.
dom 21 nov alle ore 21:57
Donato D'Orazio.
 THANKSGIVING DAY.
Una festa totalmente Americana, che trascende ogni vocazione religiosa, etnica o sociale. E' una giornata direi ecumenica che sa' unire tutti i cittadini di questo paese in un unico gruppo di persone che dividono insieme l'ideale di una nazione che cerca disperatamente di essere equanime con tutti. Purtroppo tutto questo in molti casi non ci riesce.Non certo per la gente comune che anela una parita' sociale per tutti, ma da personaggi politici che vanno a Washington per perorare i loro interessi a discapito di povera gente che malgrado il loro impegno. molte volte i loro sacrifici non riescono a raggiungere il sogno Americano.Purtroppo le poche leggi sociali che dovrebbero aiutare i piu' bisognosi sono per lo piu' appannaggio di persone egoiste che cercano con disonesta' sotterfugi di ingannare il prossimo. A tutto questo vorrebbe mettere fine il Presidente Joe Biden. Per la prima volta in questa nazione il presidnte sta' cercando di mitigare queste ingiustizie con un disegno di legge che porterebbe questa nazione al livello sociale dei paesi piu' ricchi della terra. Dare a tutti i bambini, poveri e disagiati, l'opportunita' di frequentare il pre-asilo gratis. Dare ai genitori con un salario annuo di  meno di 400 mila dollari un aiuto economico sotto forma di beneficio per i figli minorenni con un assegno di trecento dollari mensili. Dare a famiglie che vivono in zone rurali, lontani dai grandi centri urbani, l'opportunita' di avere l'internet che oggi non possono ricevere. Di dare a tutti quei giovani che sognano un'educazione universitaria che per circostanze economiche non possono avere, la facolta' di frequentare un un'universita' federale o statale. Una legge che permetterebbe a tanti figli di aiutare i loro vecchi genitori malati nei momenti piu' bisognosi della loro vita,con un permesso dalle loro aziende lavorative di assentarsi per due settimane pagate all'anno. E tante altre cose troppo lungo da elengare. Sono tutte cose che per la prima volta in America andrebbero ad aiutari i poveri e la classe media del paese. Tutto questo ha un prezzo abbastanza consistente da pagare. Si girerebbe intorna ad un trillione e settecento miliardi di dollari pagati in gran parte da ricchi e potente societa' che oggi non pagano un centesimo di tasse federali. Apriti cielo! tutti gli esponenti repubblicani e due democratici si oppongono con tutte le loro forze per potere affossare questa legge. Gridando ai sette venti che questa legge aggiungerebbe per il prossimo decennioo una somma annua di 150 miliardi di dollari.al cospiquo deficit che gia' abbiamo. Dimenticandosi che nel 2017 approvarono una legge di riduzione delle tasse che beneficio' soltanto il 10% dei piu' ricchi della nazione. Inalzando il debito federale di ben tre trillioni di dollari. senza peraltro coprirla in nessun modo. Io spero che nella ricorrenza del Thanksgiving day la gente di buona volonta' che ha nel suo intimo un po' di sensibilita' possa riflettere su questo. Soltanto con un po' di equanimita' e giustizia i giovani di oggi possono aspirare ad un mondo migliore. A tutti Buon THanksgiving Day, ed alle persone care che negli ultimi tempi ci hanno lasciato un sincero ricordo ed una preghiera.
Brooklyn,Ny.
mar 26 ott alle ore 17:47 Donato D'Orazio.

Riflessioni

Siamo entrati nel periodo dell'anno in cui le giornate si fanno piu' corte, i primi freddi autunnali si fanno sentire, le foglie cadenti riempiono i bordi delle strade, New York City cerca di riappropriarsi della sua normalita'. I quasi due anni di sofferenza creata dal Covid19 continua a dare preoccupazioni e disagi a tanta gente. Anche se c'e' un barlume di speranza che le cose cominciano lentamente a migliorare, per i newyorkesi, gente per natura molto pragmatici, prendono questo cauto ottimismo con un pizzico di insofferenza. Anche se la Metropoli e' la citta' che ha una percentuale di gente vaccinata tra la piu' alta della nazione, la resistenza al vaccino dei pochi mette a repentaglio l'intera comunita'. New York City, la citta' piu' multietnica del mondo sta' cercando di dare un esempio di responsabilita' civica e morale a tutte le citta' e Stati della nazione, il suo sforzo si scontra con l'intransigenza di politici autocratici ed irresponsabili, che per vile vantaggio personale, per aspirazioni di grande ed importante poltrone stanno mettendo a dura prova l'incolumita' di tante innocenti persone. Purtroppo ci sono tanta gente che ingenuamente seguono il parere di questi malati di potere, non si vaccinano, non rispettono il prossimo, e che per una inutile e sciocca ideologia perdono inutilmente la loro vita e la vita dei loro cari. In una nazione tra le piu' avvanzate tecnicamente e culturalmente del mondo avere questo stupito paradosso, tanto, ingiustificato quando incomprensibile, per gente normali e' difficile da poter capire o giustificare. Il federalismo ha tanti vantaggi, ma anche tante difetti. Uno di questi e' il potere che da' a governatori senza un pizzico di ritegno morale e sociale, che hanno perso quella dignita' che fa' grande un uomo, per imporre a gente che dovrebbe servire, il loro malfamato ego, ed il loro sogno di grandezza. Non si puo' dare a governatori come quello della Florida, del Texas, e di altri Stati del Sud carta bianca per rovinare non soltanto i loro ccostituenti ma anche la nazione intera. Questa pandemia puo' essere facilmente controllata, basta che tutti si responsalizzano e facciano il loro dovere. Vaccinatevi.

 

Brooklyn,Ny.
ven 8 ott alle ore 02:27
Donato D'Orazio.
Dalla fine degli anni quaranta fu per Cansano l'inizio di una emigrazione di massa che porto' via tante famiglie e tanti giovani. Un'emigrazione forzata dalle condizioni difficili per una economia distrutta completamente dalla guerra, senza per'altro, una prospettiva di miglioramento per il prossimo futuro. Non fu per nessuno una decisione facile da prendere. Si lasciava per sempre tutto cio' a loro caro, tutto cio' che loro conoscevano ed amavano. Per molti i loro genitori, per altri amici, parenti, scuola, chiesa, casa, per tutti la loro storia, il loro retaggio, la loro identita', per incaminarsi verso l'incognito, verso nazioni sconosciute e lontane. Per tanti si arrivava a destinazione con la mitica valigia di cartone con dentro pochi indumenti usati, con in mente tanti sogni, ma anche trepidazioni e paura di non potercela fare. In qualsiasi nazione del mondo ci si  approdava,  i primi tempi furono difficili per tutti, non soltanto per la differenza di lingua e costumi, ma anche per le varie offese razziste che si dovettero sperimentare. Fu questo uno dei motivi principali che tante comunita' cansanesi nel mondo si formarono. Ci si proteggeva a vicende. Ci si aiutava a superare insieme quel senso di nostalgia che immancabilmente ci prendeva. A Brooklyn non fu da meno. Ci riunimmo per formare una delle comunita' piu' grandi di cansanesi all'estero. Nei primi tempi per essere insieme a gente nostra che ci dava fiducia, per scambiarsi notizie recenti dal nostro paese. Ci si riuniva principalmente a fine settimana. Molti andavano nella chiesetta di San Rocco per la messa domenicale, altri, piu' giovani all'angolo della quarta Avenue e trentaquattro strada. Poi quando cominciarono ad arrivare i primi bimbi si andava al piccolo ma meraviglioso sunsetpark per respirare un po', di aria pura, per vedere il tramonto del sole che costellava di tanti colori le acque del mare, e goderci lo splendoro panoramico della baia di Newyork. Con l'avvento  della squadra Maiella si comincio' a fare delle feste sociali ed a seguire la squadra nei tanti campi sportivi della citta'. Per ben cinque anni per essere presente alle partite della nostra squadra il pranzo domenicale  si dovette spostare alle sette di sera. Ed infine dalla meta' degli anni sessanta fino ai primi anni del duemila ci si riuniva al completo per onorare le decine di giovani sposi cansanesi che convolavano a nozze. Fu questo lungo periodo la parte piu' bella e significativa della nostra ormai quasi scomparsa comunita'. Tutto questo ed altro ancora e' stato determinante per non farci mai  dimenticare le nostre origine e la nostra gente in Cansano. Anzi questa unione di intenti ci ha tenuto insieme ci ha aiutato ad essere idealmente vicino al nostro paese, a partecipare sempre, secondo le possibilita' di ognuno, a tutte le festivita' religiose, a tutte le nostre tradizioni, e, quando ce ne' stato bisogno, aiutare economicamente le riparazioni delle nostre chiese e delle statue dei nostri Santi. Tutto questo e' stato possibile, non soltanto per la totale participazione della comunita', ma, soprattutto, per l'impegno, difficile ed incondizionato di alcuni nostri paesani che generosamente si sono presi l'onere di portarli avanti. Tra questi encomiabili paesani quello che e' sempre stato presente, sempre pronto a collaborare e' stato Germano Di Paolo. Dal lontano 1955 ai giorni nostri in ogni occasione si e' prodicato, a volte con sacrifici personali, as far si' che  al nostro paese non mancasse la participazione della nostra comunita'. Questo umile grande uomo il giorno 5 Ottobre, dopo un lunga e dolorosa malattia ci ha lasciato. Il buon Dio l'ha voluto con se', tra gli eletti, nel regno dei cieli. La comunita' cansanese di Brooklyn ha perso un fratello, un amico, un onesto e dignitoso uomo, un esempio per tutti. Cansano ha perso con lui uno dei suoi figli migliori. Alla sua famiglia che lui ha sempre amato e protetto con tutto il suo amore  vada il nostro sentito cordoglio. A lui vada tutto il nostro ringraziamento,tutta la nostra preghiera, tutto il nostro affetto. RIposa in  pace caro cugino. Donato D'Orazio.
Brooklyn,Ny.
dom 26 set alle ore 18:10
Donato D'Orazio
I primi freddi autunnali, le foglie ingiallite dal tempo che cadono dagli alberi, le giornate che si accorciano ci ricordano che un'altra estate se ne va', un'altro periodo della nostra vita che per sempre ci saluta. Per i giovani e' soltanto un arrivederci ad una nuova avventura estiva che sicuramente ritornera'. Per noi anziani una pausa di riflessioni, di una possibilita', non certo voluta, che un'altra estate probabilmente non ci sara'. E' la dura legge della vita che ci impone ad essere realisti, ad avere, se non la certezza, almeno quel remoto  dubbio che tutto puo' succedere. Ma e' anche legge della vita ad essere ottimisti, ad avere, se non la convinzione, almeno la perseveranza che anche per noi ci sara' uno spiraglio di speranza che le cose non saranno proprio cosi'. Che anche per noi il sereno del cielo, il calore del sole, le lunghe giornate estive possono ritornare.Che anche per noi vecchi emigranti,lontani dalle nostre origini, dal nostro paese, dalle nostre case ci sia l'opportunita', almeno per un'altra volta, di poterci ritornare. Di rivivere, anche se per poco tempo, il sogno della nostra adolescenza, la nostra prima gioventu', il verde delle nostre montagne, il profumo dei nostri fiori,il calore delle nostre case, la simpatia dei nostri paesani, le serate fresche di un'aria pura ed incontaminata, sotto un cielo, forse unico al mondo, dove milioni di stelle creano una cornice pittoresca che ammaliava i nostri cuori ed estasiava i nostri sentimenti. E' un sogno, soltanto un sogno che alberga secretamente nel profondo dei nostri cuori, chissa' se poi si avverrera'. Donato D'Orazio
Brooklyn,Ny.
sab 11 set alle ore 23:37 Donato D'Orazio Sembra ieri, eppure sono passati 20 anni da uno dei piu' funesti giorni della storia americana. Un gruppo di vermi terroristi riuscirono a mettere in atto un barbarico attentato ai simboli piu' importanti del sistema politico, militare e finanziario di questa  grande democrazia. Era una meravigliosa mattina a New York l'undici Settembre 2001. Il sole brillava nel terso cielo Newyorkese mentre un venticello accarezzava le foglie cadenti dagli alberi. Era uno di quei giorni in cui ogni essere umano ringrazia l'onnipotente per esserne parte vivente. La gente usciva per andare a lavoro con ottimismo e con la consapevolezza di un ritorno felice con le loro famiglie ed i loro amici. Per quasi tremila innocenti non fu' proprio cosi'. Fu per loro l'ultimo giorno della loro vita. Due dozzine di orrendi assassini, con la forza riuscirono ad impossessarsi di quattro aerei di linea, con ignari passeggeri a bordo, pilotanti questi possenti aerei verso le due torri gemelli del World Trade Center di New York, il Pentagono di Washington e se non fosse stato per l'eroismo di alcuni passeggeri del quarto aereo che riuscirono ad immobilizzare i terroristi e dirottare l'aereo nelle campagne della Pennsylvania anche il Capitol Building sarebbe andato in fiamme. Ogni cittadino, non soltanto in America ma in tutto il mondo ricorda con precisione dove si trovava nel momento in cui il primo aereo colpi' una delle torri. Io mi alzai piu' presto del solito quel giorno, ed approfittando del bel tempo decisi di uscire subito per andarmi a comprare il giornale e leggerlo davanti la mia casa. Davanti l'edicola incontrai una persona che mi disse che un aereo aveva colpito una torre del WTC. Non dieti troppo peso a quella notizia perche' pensai che uno dei tanti elicotteri o piccoli aerei personali che giravano ogni giorno intorno all'imponente grattacielo l'aveva colpito. Fu cosi' che ritornato di fronte alla mia casa mi misi a leggere questo giornale. Passarono alcuni minuti ed un conoscente che aveva una barberia a pochi passi dalla mia casa si fermo' per parcheggiare la sua macchina. Usci' dalla vettura parlando al telefono. Mentre mi salutava con una mano riusciii a capire una frase che lui stava dicendo - Non ti preoccupare, sara' stato un incidente e tutto si risovera' nei migliori dei modi -. Sapendo che un suo figlio lavorava con una multinazionale finanziaria in una delle torri, questa frase mi insospetti molto tanto da andare dentro casa e mettere la televisione. Il terrificante spettacolo che mi si presento' mi fece inorridire. Una delle due Torri stava crollando perpendicolarmente su' se stessa. Una immensa nuvola di fumo nero si alzava dalle macerie. Capii all'istante che quello che stava succedendo era un'immane tragedia che si stava consumando a pochi chilometri da dove vivevo e che sicuramente avrebbe portato dolore e morte per molte innocenti persone. Come porto' dolore all'amico barbiere perche' suo figlio di appena 26 anni perse la vita in quel inferno. Il cielo di un azzurro meraviglioso di poco tempo prima si copriva di un fumo nero e con migliaia di fogli di carta che volavano in ogni angolo della citta'. La pace mattutina si tramuto' in grida di panico, in pianti di persone che avevano dei cari in quel rogo infernale. Fu l'inizio di un doloroso calvario in cui ogni giorno, per lunghi mesi, in ogni strada della citta' c'era un funerale che portava verso l'eterno riposo gente che per andare a lavorare persero la vita. Famiglie distrutte, bambini senza un genitore, comunita' dissipate da un crudele destino. Seguirono anni difficile, anni di disperazione per una citta' ferita e depressa. Ci volle coraggio, abnegazione ed unita' di intenti per riportare questa grande metropoli ad una parvenza di normalita'. I due buchi neri che si formarono nel posto dove sorgevano le due torri sono stati sostituiti da due vasche in cui l'acqua scende nell'infinito, i nome delle 1700 e piu' vittime incise nel marmo che le circonda. A pochi passi il meraviglioso grattacielo inalzato per dare continuita' ad una citta' che ha saputo rialzarsi dalle ceneri. Due guerre e tanti eroi che hanno dato la loro vita per far si' che questi innocenti cittadini del mondo intero che lavoravano e perirono in quel biasimevole attentato terroristico abbiano per sempre la loro pace eterna. Donato D'Orazio Brooklyn,Ny.
dom 5 set alle ore 17:37 Donato D'Orazio L'America, per quasi un secolo bastione di democrazia, liberta' e giustizia, oggi nazione alle prese di una malefica metamorfosi  che la sta' riportando nel tempo del razzismo, proibiretismo e pura idioziaismo. Dalla corte suprema dove cinque giudici, perso ogni senso di giustizia approvano una legge discriminatoria dello Stato del Texas verso le donne che se messa in vigore perderanno il diritto di fare del loro corpo quello che meglio vorranno, ai governatori repubblicani che la dignita' l'hanno persa da molto tempo che stanno mettendo su' leggi anticostituzionali che impediranno ad una fetta di popolazione, per lo piu' di colore, il loro diritto al voto. Come stanno facendo il, possibile per discreditare e proibire ad alti esponendi dell'educazione scolastica dello Stato di imporre, per loro sicurezza e sicurezza di altri, di portare in classe la mascherina. Tutto questo mentre nei loro Stati, per causa di quella funesta variante Delta, ogni giorno si registrano centinaia di morti, per lo piu' maestri ed innocenti bambini. In prima linea in questa pazza e mortale decisione c'e' il governatore della Florida Ron De Santis. Questo sciocco ed impertinente personaggio, con decisioni sbagliate, si e', per motivi politici, intestardito ad impedire, con ordini esecutivi che scuole e tutte le entita' pubbliche e private di non obblicare i loro studenti o dipendenti di portare le mascherine. Questo e' di una vilta' inaudita. Perche' vilta'? Ma perche' lui da persona intelligente che e' sa' benissimo che quello che sta' facendo portera'  per tanti innocenti dolore e forse morte. Tutto questo lo sta' facendo per ambizioni politiche, forse anche per vanita' che. a lungo andare, lo portera' ad essere ricordato come il principale responsbile di una immane tragedia che poteva essere facilmente evitata. Uno dei migliori giornalisti della catena televisiva CNN, Jim Acosta, qualche settimana fa' ha suggerito di rinominare questo terrificante Virus, da variante Delta, a variante De Santis. E ne ha tutta la ragione. La Florida da diverse settimane e' diventata l'epicentro di questo male. Speriamo, per la salute di tanti innocenti, che lui capisca al piu' presto possibile, che il suo diritto costituzionale non puo' scontrarsi col diritto costituzionale di tanti bambini, di tanti vecchi, di tanti malati. Lui egoisticamente sa' di essere protetto dalla sua posizione di governatore. Quello che non sa' e' che l'intera popolazione questa protezione non ce la'. Spetta al lui saperli proteggere.  Brooklyn,Ny.
ven 23 lug alle ore 03:55
Donato D'Orazio Leggendo quello che in questi tempi si scrive su Facebook, ed il carattere, l'educazione, il buon senso che manca completamente a chi certe cose le scrive o (copie) mi fa venire in mente il grande giornalista italiano, Indro Montanelli, che in uno dei suoi ultimi articoli scriveva " Facebook ha avuto il grande torto di dare ad ignoranti l'opportunita' di mentire ed esagerare su cose piu' grandi di loro". Ed aveva ragione. Basta guardare alcune pubblicazioni di tinte volgare e bugiarde che un ingenua persona, con un pizzico di malvagita', ha saputo pescare nella piu' puzzolenta melma di Siti estremisti e codardi per denigrare, sensa una bricciola di verita', l'onore e la dignita' del Presidente Joe Biden, Degli ex Presidenti Bill Clinton, Barak Obama, e la capo del congresso degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, prima donna italo/Americana a ricoprire con onore la terza poltrona piu' importante della gerarchia governativa Americana. Personaggi tutti che hanno governato con con competenza ed imparzialita'. facendo nel corso del loro mandato anche qualche sbaglio, prendendosi sempre la loro responsabilita' e pagarne le conseguenze.Non certamente come il patetico bugiardo della quinta avenue. Hanno sempre combattuto con tutte le loro forze la violenza ed il dolore causato da armi da fuoco. Ritrarli o disegnarli con una pistola in mano, pur sapendo che era falso denota una vilta' che traspassa ogni logica, ogni senso di stima personale. Ironizzare su Joe Biden, specialmente su cose cosi' tragiche, e' di una vigliaccheria sconvolgente. Il Presidente e' un uomo d'onore, un uomo che ha dedicato quarantanni della sua vita pubblica per proteggere i diritti dei vecchi, per il bene dei poveri e dei deseridati. E' stato autore o coautore di leggi mirate al benessere dei cittadini che malgrado il loro impegno non ce l'hanno potuto fare. Ha protetto ed allargato i benefici del Medicare e  medicaid. Assistenza medica che ne beneficiano gli anziani, gli infortunati sul lavoro, e persone povere. Il contrario del famigerato della quinta avenue che ha tagliato questi programmi di ben ottocento miliardi di dollari per dare ai ricchi una riduzione delle tasse di milioni di dollari. La prima cosa che ha fatto da Presidente e' stato quelllo di firmare un ordine esecutivo per dare a tutti i cittadini, compreso i bambini, un assegno di 1400 dollari. Non un solo repubblicano ha approvato questa decisione del Presidente. Nessun fautore del patetico bugiardo della quinta avenue ha rifiutato questo importante beneficio. Ha lottato e firmato una legge che da a tutti i bambini al di sotto dei diciotto anni un Child Credit (credito ai figli minorenni) di 300.00 dollari mensili, naturalmente senza un solo voto dei Repubblicani. Nessuno di questi falsi conservatori, per lo piu' i nuovi "ricchi" ha rifiutato questi benefici. Il personaggio che ha pubblicato quella sciocca, (come chiamarla vignetta?), con le pistole, sententosi importante ne ha voluto pubblicare un'altra, ancora piu' stupita della prima. Invita tutti coloro che non la pensano come lui di lasciare questa nazione. Il Motivo? Non rispettono la bandiera americana. Questo patetico personaggio, con gente che la pensano come lui nel giorno piu' infamante della storia di questo paese - 6 Gennaio 2021- si e' bendati gli occhi, tappate le orecchie, chiusa la bocca mentre i loro coorti assalivano e desacravano IL Capitol Building, emblema unico della democrazia di questa nazione. Usando BANDIERE AMERICANE per distruggere tutto cio' trovavano. infangando le BANDIERE AMERICANE per uccidere un polizziotto, ferire cinquecento agenti, 75 con grave ferite che si porteranno per tutta la vita. Gridando morte a Nancy Pelosi ed impiccagione per il vice Presidente MIke Pence. Un incubo che queste persone, con il promotore di questo funesto mancato colpo di Stato, se lo debbono portare sulla loro coscienza per il resto della loro vita. Accettare la volonta' del popolo e' un sacro diritto sancito dalla costituzione di questo paese. Usare la Bandiera per onorare la democrazia e le persone che la difendono e' cosa sacra. Usare la bandiera per loschi motivi politici da persone che niente hanno mai fatto per il bene del paese o osannare un xenofobo,un patologico bugiardo, un traditore dittatoriale che ha cercato di sovvertire la volonta' del popolo e' da codardi. Per questo ed altro ancora sono loro e soltanto loro che debbono farsi la valigia e scomparire per sempre dalla nazione che hanno tradito.  Brooklyn,Ny.
lun 5 lug alle ore 01:26 Donato D'Orazio

Dopo varie peripezie e duri confronti con gli invasori anglosassoni i tredici Stati originali ( the thirteen original colonies) il 4 Luglio 1776 rivendicarono il diritto di indipendenza dall'Inghilterra. Il 4 Luglio 2021 gli Stati uniti D'America rivendicano il diritto di ritornare alla normalita'. Quattro anni di potere malato di un saccente autocratico che ha saputo con cosi' poco tempo picconare tutte le leggi piu' importanti che per duecentocinquantanni hanno fatto di questa nazione l'emblema della democrazia nel mondo. La pandemia del covid19, con la non curanza del suddetto personaggio,molte delle seicentomila fatalita' che abbiamo avute potevano essere salvate. Una florida economia, tra la piu' potente del,mondo, andata completamente distrutta. Sedici milioni di lavoratori con la perdita del loro posto di lavoro. Se tutto questo malessere non bastasse, l'abominevole insurrezione del 6 Gennaio di questanno che ha ucciso un polizziotto, due delle forze dell'ordine che hanno commesso il suicidio ed una insurrezionista, quasi quattrocento agenti feriti gravemente. Il Capitol Building coposaldo della democrazia americana completamente disacrato. Tutto questo per una mente psicopatica che voleva a tutti i costi sovvertire la volonta' del popolo. E' stato per quasi tutto il 2020 ed i primi sei mesi del 2021 il periodo piu' buio della storia di questo paese. Ed anche se una parte dei politici repubblicani che per il potere hanno completamente perso la loro dignita' continuando a confondere le idee di persone ingenue con le loro falsita' e bugie, il paese nel complesso sta' superando questi funesti eventi ed incamminarsi verso una nuova era che si spera riportera' questa nazione nell'ambito di quello che e' stato sempre il suo ruolo. Esempio di demoicrazia e liberta' del popolo. New York City, la citta' americana per antonomasia, venuta fuori dalle cenere di un periodo nero della sua storia, oggi si appresta a celebrare una rinascita, non certamente facile, ma voluta con immenso sacrificio dai suoi cittadini. La metropoli ritorna a dare il benvenuto a milioni di persone da tutto il mondo, gli eleganti negozi riaprono le loro porte, Central Park in Manhattan e Prospect Park in Brooklyn riaccongono con concerti canori la loro gente, Broadway riaprera' i suoi teatri tra qualche settimana, La Statua della Liberta' ed i grandi grattacieli che decorano la citta' daranno ai turisti l'opportunita' di ammirare dall'alto l'immensita' di questa metropoli. I fuochi d'artificio di Macy's, questa sera, con ben sessantacinquemila botti illuminera' il cielo Newyorkese. Come sara' per Brooklyn con i fuochi d'artificio della grande e bella spiaggia di Coney Island. Ci saranno in ogni parte della citta' tante famiglie che si riuniscono per festeggiare la ritrovata normalita'.  Si inizia cosi' questa nuova era. Un'era che speriamo possa riportare quel senso di appartenenza, quel senso di cameratismo, quel senso di rispetto verso chi e' diverso da noi, soprattutto che sia un epoca che non ci faccia mai dimenticare  tutto quello che abbiamo passato negli ultimi anni. Non ci faccia mancare il nostro grazie a gente di scienza che col loro sacrificio ci hanno salvato da quel terribile male. Come non dobbiamo mai dimenticare tutti le innocenti persone che purtroppo ci hanno lasciato. A loro vada tutto il nostro ricordo, la nostra fratellanza, la nostra preghiera. Donato D'Orazio.

Brooklyn,Ny.
lun 21 giu alle ore 17:29 Donato D'Orazio
L'America, paese di sogni, di speranze, ma anche di sacrifici, a volte, di sofferenze. Un paese che sa' darti tante opportunita', che sa' aprirti tanti orizzonti, ma e' anche un paese che non ti regala niente. Ti apre le porte, ti indica le strade, poi sta' all'indivduo cercare quella giusta. Quella che puo' percorrere, da solo senza l'aiuto di nessuno,soltanto con il suo impegno, il suo coraggio, il suo intelletto. Insomma e' una nazione che forse piu' di altre ti da' la possibilita' di percorrere la tua strada, forse tortuosa, forse impervia, sicuramente difficile per farti raggiungere lo stato sociale consono alle tue reali possibilita'. Ma, purtroppo, questa nazione non e' sopltanto questo, o altro ancora, e' anche una nazione dalle mille sfaccettature, dalle diversita' delle sue etnie che la fanno di un mosaico bello ma intrigato, dove la volonta' di molti ha sempre la meglio sui pochi. E' una nazione che anche se scoperta da un navigatore del sud Europa, e' stata in principio governata da gente del nord Europa. Una nazione che nei suoi duecentocinquantanni di storia ha dovuto
al suo nascere subire le angherie anglossassone. I loro terrificanti soprusi verso i nativi, verso gente di colore, che con forza li andarono a prendere nei loro paesi africani, per portarli, contro la loro volonta' in America per usarli come schiavi nelle loro piantaggioni. C'e' voluta una guerra civile per liberarsi del dominio inglese ed un atto del congresso che nel 1865 decreto' che la schiavitu' era incostituzionale e doveva essere completamente abolita. Questi atti legislativi furono molto importanti ma non conclusivi. La schiavitu' fu vinta ma il seme del razzismo rimase intatto. Negli anni a farne le spese non furono soltanto le persone di colore ma anche gli emigranti del sud europa, in particolare gli italiani. Chi conosce la storia dell'emigrazione italiana in questa nazione, e sono pochi, sa' i soprusi, le disciminazioni che i nostri avi dovettero subire. Sanno, ma soprattutto dovrebbero saperlo i molti, delle strage di innocenti che nostri antenati subirono in Stati come la Luisiana, la Pennsylvania ed altri ancora. C'e' voluto tanto tempo, tanti sacrifici per superare questi soprusi nei confronti della nostra gente. Nel 1965 il governo del presidente Johnson riusci a portare avanti con successo la legge per l'abolizione del razzismo in America. Almeno cosi' sperarono. Purtroppo non e' stato cosi'. Il gene del razzismo e' cosi radicato nel loro indole che almeno il 35% della popolazione, compreso tanti discendenti italiani che offuscati della loro ignoranza, continuano a perorare, ad appoggiare incalliti razzisti che con insurrezioni, falsita', bugie, stanno portando questa nazione ad una anarchia totale. Uno Stato di cose, se di successo sarebbe per questa nazione la fine dei suoi ideali. La fine di quella democrazia che quasi un milioni di giovani americani hanno dato la loro vita per difenderla e preservarla non soltanto in questa loro nazione ma anche nel mondo intero.
Brooklyn,Ny.
lun 24 mag alle ore 17:49
Donato D'Orazio Ogni giorno che passa si ha la dolorosa conferma che le varie comunita' italiane in questa nazione  si stanno avviando verso l'oblio. I vecchi emigranti che tanti sacrifici hanno fatto per costruire un legame duraturo tra le varie generazioni, in gran parte non ci sono piu'. Chi li ha seguiti hanno completamente fallito il loro compito di continuare gli sforzi di questi antenati. E di conseguenza oggi siamo arrivati ad essere un gruppo etnico quasi irriconoscibile e senza una forza coesa per perorare le nostre cause. Mentre le altre etnie si sono impegnati ad insegnare ai loro figli il volore, l'orgoglio, la storia delle loro emigrazzioni, l'onore di appartenenza alle loro radici, noi italiani, forse per ignoranza, forse per convenienza, forse per egoismo, abbiamo completamente oscurato la storia, i sacrifici, le dolorose peripezie che i nostri antenati hanno dovuto subire nei primi anni della loro avventura americana. Il maggiore sbaglio che i nostri rappresentanti, politici, economici, sociali,  e' stato quello di  non impegnarsi per far si' che la lingua italiana fosse stata inclusa nel sistema della pubblica istruzione di questo paese. Questa mancanza di conoscenza, questa mancanza di opportunita' di studiare la lingua italiana, unita all'assenza totale del governo italiano che mai ha voluto impegnarsi per questa causa (io ne so' qualcosa perche' nei primi anni del sessanta con la lega italo/americana calcio che noi ne facevamo parte abbiamo al riguardo chiesto aiuto al console generale italiano qui' a New York senza averne una risposta positiva) hanno creato in loro la convinzione che essere o non essere di origine italiane non faceva nessuna differenza. Questa convinzione si nota specialmente nel campo politico di questo paese. Mentre gli esponenti politici di altre etnie si impegnano per far si' che le loro etnie abbiano tutto cio' che gli spetta, Gli esponenti politici di origine italiane pensano di piu' alle loro carriere, al loro partito, a sgambentarsi tra di loro invece di aiutare gli italiani bisognosi. Sono capaci di perdere la loro dignita' pur di difendere la loro ideologia, ma mai cercare all'unisono di fare qualcosa per la loro comunita'. Basta pensare che se un vecchio italiano che non conosce la lingua inglese (e ce ne sono tanti) si reca ad un qualsiasi ufficio, sia esso cittadino, statale o federale, per la maggior parte non trovera' nessuno ad aiutarlo, di certo non trovera' una signaletica in lingua italiana. Ci sono in tutte le lingua comprese cinese, spagnole, russe ed arabe, ma non italiane. Per le sedi elettorali la stessa cosa. Anzi per farlo ancora piu' difficile, negli ultimi tempi, governatori di fede repubblicana, stanno firmando leggi che rendono quasi impossibile a vecchi, malati, ed impossibilitati di andare in una sede elettorale di poter votare. Tutto questo per seguire le baggianate di un demagogico bugiardo che non sa' accettare la volonta' del popolo che lo ha sconfitto. E quello che fa' piu' male e' che parlamentari e governatori repubblicani di origini italiane (ed anche cansanese) sono i primi fautori di questo attacco sconsiderato verso la democrazia e la costituzione di questo paese. Come ci sono parlamentari e governatori democratici di origine italiane che escluso qualche eccezione, come quella del governatore Cuomo di New york, non  stanno facendo un bel niente per cercare di salvaguardare la festa del Columbus Day, simbolo del grande ed indispensabile contributo degli italiani a questa nazione, per cambiarlo col nome di Indiceno Day, che non ha niente a che fare col Columbus Day. Se realmente vogliono onorare i nativi americani ci sono altri 364 giorni per poterlo fare. Non debbono appoggiarsi alla nostra debolezza politica, alla nostra poca coesione di intenti per umiliarci in questa maniera. Per negarci il diritto di far conoscere la nostra storia, la nostra cultura, la nostra prominenza nel campo architettonico mondiale. Brooklyn,NY.
mer 12 mag alle ore 20:40
Donato D'Orazio La costituzione, la democrazia, il sistema di due maggiori partiti, oggi messi a dura prova dal branco parlamentare repubblicano che accecati dal potere, impauriti dall'eventualita' di perdere la loro poltrona, ubbidienti alla maniacale mentalita' di un patetico bugiardo hanno buttato fuori dalla leadership del loro partito la deputata  Liz Cheney del Wyoming, figlia dell'ex. vice presidente Dick Cheney, per la sola ragione di aver avuto il coraggio di essere onesta nel difendere quello che e' piu' sacro in questo paese: la democrazia, l'emblema che la rappresenta, il Capitol Building e l'imparzialita' del voto popolare. Liz Cheney, non e' una democratica , non e' liberale, e' una parlamentare repubblicana dell'ala conservativa del suo partito, una accanita sostenitrice degli ideali di conservatori come Goldwater e Reagan. Crede fermamente in un governo che lotta per una parita' di bilancio, favorevole a proteggere le grandi imprese, sostenitrice dell'opinione che se il "business" prospera c'e' anche un bricciolo di pane per il resto della popolazione. Quindi una veduta diametralmente opposta alla politica dei democratici che vedono nel governo una fonte di sostegno per i piu' bisognosi, per chi per sfortuna si ammala, per gente che malgrado la loro buona volonta, il loro impegno non riescono a raggiungere il sogno Americano. Liz Cheney rappresenta la vera prototipa del partito repubblicano. Allora perche' e' stata fatta fuori dalla leadership dai suoi colleghi? Ebbene perche' e' una persona onesta, una donna di grande dignita' che non ha voluto soccombere alla volonta' malefica e bugiarda di Donald Trump. Ha detto la verita'. Ha messo in evidenza la regolarita' delle elezione presidenziali, ha dato, come giustamente e' stato, la colpa dell'insurrezione al Capitol dove sette persone sono morte e centinaie ferite ed emozionalmente distrutte a chi la colpa l' ha avuta. Ha esposto per quello che realmente e' il personaggio che in tutta la sua vita non ha mai accettato una sconfitta. Che spudoratamente continua a dichiarare che in questa nazione, in questa democrazia dove liberta', giustizia e volonta' insindacabile del popolo non viene mai messa in discussione, ci siano state delle frode. Ha perso le elezioni con piu' di sette milioni di voti di svantaggio, con un riconto del voto di almeno due volte, con denuncie infondate  che sono state giudicate per ben 65 volte da giudici imparziali, per lo piu' di fede repubblicana, tutte perdute per fatto che non suissiste il reato. Come e' stato giudicato per due volte dalla corte suprema con lo stesso risultato. Lui patetico bugiardo continua ad avvelenare le menti dei suoi seguaci con dichiarazioni che dovrebbero essere sancite con la prigione. E' un saccente che sa' benissimo che ha perso, ma da egoista che e' non ha il coraggio di ammetterlo, anzi continua con le sue bugie ed obblica i suoi "molluschi" ad assecondare le sue diabloliche sciarade. Di questo Liz Cheney non ne ha voluto far parte, e per dire la verita', per essere onesta col popolo e' stata rimossa dal suo incarico. I suoi vili colleghi parlamentari per  vantaggi politici personali, per ubbedire ad un narcisista hanno perso la loro dignita, la loro onesta' e tradito il loro giuramento di difendere la costituzione. Ed in questo tranello, in questa vergognosa messa in scena ne hanno fatto parte anche parlamentari Italo/Americani. Come stanno facendo parte a biasimevole leggi elettorali in Stati come la Florida in cui si sta facendo in modo che una parte importante della popolazione di colore non ha accesso a sede elettorale. Questa e' l'America post Trump. Speriamo che il nuovo presidente possa avere la forza necessaria per sradicare tutto questo astio, tutto questo rancore che il suo predecessore gli ha disgustosamente lasciato Brooklyn,NY.
mar 2 mar alle ore 17:18 Donato D'Orazio Mi ero promesso che mai sarei ritornato ad occuparmi di un patetico personaggio, ormai rilegato ad un passato, che per il bene del paese dovremmo subito dimenticare. Di un personaggio che in soli quattro anni e' stato capace di distruggere completamente gli ideali di questo paese. Di un personaggio che sin da bambino, aiutato anche dal padre, ha saputo sposare quella demagogia che gli ha permesso di creare, con falsita' e bugie, un culto di ingenui, di prepotenti, di terroristi, che gli hanno permesso di fare tutto quello che voleva, alla faccia della verita', della giustizia, della dignita' umana. Di un despota che sa' imporre le sue malsane idee a gente ubriache del suo potere che lo seguono e lo perdonano in tutte le malefatte  cose che ha sempre saputo e voluto fare. In qualsiasi parte del mondo in cui esiste ancora un bricciolo di sanita' mentale, un personaggio come questo sarebbe da molto tempo finito in galera. Non qui' , non in America. Perche' qui' il motto di " La legge e' uguale per tutti" incisa su ogni aula giudiziale del mondo non ha modo di esistere. C'e', specialmente negli ultimi tempi, una legge per i  potenti ed affluenti, ed una legge per i poveri e disagiati. Se un potente incoraggia un atto barbarico, una insurrezione contro la sua nazione, un colpo di Stato contro il suo governo, di conseguenza la morte di tre polizziotti ed altre quattro persone e centinaia di feriti, purtroppo molti gravi, la disacrazione dell'imponente simbolo della democrazia della nazione, il meraviglioso "CAPITOL" dove in quella specifica funesta data - 6 Gennaio 2021, le piu' alte cariche dello Stato si stavano preparando a certificare ufficialmente la volonta' della maggioranza del popolo di avere come Presidente Joe Biden. Fu una notte di terrore, una notte di violenze, una notte che lascio' il mondo intero sconvolto. Ebbene il responsabile di tutto questo non solo non viene immediatamente rimosso dal suo incarico, non solo non viene giudicato all'istante  e messo in galera, gli viene concesso ancora di essere libero di continuare a spargere disinforamzioni. e fomentare violenze, a dire bugie che immancabilmente portano sempre ad altre sommosse, ad altre situazioni vergognose che si concludono sempre con spargimento di sangue di innocenti. Se un povero uomo fermato per una semplice infrazione stradale e non si sottomette ad ordini, a volte esagerati, viene abusato verbalmente, a volte picchiato, e sicuramente portato in galera. La scorsa settimana c'e' stato in Florida un'assemblea di un piccolo ramo, ma determinante dell'estrema destra del partito repubblicano, ebbene, non solo hanno dato l'opportunita' a questo psicopatico bugiardo di partecipare, ma anche di  ripetere le stesse idiozie che furono la causa di quella maledetta insurrezione. Si sono dimenticati del danno morale, civico, federale ed umano che questo personaggio ha creato. Si sono dimenticati che per questo e', stato impeached, che al Senato ha avuto 57 voti per la rimozione totale del suo diritto costituzionale, e 43 voti per assolverlo. Qui' in America per una legge arcaica, in casi come questo, la minoranza vince. Sembra una barzelletta, ma nella grande America succede anche questo. Brooklyn,NY.
ven 22 gen alle ore 18:35 Donato D'Orazio
Vivo in questa nazione da ben sessantasei e piu' mesi. Arrivai con mio padre, lasciando il resto della famiglia in Italia. A Cansano, forse non avevamo soldi, ma avevamo una casa situata nel meglio del paese, ed il cibo non ci mancava. Andavamo a scuola e stavamo, nella situazione del paese di quel tempo, abbastanza bene. Fu questo che invoglio' il maestro Salvatore De Bartolomeis a chiedermi per quale motivo  avevamo preso la decisione  di emigrare. Continuo', dicendomi " Posso capire tanti paesani qui' a Cansano che emigrano, hanno poco e non hanno prospettive di miglioramento per il prossimo futuro, ma voi, che anche con sacrifici dei tuoi genitori, avete abbastanza, perche' ve ne andate?" Gli risposi che forse aveva ragione, ma a voler andare ero soltanto io, e la ragione che mio padre lasciava il resto della famiglia era proprio questa, pensava di ritornare al piu' presto, dopo che era sicuro di avermi in qualche modo sistemato in America. Purtroppo per imprevidibilita' della vita non e' andato proprio cosi'. Arrivati qui' a Brooklyn dovemmo ricominciare dal niente. Lo zio che ci accolse fu molto buono nel darci due stanze nella sua vecchia casa. Lui abitava abbastanza lontano, quindi impossibilitato a fare di piu' di quello che generosamente aveva fatto. Cominciammo questo nostro nuovo ciclo della vita soli, inesperti, e senza l'appoggio del resto della famiglia. Furono tempi difficili, ci trovammo in una situazione piu' grande di noi. Dovemmo praticamente ricominciare da zero. Mio padre ogni sera mi ricordava che avevamo lasciato una casa dove ognuno di noi aveva una stanza tutta sua per dormire, dove si manciava tre volte al giorno, dove dal balcone si poteva osservare un paese che viveva e progretiva.  Dove avevamo tanti amici e le nostre usanze. Qui', continuava, non abbiamo niente, siamo soli e manciamo male. Dentro di me sapevo che aveva ragione, ma non potevo ammetterlo, lo avrei reso ancora piu' triste, e questo non potevo permettermelo. Ho voluto raccontare tutto questo perche' da solo ho dovuto conoscere questa nazione che anche se ci vivevo mi era completamente sconosciuta. Ho iniziato dal primo scalino la mia scalata verso una vita piu' consona alle mie possibilita'. Ed in quel tortuoso percorso ho dovuto  subito tante angherie razziste, tante ingiustizie, tante incomprensioni. Ho dovuto capire da solo che questa nazione e' grande, ricca e generosa, ma anche abitata da gente, forse una minoranza, che avevano nel loro DNA una cattiveria, una nauseante convinzione che loro, bianchi e teutonici, erano superiori al resto del popolo e potevano permettersi di offendere senza ritegno ogni persona che a loro non somigliava. Ci sono voluti anni di sacrifici, di personalita' politiche e civiche che hanno dovuto lavorare duramente, anche perdendoci la vita ( Kennedy, Martin Luther King ed altri) per cercare di superare tutto questo veleno che albergava in tanti cittadini. Per alcuni anni sembrava che tutto questo malessere si fosse un po' assopito, che forse giorni migliori sarebbero arrivati. Purtroppo non e' stato cosi'. C'E' bastato che un uomo cattivo, un narcisista prendesse il potere della nazione che tutto e' andato a rotoli. I razzisti bianchi incoraggiati da questo individuo  e da suoi seguaci hanno ripreso a inculcare a gente ingenua il culto dell'odio, del rancore verrso chi per fortuna non la pensano come loro. Hanno riavvivato quel senso di superiorita' che gli ha permesso di disacrare il Capitol, di frantumare la democrazia, di stracciare la carta costituzionale, di uccidere un polizziotto di 42 anni che lascia una moglie e tre figli per la sola ragione di aver fatto il suo dovere. Il giorno venti Gennaio un nuovo uomo ha democraticamente preso le redini di questa nazione. Ha trovato un paese ferito nel suo intimo, demoralizzato nel morale, diviso nel pensare. Molto probabilmente ci vorranni anni per risanare questa ferita, per ridare alla maggioranza del popolo un po' di fiducia nelle istituzioni, un po' di ottimismo nel futuro, un po' di speranza di un ritorno alla normalita'. Soltanto cosi' il sole di questa nazione ritornera' ad illuminare un mondo incredulo che spera di riallacciare con questo paese quel legame di fiducia e rispetto reciproco che li ha sempre contradistinti.
Brooklyn, NY.
sab 9 gen alle ore 02:42
Donato D'Orazio Il devastante incubo che ha attanagliato per un intero giorno questa grande nazione sta' per finire. Purtroppo sta' finendo con la morte di un innocente polizziotto di 42 anni che l'unico torto che aveva era quello di fare il suo dovere. Sta' finendo con un assalto violento verso la costituzione di questo paese. Sta finendo con un colpo di stato per fortuna non riuscito. Sta' finendo con la distruzione di un simbolo della democrazia di questo paese, il CAPITOL, centro delle attivita' governative della nazione. Il maestoso palazzo con l'imponente cupola che si erge quasi a proteggere la citta' di Washington. Il palazzo che e' anche l'orgoglio del talento italiano in questa nazione. Fu disegnato e dipinto dall'architetto e pittore italiano Brumidi. Come fu costruito con grande maestria dai fratelli architetti, ben sei, Piccirilli. Vedere questo capolavoro italiano venire disacrato da un branco di lupi, di razzisti, di vigliacchi fatti venire a Washington dal narcisista per eccellenza Donald Trump per sovvertire la volonta' del popolo. Tutto questo fa' ribrezzo, tutto questo e' un affronto alla democrazia piu' seguita e copiata dal mondo intero. Uno spettacolo deprimente, e sapere che questo luttuoso evento e' stato orghestrato e portato avanti dalla persona che aveva giurato di proteggere questa nazione fa veramente schifo. Quello che personalmente mi da' un enorme fastidio e' il fatto che un povero e vecchio emigrante come me tutto questo l'avevo pronosticato, e gente piu' intelligenti e preparati di me non l'hanno voluto capire. Ho cercato di scrivere tanti post su questo argomento, ho scritto di non fidarsi di questo vile autocratico perche di sicuro avrebbe fatto del male. Scrissi nel mese di Settembre che se lui avesse perduto le elezioni ci sarebbe stato Caos in questa nazione, non lo scrissi giusto per scrivere, lo scrissi perche ne ero pienamente convinto che questo psicopatico l'avrebbe sicuramente fatto. E l'ha fatto nel peggiore dei modi. Speriamo che la giustizia faccia il suo dovere. Che chi ha sbagliato, chi ha creato dolore ed apprensione, chi ha disonorato questa nazione ne paghi le conseguenze. La giornata tra le piu' buie della storia di questa nazione non puo' passare inosservata. L'infamia  creata deve essere pagata. Soltanto cosi' questa nazione puo' riavere quella dignita' perduta ed il rispetto, non soltanto dai suoi alleati, ma dal mondo,intero. Che Dio aiuta questo grande paese. Brooklyn,NY.
gio 31 dic alle ore 17:07 Donato D'Orazio Un anno che se ne va ha sempre portato un senso di malenconia, un senso di qualcosa cara che ci lascia per non ritornare mai piu'. Il giorno del 31 Dicembre e' sempre stato il momento del resoconto finale. Si cercava nella nostra memoria i tanti momenti felici come i pochi momenti malinconici dell'anno che ci salutava. Tante persone ritornavano nella nostra mente. Tante nostalgie attanagliavano i nostri sentimenti. Era il giorno in cui ci dava la certezza che un'altro passo avanti nella nostra esistenza si era compiuto. Era il millenario  rituale che ci permetteva di dire addio ad un passato per lo piu' dignitoso per salutare un avvenire sperando migliore. Tutto questo fino al 31 Dicembre del 2019. Arrivo' il 2020. Gli auguri di Buon Anno riverberarono nell,intimo di tutti gli esseri umani. La speranza di un'anno migliore era una certezza che albergava in tutto i nostri cuori. Purtroppo non e' stato cosi'. Una malefica pandemia ha messo il mondo in una situazione di dolore, di morte, di distruzione economica e sociale. Una pandemia che ha quasi bloccato per intero la vita umana. Milioni di persone ci hanno lasciato. Non c'e' nessuno che possa dire che non e' stato tragicamente toccato da questo Virus. E' stata, e, purtroppo ancora e', una tragedia che continua. Per noi anziani c'e' quel martellamento continuo che ci ricorda di stare attento perche siamo i piu' vulnerabili a questa malefica malattia. Ed e' vero e lo stiamo facendo. Ma tutto questo non e' una garanzia che ce la potremmo fare. I nostri milioni di coetanei che hanno e continuano a  perdere la vita sono stati attenti anche loro, ma,  purtroppo, non hanno avuto la fortuna che molti di noi, fino ad ora, abbiamo avuto. L'unica speranza per noi sono i vaccini. Ma l'attesa per essere vaccinati e' ancora lunga ed ogni giorno che passa qualcuno della nostra generazione ci salutera' per sempre. Intutto il 2020 e' l'unico anno che io possa ricordare che allo scoccare della mezzanotte di questo 31 Dicembre ci lascera' senza un solo rimpianto. L'alba di domani sara' l'inizio di un nuovo giorno, di un giorno che portera' con se' la speranza che questo funesto periodo della storia dell'umanita' finira' e che la normalita' ritorna ad essere parte integrante della vita di tutti, specialmente dei giovani. A tutti voi, amici vicini e lontani, l'augurio che tutto questo si avverera' e che felicita', salute, e certezza di una vita migliore possano albergare nei vostri cuori per darvi la consapevolezza di un avvenire sereno. Buon 2021 a tutti. Brooklyn, NY.